lunedì 14 dicembre 2020

Contagi fantasma: così fan tutti?

Quando per la prima volta ho sollevato il problema dell'incongruenza presente nei dati dei contagi della Provincia Autonoma di Trento, tra le varie confuse risposte ricevute durante le conferenze stampa provinciali c'è stato anche un maldestro tentativo di far passare l'idea che la stravagante pratica adottata in Trentino a novembre fosse seguita anche da altre realtà italiane.

L'argomento era stato affrontato da Il Dolomiti che aveva verificato come in Alto-Adige fosse ancora prassi corrente quella di confermare sollecitamente i positivi antigenici con tampone molecolare. Oggi ho provato a verificare quale sia la prassi seguita in un'altra Regione vicina a noi: l'Emilia Romagna. 

Ho posto la domanda ad un alto dirigente della Sanità di quella Regione e la risposta che ho ricevuto è stata molto chiara: "Qui a Bologna ogni positivo ad antigenico viene immediatamente sottoposto a test molecolare e solo quando è confermata la positività viene inserito nel sistema informativo regionale che poi a sua volta alimenta il sistema di ISS. Pertanto abbiamo applicato la regola che il positivo al test rapido deve essere sottoposto al controllo del molecolare. Così si fa in tutta l’Emilia Romagna."

Quindi anche il messaggio "così fan tutti" sembra non essere vero.

7 commenti:


  1. Il fisico Roberto Battiston intervistato a radio24 martedì 15 dicembre:

    “Veneto, Trentino, Marche hanno un andamento che non riusciamo a spiegarci: hanno Rt in calo, ma ospedali pieni e in affanno; il numero di infetti e di morti è elevato e dobbiamo capire perché questo accade”.

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    1. Evidentemente, il Prof. Battiston sbaglia a pensare che il solo Rt sia un buon parametro per definire la situazione sanitaria e non si rende conto di quanto e come venga facilmente manipolato dai responsabili politici e sanitari delle Regioni. Se "non riesce a spiegarsi" alcune cose, ci metta un po' d'impegno e, se veramente gli interessasse, le risposte le troverebbe, semplicemente andando a vedere le contraddizioni nei dati ufficiali. La situazione ufficiale del Trentino, poi, è MOLTO diversa da quella del Veneto, mentre le Marche ci hanno copiato un po', esagerando poi il 7 dicembre facendo crollare in un giorno gli attualmente positivi (nelle Note scrivono il perché). Il Veneto li aveva invece aumentati, una settimana prim; fa sempre molti tamponi e molto ben mirati, con un successo del 75%, anziché del 33%, ma l'infezione anche lì è molto attiva e i nuovi infetti, settimana su settimana, sono in aumento ora di circa il 20%. Altro che Rt in calo.

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    2. Non sono il difensore d'ufficio del prof. Battiston, mio stimato collega che - se vuole - può difendersi benissimo da solo. Mi preme però fare alcune osservazioni.

      Il prof. Battiston ha basato la sua analisi sui dati ufficiali e l'utilizzo che ha fatto dell'indice R non è molto dissimile da quello che ho fatto io (un approccio semplificato rispetto all'inutile e ritardata stima che ci fornisce l'Istituto Superiore di Sanità).

      Il fatto che le stime del prof. Battiston evidenzino delle incongruenze nei dati può dipendere da molte cose. Nel caso del Trentino sappiamo esattamente da dove derivano le incongruenze. Per altre realtà ci potrebbero essere cause diverse.

      Quando si fa analisi dei dati ci sono dei metodi standard per evidenziare la presenza di possibili anomalie. Non mi dilungo sui tecnicismi, ma come dico sempre "per manipolare i dati ci vuole una persona molto preparata", altrimenti si lasciano tracce indelebili.

      A volte le manipolazioni possono essere il frutto di eventi accidentali (ad esempio un blocco di dati che viene comunicato in ritardo, i famosi "conguagli"). A volte ci possono essere differenze strutturali che giustificano la presenza di quelle che appaiono anomalie, ma in realtà non lo sono.

      L'analisi dei dati è una disciplina molto complicata che i fisici sperimentali utilizzano quotidianamente per il loro lavoro. Non è un caso se molti fisici si sono lanciati nell'analisi dei dati pandemici, a cominciare dal sottoscritto.

      La nostra è una visione neutrale che guarda ai numeri così come sono. Potrebbe sembrare anche irrispettosa considerando che dietro ai freddi numeri ci sono tante persone che hanno patito sofferenze e lutti, ma è fondamentale se si vuole capire esattamente dove stiamo andando a parare.

      Per questo motivo tutti dovrebbero capire l'importanza di raccogliere, analizzare e comunicare i dati con la massima precisione, onestà intellettuale e trasparenza.

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    3. La ringrazio della Sua risposta e della onestà intellettuale che ancora una volta dimostra, Prof. Bassi.
      Probabilmente il Prof. Battiston aveva in mente l'andamento in discesa dei valori di Rt di novembre e non quello in lieve aumento di queste ultime due settimane, ma resta il fatto che è riduttivo, diciamo così, il riferirsi ad un solo indice, anche nella comunicazione.
      Sul sito INFN, alla pagina https://covid19.infn.it/sommario/rt.html vedo il Trentino che va da Rt=0,92 il 25/11 fino a 0,99 il 10/12 con una recente risalita di 4 giorni a 1,01; il Veneto, da Rt=1,00 il 25/11 fino a 1,06 il 10/12, praticamente sempre in salita e le Marche da Rt=0,86 il 25/12 fino a 0,91 il 10/12, che è l'ultimo dato che compare nel grafico come media calcolata da INFN (CovidStat) su 4 risultati ottenuti con metodi diversi.
      I 4 diversi metodi di calcolo vedo che stanno portando, in queste ultime due settimane, a valori giornalieri di Rt che si differenziano di circa un ± 10%, giusto per capire la limitata importanza dei centesimi.

