venerdì 11 dicembre 2020

Aggiornamento 11 dicembre: finalmente tutti gli indicatori stanno calando (ma non abbastanza!)

Ecco un breve aggiornamento con i dati di questa settimana. Finalmente anche per i decessi è stato superato il valore di picco e, almeno come media nazionale, si osserva una piccola riduzione dei valori. Il dato nazionale lo vedete qui sotto:

Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale

Il calo rispetto alle due settimane precedenti è ancora poca cosa (circa il 13%), ma almeno il livello dei decessi ha smesso di crescere. Osservando l'andamento a livello regionale si vede una situazione molto disomogenea: per la prima volta da molte settimane la Valle D'Aosta non è più alla testa della triste classifica dei decessi. Il valore settimanale più alto è stato registrato in Friuli V. G., mentre il Trentino (barra di colore rosso) occupa la terza posizione:

In generale, il livello più alto dei decessi si registra nel Nord del Paese (ed in particolare del Nord-Est), mentre le regioni del Centro-Sud si trovano quasi tutte al di sotto della media nazionale. Questo andamento è confermato anche dai dati demografici che vengono comunicati con quelche settimana di ritardo rispetto ai decessi Covid.
 
Per quanto riguarda l'indice di trasmissione del contagio, siamo sotto al valore critico R = 1, ma le mie proiezioni dal 2 dicembre fino ad oggi mostrano un valore di R sostanzialmente stabile, di poco inferiore ad 1. I contagi calano, ma non così velocemente come sarebbe auspicabile. Dal punto di vista pratico, questo significa che arriveremo alle feste di fine anno con una circolazione del virus ancora piuttosto sostenuta. Permettere assembramenti e viaggi di massa in queste condizioni rappresenterebbe un rischio veramente alto per la Salute pubblica.
I punti rossi sono i valori fin qui comunicati dall'Istituto Superiore di Sanità. I punti blu sono le stime basate sul mio modellino empirico che vi ho descritto in molti post precedenti. Il valore stimato per il 16 dicembre è basato su una proiezione che utilizza una serie di dati non ancora completa.

Notiamo che anche questa settimana c'è un discreto accordo tra la stima comunicata da ISS (dato del 2 dicembre) e quella basata sul mio modellino semiempirico. 
 
Una analoga tendenza ad una riduzione non particolarmente veloce la osserviamo anche nell'andamento della derivata logaritmica dei ricoveri (somma di tutti i reparti Covid):
 
Derivata logaritmica dei ricoveri (dato giornaliero mediato su 7 giorni). Il dato è espresso come la differenza dei ricoveri registrati da un giorno all'altro, divisa per il valore medio dei ricoveri registrati durante i due giorni presi in considerazione.


A fine novembre si è registrato il picco dei ricoveri. La discesa iniziata a dicembre procede con una riduzione di poco superiore all'1% giornaliero. Troppo poco per poter sperare che i reparti Covid degli ospedali italiani si possano svuotare nel giro di pochi giorni.

Quanto al dato europeo vi rimando ad un altro post nel quale ho discusso gli ultimi dati rilasciati da ECDC.



1 commento:

  1. È una situazione in parziale miglioramento quella fotografata dall’Istituto superiore di sanità nel suo ultimo monitoraggio settimanale. Tra il 18 novembre e l’1 dicembre l’indice Rt è calato a 0,82 ed è inferiore a 1 in tutte le Regioni, tranne che in Molise (1.48) e Veneto 1.01.

    L’Iss torna poi a rilevare “una diffusa difficoltà nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato,
    - sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza)
    - sia per completezza.

    Il dato epidemiologico analizzato è relativo alla settimana 30 novembre-6 dicembre che al momento è il dato consolidato più recente disponibile”. Perché questa precisazione?

    Secondo gli esperti, ciò “può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza“.

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