Le cronache provinciali riportano del focolaio di Covid-19 registrato a partire da inizio settembre nel piccolo comune trentino di Cembra Lisignago. Quasi 60 contagi in poco più di un mese registrati in una comunità di neppure 2500 abitanti sono moltissimi, anche per il Trentino che da inizio settembre in poi si trova saldamente nelle posizioni di testa, a livello nazionale, per numero di nuovi contagi.
Secondo quanto è stato comunicato dalle Autorità sanitarie tutto sarebbe partito da una festa di laurea che avrebbe prodotto una decina di contagi. Probabilmente l’innesco del focolaio è legato, a sua volta, all’effetto “movida agostana”, ma nella fase iniziale ha coinvolto solo persone giovani ed in eccellenti condizioni generali di salute. Non sono disponibili dati ufficiali, ma è presumibile che in questa prima fase i contagiati fossero in grande maggioranza asintomatici.
I problemi sono incominciati quando il contagio è uscito dal cerchio dei più giovani ed ha iniziato a propagarsi a livello familiare. C’è stato un aumento considerevole dei contagi che questa volta ha coinvolto la generazione dei genitori. Successivamente il contagio si è esteso ad un terzo cerchio rappresentato dai nonni e qui la situazione ha incominciato a destare preoccupazione. L’innalzamento dell’età dei contagiati ha reso necessario il ricovero di due persone (a cui vanno i miei auguri di pronta guarigione!) ed in queste ore non è ancora chiaro se il focolaio sia stato effettivamente circoscritto o se si debbano scoprire ancora nuovi contagi.
È interessante notare la tempistica dell’intero processo. C’è voluto poco più di un mese perché il contagio si trasferisse dai più giovani alle persone più anziane. Durante questa estate un po’ pazzerella (virologicamente parlando) ho sentito spesso commentare i numeri della pandemia guardando i dati del giorno, senza pensare che ciò che accade oggi (sia in termini di nuovi contagi che di prevenzione) può produrre effetti con settimane di ritardo. Siamo come quel signore che aprendo il cassetto della scrivania vedeva che c’era molto denaro e si illudeva di essere ricco, facendo finta di ignorare che quel denaro non sarebbe stato neppure sufficiente per pagare le cambiali che avrebbe dovuto pagare nelle settimane successive. Durante questa estate di cambiali ne abbiamo emesse molte e purtroppo adesso arrivano puntali all’incasso.
Sulla base delle scarne informazioni diffuse dalle Autorità sanitarie trentine è difficile capire se il focolaio di Cembra Lisignago sia dovuto solo all’imprudenza ed all’irresponsabilità di una o più persone o se ci siano state falle nel sistema di misura e tracciamento dei contagi. Da inizio settembre in poi notiamo in Trentino l’insorgenza di focolai di cui si prende coscienza solo dopo che raggiungono dimensioni notevoli. Io temo che qualche problema nel sistema di misura e tracciamento dei contagi ci sia. Come ho dimostrato in un post precedente non basta fare molti tamponi se non si fanno nel modo giusto.
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