Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza, in conferenza stampa al Ministero sull'analisi della situazione epidemiologica, ha dichiarato: "Gli ingressi in terapia intensiva mostrano una certa stabilità. La situazione tende a migliorare, ma molto lentamente. Sostanzialmente alla diminuzione dell'Rt ha fatto seguito la diminuzione di nuovi casi e ospedalizzazioni, ma restano ancora elevati gli ingressi in terapia intensiva e i decessi. Quindi bisogna lavorare ancora molto perchè basta poco per invertire il trend».
Rezza ha consigliato anche di cambiare spesso l'aria nelle abitazioni: «Il ricambio dell'aria è molto importante: laddove c'è ricambio d'aria c'è minore probabilità di diffusione dell'infezione da SarsCov2. È assolutamente importante non fare ristagnare l'aria».
Perfettamente d'accordo sul ricambio dell'aria, ma se guardo i dati dei contagi comunicati alla Protezione Civile Nazionale temo che l'esempio trentino stia facendo molti proseliti.
Mi pare che la Protezione Civile Nazionale continui a pubblicare solo i dati dei positivi verificati con tampone molecolare, escludendo quelli individuati solo con il tampone antigenico. Conosco solo i dati di Trentino e Alto-Adige e la differenza è abbastanza significativa.
Mi pare che il Veneto comunichi la somma complessiva (molecolare + antigenico). Sarà un caso, ma secondo i dati della Protezione Civile Nazionale il Veneto attualmente risulta avere la più alta densità di contagi, ma se calcolate la densità di contagi (reali) e dei decessi del veneto e del Trentino durante l'ultima settimana sono quasi identici. Come vedete il quadro complessivo è abbastanza confuso, ma temo che i dati dei ricoveri in terapia intensiva siano - al momento - più affidabili rispetto a quelli dei nuovi contagi.
Forse il Ministero della Salute dovrebbe finalmente decidere di affrontare la questione con trasparenza. Altrimenti, come si usa dire in statistica, "garbage in - garbage out!". Dati improvvisati o non controllati o insensati in entrata danno poi risultati inaffidabili in uscita.
Buongiorno, utilizzando le informazioni della Protezione Civile risulta che il Veneto ha comunicato il valore cumulativo dei test rapidi antigenici a partire dal 10 novembre e fino al 2 dicembre: valore iniziale 492.456 - valore finale 1.026.735. Dal 3 dicembre il dato non è più riportato. I dati che la Regione Veneto comunica sono così informativi che quelli della provincia di Trento appaiono invidiabili.
RispondiEliminaSul fatto che i dati del Trentino possano apparire "invidiabili" ho qualche dubbio, a meno che il parametro di riferimento sia l'opacità.
EliminaComunque, dal 3 dicembre in poi tutti dovrebbero aver comunicato i dati completi e non si capisce perché il Ministero della Salute non li renda noti.
IPOTESI:
RispondiEliminaNon sono credibili i pessimi dati della Sanità trentina, sul Covid-19 NELLA SECONDA ONDATA, rispetto alle medie nazionali: QUATTRO VOLTE PEGGIORI per il rapporto fra attuali terapie intensive e attuali infetti (2,0% contro 0,46%); OLTRE IL 50% PEGGIORI (3,1% contro 2,1%) nel rapporto fra totale decessi e totale infettatisi.
D'altro canto, non è neppure credibile che il nostro TEMPO MEDIO DI GUARIGIONE sia di 11 giorni, contro i 26 giorni medi nazionali.
TESI:
I numero dei nuovi INFETTI del giorno è stato molto SOTTOVALUTATO, probabilmente intorno al 50% ed il numero dei GUARITI giornalieri è stato molto SOPRAVVALUTATO, in media forse intorno al 25%.
SIMULAZIONE:
Sulla tabella che riporta i dati Covid, fatti partire da zero al 1° agosto 2020, ho approntato due fattori di moltiplicazione, l'uno per i numeri dei nuovi infetti del giorno e l'altro per i numeri dei guariti del giorno (ambedue a partire dal 2/9/2020, quando inizia l'anomalia trentina). Per ogni coppia di fattori immessa, la tabella faceva comparire i nuovi valori dei parametri che stanno alla base dell'Ipotesi.
RISULTATO:
AUMENTANDO DEL 50% tutti i nuovi infetti giornalieri ufficiali trentini e RIDUCENDO DEL 20% tutti i nuovi guariti giornalieri trentini, tutto si allinea, in molto meglio, al dato nazionale: terapie intensive su infetti va allo 0,46%; decessi su totale infettatisi (fino a 12 gg prima) va al 2,1%; il tempo medio di uscita dal Covid-19 diventa di 28 giorni; sparisce il tentativo di picco di fine novembre. Tutto questo rende molto più verosimile l'attuale situazione epidemica trentina.
CONCLUSIONI: La politica dia più credibilità, PUBBLICANDO NUMERI VEROSIMILI, alla Sanità trentina, che sta facendo una figuraccia, sia per la gestione dei malati gravi, sia per la ricerca di nuovi infetti (Ieri, col TRIPLO DI TAMPONI rispetto al giorno prima e la stessa percentuale di "persone non positive testate) abbiamo trovato MENO NUOVI INFETTI del giorno prima).