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  2. Dal file “ dpc-covid19-ita-regioni.csv “ fornito da "COVID-19 Italia - Dati Dipartimento Protezione Civile" ho calcolato, per ogni Regione/PA, la LETALITA’ della seconda ondata (decessi da agosto su nuovi infetti da agosto, sfalsati di 12 giorni, tempo medio per i decessi) e l’incidenza degli attuali ricoverati in TERAPIA INTENSIVA rispetto a tutti gli attuali positivi.
    Supponendo che tutte le popolazioni regionali reagiscano mediamente nello stesso modo al virus:
    - la letalità bassa è un indice di quanto bene abbia lavorato la Sanità regionale per evitare morti e anche di quanto bene abbia operato per ricercare gli infetti;
    - la percentuale bassa di terapie intensive sugli attuali infetti è un indice di quanto bene abbia lavorato la medicina generale per evitare l’aggravarsi della malattia, di quanto bene si sia operato per cercare gli infetti e di quanto prudentemente si sia agito prima di dichiarare guariti gli infetti.

    Ecco la graduatoria, i primi sono i migliori, ordinata secondo il parametro “Letalità”:

    Regione Letalità Terap.Intens.

    Campania 1,2% 0,14%
    PA Bolzano 1,7% 0,25%
    Marche 1,8% 0,66%
    Lazio 1,8% 0,41%
    Calabria 1,9% 0,23%
    Umbria 2,0% 0,87%
    Veneto 2,1% 0,38%
    Italia 2,1% 0,47%
    Piemonte 2,2% 0,47%
    Sardegna 2,2% 0,37%
    Toscana 2,2% 1,23%
    Lombardia 2,2% 0,95%
    Basilicata 2,2% 0,20%
    Abruzzo 2,3% 0,43%
    Emilia Romagna 2,4% 0,35%
    Liguria 2,6% 0,90%
    Puglia 2,7% 0,35%
    Sicilia 2,7% 0,53%
    Friuli V.G. 3,1% 0,42%
    Molise 3,2% 0,30%
    PA Trento 3,4% 2,16%
    Valle d’Aosta 3,9% 1,56%

    Faccio notare che questi numeri non tengono in alcun conto la prevalenza, cioè la diffusione dell'infezione nelle diverse Regioni, ma solo di come la Sanità ha risposto ai pochi o tanti infetti.
    Per quanto riguarda, invece, il valore dei decessi su 100.000 abitanti, già presentato dal Prof. Bassi, cioè per quanto concerne la diffusione del virus, che ci vede quasi maglia nera della classifica, quello è un parametro che dipende soprattutto dalle decisioni politiche di contenimento o meno dell'infezione.

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  3. Nella prima parte della trasmissione di “Uno, nessuno, 100Milan” — radio 24 di martedì 15 dicembre 2020 è stato intervistato il fisico Roberto Battiston. Ecco le sue parole.

    “Rt è qualcosa che assomiglia a quando una persona si muove in macchina, percorre un certo percorso, diciamo 20 kilometri, ma poi c’è la velocità con cui percorre questo spazio… ecco Rt assomiglia alla velocità e invece lo spazio percorso assomiglia a quanto sono gli infetti”.

    “L’Italia è suddivisa in 21 Regioni / PA, noi abbiamo parlato ieri di un Rt Italia in salita, era sceso a 0.82 poi negli ultimi giorni è risalito a 0.89: la differenza può sembrare piccola, ma è una tendenza che sarà difficile abbattere”.

    “Se guardiamo le singole regioni, abbiamo la classica situazione italiana differenziata:

    - abbiamo regioni come la Toscana o come la Valle d’Aosta che praticamente hanno raggiunto un Rt pari a 0.3, per Natale avranno raggiunto – se le cose procedono così - un valore di minimo, dopodiché smetteranno di avere nuovi infetti e avranno solo i malati negli ospedali e nelle quarantene; in queste regioni “migliori” bisogna capire come mai si sta riuscendo ad ottenere questo risultato;

    - 18 regioni su 21 stanno seguendo un andamento buono che le porterà nel tempo ad avere Rt come quello della Toscana o della Valle d’Aosta, con tempi diversi (Puglia e Sardegna più lentamente)

    - nel Veneto non capiamo REALMENTE quale sia il suo Rt, perché viene dichiarato che è sotto 1, ma poi vediamo i morti + gli ospedalizzati + gli infetti che vanno alle stelle, lì c’è una qualche problematica… è una delle tre Regioni in cui io faccio molta fatica a dire che cosa sta succedendo: VENETO, TRENTINO e MARCHE hanno un andamento dei dati che stiamo ancora cercando di capire, quindi fare affermazioni su quale sia Rt del Veneto… qualcuno lo deve spiegare a me come fa a fare il calcolo, perché io non riesco a capirlo

    La Toscana è stata “rossa” fino all’altro giorno, si stava comportando in modo estremamente pulito dal punto di vista del rientro dell’epidemia; altre regioni sono rimaste “gialle” praticamente sempre, EPPURE stanno sviluppando dei valori di infetti + morti estremamente elevati, dobbiamo cercare di capire perché questo accade”.

    Intervista integrale:
    https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/uno-nessuno-100milan/puntata/se-rt-sale-o-non-scende-tempo-090518-ADUTUF8

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  4. Grazie della precisazione sull'effettivo pensiero del Prof. Battiston.

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