domenica 13 dicembre 2020

Segnalazione: La battaglia tra Pfizer e Moderna per la "rivoluzione mRNA" ed altre storie

Vi segnalo un interessante articolo scritto da Sandro Modeo che è disponibile sul sito del Corriere della Sera.

I vaccini a mRNA (si legge RNA messaggero) rappresentano una vera e propria rivoluzione nel campo e quello per il SARS-CoV-2 è il primo ad essere arrivato sul mercato. Dietro a questo vaccino e, più in generale, all'utilizzo di mRNA per lo sviluppo di farmaci o vaccini innovativi c'è una lunga storia, non priva di aspetti che potremmo definire "complessi". L'intreccio tra ricerca e affari è evidente, così come il ruolo fondamentale svolto da molte ricercatrici che sono state determinanti sia nello sviluppo di idee pionieristiche, sia nella loro trasformazione in prodotti di grande impatto per la salute umana.

L'articolo di Sandro Modeo ripercorre questa storia con dovizia di particolari. Io l'ho trovato veramente ben scritto e molto interessante.

Nel frattempo, secondo indiscrezioni filtrate sulla stampa internazionale, si starebbe valutando una inedita alleanza tra AstraZeneca ed i produttori del vaccino russo Sputnik 5. I dati preliminari sull'efficacia del vaccino AstraZeneca sono buoni, ma lontani da quelli dichiarati per i concorrenti basati su mRNA. I vaccini AstaZeneca e Sputnik 5 utilizzano entrambi lo stesso vettore basato sull'adenovirus. L'idea sarebbe quella di provare se una miscela dei due vaccini possa produrre un effetto migliore di ciascun singolo vaccino, esattamente come succede per alcuni farmaci. Per il momento si tratta solo di una ipotesi remota. Ma la storia promette di avere un seguito ancora lungo ...

1 commento:

  1. In Italia le prime dosi dei vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a gennaio. L’Italia aspetta di sapere “quando”:

    - Pfizer dovrebbe consegnare 16 milioni di dosi nei primi sei mesi del 2021
    - Moderna ne dovrebbe consegnare solamente 5 milioni in tutto il primo semestre.
    - sono quindi fondamentali le 16 milioni di dosi di AstraZeneca.

    La speranza era che le dosi di AstraZeneca potessero arrivare nel primo trimestre, ma a questo punto i tempi sembrano potersi allungare. C’è, però, una possibile soluzione di compromesso che viene riportata dal Messaggero: per accelerare i tempi si potrebbe riservare il vaccino a chi ha meno di 55 anni, evitando così il problema della sperimentazione sui più anziani.

    Il vaccino di AstraZeneca è il primo ad aver iniziato la rolling review, ma ancora non è stata avanzata la richiesta di autorizzazione per il commercio. Questo poiché durante la somministrazione ai volontari è stata usata solo mezza dose e si è scoperto che ha una maggiore efficacia (al 90%), ma solo per i volontari più giovani, ovvero quelli under 55. Per i più anziani, invece, ci sono solo i risultati sul dosaggio iniziale, ma con un’efficacia minore, ovvero al 70%.

    Per velocizzare l’iter, però, c’è un’ipotesi, ovvero quella di autorizzare intanto il vaccino per gli under 55. Una decisione che potrebbe essere presa dall’Ema. Così facendo si potrebbe guadagnare tempo, riuscendo almeno a immunizzare più persone, anche se più giovani, ma permettendo comunque un rallentamento della circolazione del virus.

    (articolo a cura di fanpage.it)

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