sabato 3 ottobre 2020

Il diverso andamento regionale nella relazione tra ricoveri ed attualmente positivi

Il rapporto esistente tra le persone ricoverate e quelle attualmente positive è, a livello nazionale, poco superiore al 6%. Dall'inizio dell'estate avevamo visto progressivamente scendere questo valore, anche  se nel corso delle ultimissime settimane abbiamo assistito ad una inversione di tendenza. Se andiamo ad analizzare l'andamento del rapporto nelle diverse Regioni/PPAA troviamo notevoli differenze. Il dato è riassunto nella figura seguente:

Andamento del numero di ricoveri rispetto al numero di attualmente positivi per le diverse Regioni/PPAA italiane. Il dato è normalizzato rispetto ad un campione di 100.000 abitanti ed è aggiornato al 3 ottobre (fonte Protezione Civile Nazionale su dati del Ministero della Salute). Il punto verde in basso a destra corrisponde al Trentino, mentre i due punti rossi in alto a destra corrispondono, rispettivamente a Liguria e Lazio. La linea tratteggiata mostra il valore medio nazionale del rapporto tra ricoveri e attualmente positivi.


Ricordo che il numero di attualmente positivi è legato alla storia dei nuovi contagi rilevati durante un lungo periodo di tempo (almeno un mese). Dipende inoltre criticamente dal tipo di persone contagiate: persone giovani in buone condizioni di salute che ricadono nella categoria degli asintomatici hanno una maggiore probabilità di tornare virologicamente negative in tempi brevi, mentre persone più anziane possono protrarre lo stato virologicamente positivo per maggior tempo. Da non trascurare inoltre la capacità delle diverse amministrazioni regionali di fornire le risposte dei tamponi molecolari in tempi brevi. Qualsiasi ritardo nella somministrazione o nell'analisi dei tamponi ha una grossa influenza sui numeri amplificando artificiosamente il numero delle persone che risultano ancora attualmente positive.

Anche il dato sui ricoveri dipende dal tipo di persone contagiate. In genere le persone giovani non richiedono un ricovero ospedaliero a meno che non si tratti di pazienti che soffrano di qualche altra grave patologia. 

La grande variabilità del rapporto tra ricoveri e persone attualmente positive (distanza dalla linea tratteggiata mostrata in figura) può quindi essere spiegata adducendo una varietà di motivazioni, a cui vanno ad aggiungersi le normali fluttuazioni statistiche che sono sempre presenti in questo tipo di dati. Tra i dati mostrati in figura, ho indicato con il colore verde quello del Trentino. Le persone attualmente positive in Trentino sono molte così come ci aspettiamo sulla base dell'elevata densità di nuovi contagi registrati nell'ultimo mese e mezzo. I ricoveri sono invece relativamente pochi (poco meno della metà rispetto al livello indicato dalla linea tratteggiata). Un comportamento opposto lo osserviamo per Liguria e Lazio (punti rossi nella figura in alto a destra). Anche qui registriamo dei livelli di attualmente positivi tra i più alti d'Italia, ma anche il livello dei ricoveri è molto maggiore rispetto a quanto previsto dalla linea tratteggiata che, lo ricordo, corrisponde alla media nazionale.

Andando a vedere più in dettaglio le Regioni/PPAA che hanno il rapporto più basso tra ricoverati ed attualmente positivi sono Molise (2,3%), Trentino (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,7%), Marche e Toscana ambedue al 3,2%. La media nazionale è pari al 6,3%. I rapporti più elevati si trovano in Sicilia (10,8%), Liguria (10,1%) e Lazio (9,8%). Le differenze sono notevoli ed anche se possono esistere diverse motivazioni, credo che sarebbe utilie approfondirle a partire da una analisi dell'età media dei contagiati.

Questa analisi non ci permette di trarre considerazioni definitive, ma ci fa  capire come sia importante considerare diversi parametri per monitorare l'andamento della pandemia in territori diversi.



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