domenica 20 dicembre 2020

L'anomalia trentina a confronto con l'Alto-Adige

Nota: leggendo questo post qualche ignaro lettore ha fatto superare a questo blog quota 100.000 visualizzazioni. Poche rispetto ai numeri tipici dei social, ma moltissime rispetto a quello che mi sarei aspettato quando a marzo iniziavo questa avventura. 

In estate speravo di chiudere il blog, ma poi è arrivata la seconda ondata pandemica con relativo aumento dei lettori. Non mi resta che confidare nel sollecito arrivo dei vaccini ...

 

Eccoci all'aggiornamento settimanale sulla cosiddetta anomalia trentina dovuta al criterio del tutto stravagante che la Provincia Autonoma di Trento ha adottato da inizio novembre in poi per il calcolo dei nuovi contagiati. 

La prossima settimana, finalmente anche Roma dovrebbetener conto di tutti i nuovi contagi, eliminando la differenza tra positivi molecolari e positivi antigenici. Nell'attesa, come vi avevo anticipato qualche giorno fa, la Provincia Autonoma di Trento sembra aver ripreso a confermare almeno una parte dei positivi antigenici con i tamponi molecolari. Il grafico che vi mostro qui sotto mostra la sostanziale differenza tra il numero di contagi che risultavano in base ai tamponi molecolari durante la settimana che andava dal 7 al 13 dicembre (i dati usati venerdì scorso per l'aggiornamento dei 21 indicatori ISS) ed i dati comunicati nella settimana che termina oggi. Come vedete la differenza tra contagi veri e contagi comunicati come positivi molecolari sì è ridotta. Il prezzo da pagare è che - a fronte di una riduzione dei contagi veri - il Trentino mostra una forte crescita dei positivi molecolari. 

Sorgente dati: comunicati stampa delle Provincia Autonoma di Trento. Le linee tratteggiate si riferiscono ai tamponi molecolari positivi (verde = dato giornaliero, blu = media settimanale x 100.000 abitanti). Le linee continue si riferiscono al numero complessivo dei contagi (molecolari + antigenici - precedenti antigenici confermati con tampone molecolare). Fino ad oggi gli unici dati considerati a livello nazionale sono stati quelli relativi ai solo positivi molecolari

 In pratica dopo il conguaglio di San Vigilio (quando furono comunicati tutti assieme i contagi sottratti alle statistiche ufficiali per effetto della "regola dei 5 giorni" che il Trentino si inventò a inizio maggio), adesso avremo una sorta di "conguaglio di Natale". Il Comitato che dovrebbe discutere del forte aumento dei contagi ufficiali registrato in Trentino durante la settimana che finisce oggi, dovrebbe riunirsi proprio il giorno di Natale. Dubito che lo faccia e comunque siccome nel frattempo scatterà in tutta Italia la "zona rossa natalizia" il dato del Trentino passerà più o meno inosservato. 

Ancora una volta in Italia la furbizia pagherà, anche se come vedremo qui di seguito, i dati sui decessi e sui ricoveri ignorano le furbizie statistiche e ci dicono quanto sia grave la situazione reale del Trentino.

Per avere un metro di paragone, oltre alla media nazionale, in questa analisi utilizzerò i dati del vicino Alto-Adige. La Provincia Autonoma di Bolzano è stata a lungo zona rossa, pur mostrando dati su ricoveri e decessi abbastanza in linea con quelli del "giallo" Trentino. 

C'è un dato che vorrei mostrarvi e che non dipende dalle statistiche del Ministero della Salute. Mi riferisco, in particolare, all'eccesso di mortalità registrato nei comuni di Trento e Bolzano durante gli scorsi mesi di ottobre e novembre. Il dato è fornito dalle anagrafi comunali ed è elaborato nell'ambito del sistema di controllo della mortalità SiSMG. Quando parliamo di eccesso di mortalità, indichiamo i morti in più che sono stati registrati rispetto alla media degli anni precedenti. Il dato non dipende dalle cause di morte e non include i decessi di coloro che magari erano anche positivi al SARS-CoV-2, ma sono morti per altre cause. Questi sono i decessi in più che non si sarebbero verificati se non ci fosse stata la seconda ondata pandemica. Ovviamente siccome parliamo di un dato statistico è importante capire quanto i dati siano significativi. Lo strumento che utilizziamo è il cosiddetto p-value. Minore è il p-value, maggiore è l'affidabilità statistica. In genere una ipotesi è accettata quando il p-value è minore di 0,05. Ecco i numeri:


