In questo momento di grande risalita dei contagi numerosi Paesi europei stanno imponendo la quarantena ai viaggiatori che provengono dalle zone dove la circolazione del virus è più intensa. In realtà, ciascun Paese si è mosso seguendo approcci diversi e spesso le valutazioni sanitario si sono incrociate con quelle di natura politica, generando un coacervo di regole incoerenti e talvolta contraddittorie.
Ne tentativo di porre rimedio a questo caos la Commissione ha elaborato una raccomandazione per l’adozione di regole comuni, basate il più possibile su dati oggettivi. In particolare, è stata introdotta una scala a tre colori (verde, giallo, rosso) che tiene conto sia del numero di nuovi contagi che sono stati riscontrati nel corso delle ultime due settimane per ogni 100.000 abitanti, sia del tasso di positività ai tamponi molecolari. La soglia di tasso di positività ai tamponi che produce un aggravamento del livello di allerta è stata fissata al 4% un valore empirico perché sappiamo che non esiste un rapporto di linearità tra il numero di tamponi fatti ed i nuovi contagi trovati.
D’ora in avanti, ogni giovedì ECDC rilascerà una mappa aggiornata e dettagliata a livello regionale con l’indicazione del livello di allerta dei Paesi dell’Unione Europea. Per il momento è inclusa anche la Gran Bretagna, anche se ormai la Brexit è cosa quasi fatta e a Londra non stanno minimamente pensando di seguire la raccomandazione europea (e coerentemente con questa posizione hanno ieri hanno imposto la quarantena a chi proviene dall’Italia anche se attualmente la Gran Bretagna ha un livello di contagi triplo ed un livello di decessi doppio rispetto all’Italia).
Britannici a parte, non è detto che tutti i Paesi europei si adeguino alla raccomandazione perché come spesso accade con la complicata logica comunitaria la gestione sanitaria è competenza primaria di ogni singolo Paese. Comunque la mappa ECDC (vedi sotto) è utile ed interessante perché rappresenta almeno un tentativo per impostare il tema della quarantena dei viaggiatori sulla base di criteri oggettivi (anche se non è detto che siano i migliori possibili). Notate che nella mappa pubblicata ieri esistono numerose “zone grigie”. Sono i Paesi per i quali non sono disponibili i dati sui tamponi: Groenlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Liechtenstein ed Austria. Come vedete, almeno questa volta, alcuni Paesi “virtuosi”, tanto virtuosi non lo sono stati.
Mappatura delle Regioni europee rispetto ai criteri da adottare per le limitazioni alle libertà di viaggio. Tratto da ECDC |
Al momento, in Italia solo la Valle d'Aosta e la Liguria appaiono come zone rosse secondo gli standard per la mobilità europea elaborati da ECDC. La Calabria è l'unica regione italiana ancora zona verde. Temo però che la recente impennata dei contagi registrata in Italia potrebbe cambiere rapidamente i colori di numerose Regioni/PPAA italiane.
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