lunedì 12 ottobre 2020

Ancora un miracolo del lunedì in Trentino!

Oggi il Trentino appare tra le diverse Regioni/PPAA quella meno toccata dalla circolazione del virus. Appena due nuovi contagi. Peccato che di tamponi ne sono stati analizzati solo 125, il numero in assoluto più basso tra tutte le Regioni/PPAA (fonte dati Protezione Civile Nazionale). Considerato che secondo le informazioni diffuse dall'Ufficio Stampa della Provincia ieri c'erano stati 12 positivi ai test rapidi antigenici i casi sono due: a) erano in gran parte falsi positivi oppure b) i tamponi di queste persone sono stati rimandati ed i risultati li vedremo in settimana.

In generale, chiunque in Trentino abbia un figlio o un nipote che debba fare il tampone per rientrare a Scuola (anche dopo un semplice episodio febbrile) avrà avuto modo di sperimentare che i tempi di attesa per essere chiamati a fare il tampone possono sfiorare la settimana (parlo per conoscenza diretta). Cosa succederà quando arriverà l'influenza? Immagino che per altri tipi di pazienti esistano dei canali accelerati, ma mi pare evidente che ci siano problemi nella somministrazione dei tamponi e nella loro analisi.

Le terapie intensive sono ancora vuote, ma oggi registriamo un altro lutto legato al contagio nella RSA di Montagnaga di Piné che si aggiunge ai due lutti registrati la scorsa settimana. A fine estate, con quello che a mio avviso si potrebbe definire un un vero colpo di genio, era stato deciso di diradare i test preventivi fatti al personale delle RSA perché le limitate risorse disponibili dovevano essere dedicate al controllo dei lavoratori agricoli stagionali ed agli insegnanti in previsione della riapertura delle Scuole. Puntualissimo, il SARS-CoV-2 ha colto l'occasione ed ha ricominciato a fare danni nelle RSA. I contagi tra ospiti ed operatori sono stati numerosi ed ora, fortunatamente, si è deciso di riapplicare il protocollo per i controlli preventivi che era stato messo da parte a fine estate.

In questo quadro generale che non mi vede affatto ottimista, mi pare strano che la domenica (dati comunicati il lunedi sera) il sistema di analisi dei tamponi del Trentino rimanga sostanzialmente fermo. Le persone duramente impegnate durante il corso della settimana devono godere del loro sacrosanto riposo, ma questo vuol dire che la dotazione di personale è inadeguata rispetto alle reali esigenze. Abbiamo avuto tutta l'estate per organizzare un sistema di analisi dimensionato rispetto alle reali necessità, ma evidentemente non ci siamo riusciti. Mi domando, ad esempio, perché non si faccia più ricorso all'aiuto dell'Università che era stata determinante per affrontare le criticità durante lo scorso mese di aprile.

 

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