Ottobre Novembre

Attesi Osservati Aumento p-value Attesi Osservati Aumento p-value
Trento 73 99 +31% 0,009 74 145 +96% < 0,001
Bolzano 80 105 +36% 0,015 79 181 +129% < 0,001

Come vedete sia Trento che Bolzano mostrano un eccesso di mortalità significativa, maggiore in novembre rispetto ad ottobre. Il dato di dicembre ovviamente non è ancora disponibile. Il dato relativo alla prima settimana di dicembre mostra un calo rispetto al picco di novembre, più forte a Bolzano rispetto a Trento, ma si tratta ancora di dati preliminari. Solo a gennaio potremo disporre di una stima completa. Possiamo comunque concludere che la seconda ondata pandemica ha colpito duramente ambedue le città provocando, a novembre, un sostanziale raddoppio della mortalità rispetto allo stesso mese degli anni precedenti.

I dati dei contagi sono quelli diffusi dalla Protezione Civile Nazionale. Si noti che il dato del Trentino registrato durante l'ultima settimana, pur riportando solo una parte del numero effettivo di nuovi contagi, è cresciuto fortemente superando sia il valore dell'Alto-Adige che quello della media nazionale. Il valore riportato dal Trentino durante la settimana che si conclude oggi è il più alto di tutta la seconda ondata
 

Prima di passare all'analisi dei grafici, aggiornati sulla base dei dati forniti dalla Protezione Civile Nazionale vi devo segnalare che anche le statistiche dell'Alto-Adige hanno un loro "scheletro nell'armadio". Se guardate i dati comunicati dalla Protezione Civile Nazionale nei giorni 9 e 10 dicembre, noterete un repentino crollo delle persone ricoverate nei reparti (esclusa terapia intensiva) dell'Alto-Adige. I 397 ricoveri registrati il 9 dicembre crollano a 239 il giorno seguente. Tutti guariti? Assolutamente no! Semplicemente da un giorno all'altro Bolzano ha smesso di comunicare a Roma il numero delle persone ricoverate nelle cliniche private (dato che comunque appare sempre nei comunicati stampa diffusi localmente). Si tratta di una distorsione - a mio avviso arbitraria - della realtà e per questo motivo ho reinserito nelle mie tabelle (e nei relativi grafici) i ricoveri nelle cliniche private che Bolzano  non comunica più a Roma. Con questa modifica otteniamo i seguenti grafici:


Il dato dei ricoveri dell'Alto-Adige è stato corretto per tener conto dei ricoveri nelle cliniche private che, dopo il 10 dicembre, sono spariti dalle statistiche nazionali


Il dato dei decessi a dicembre sembra essere peggiore in Trentino rispetto all'Alto-Adige. Il dato nazionale è nettamente migliore anche se, durante l'ultima settimana, è rimasto pressoché stazionario

Osservando i dati nel loro complesso si nota come ad ottobre, la salita del secondo picco pandemico è partita in Alto-Adige circa una settimana prima rispetto al Trentino (si vedano i dati dei contagi e dei ricoveri alla fine del mese di ottobre). Quando lo scorso 3 novembre il presidente Kompatscher annunciava l'istituzione della zona rossa in Alto-Adige, il Trentino adottava un "geniale" sistema di conteggio dei contagi che, oltre  a nascondere la verità ai cittadini trentini, eludeva le regole nazionali mantenendo artificiosamente il Trentino in zona gialla. Il troncamento del tutto artificiale della curva dei contagi del Trentino iniziato a novembre è chiarissimo. Oggi il Trentino riporta dati sui contagi molecolari più vicini alla realtà (e maggiori sia di Alto-Adige che della media nazionale) in attesa che durante le ormai imminenti festività natalizie il Trentino si riallinei alle regole nazionali senza che nessuno sia chiamato a rispondere del proprio operato.

Il prezzo della furbata lo paghiamo con gli ospedali pieni e con un eccesso di lutti che si sarebbero potuti, almeno in parte, evitare. Che dire? Nulla: questo non è un Paese dove la serietà paga.


5 commenti:

  1. Mi può per cortesia togliere un paio di curiosità?
    Perchè sul bollettino della Protezione Civile la Provincia Autonoma di Bolzano dichiara ad oggi 10684 persone positive in isolamento domiciliare mentre sul bollettino dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige figurano solo 6010 persone sempre in isolamento domiciliare?
    E perchè su questa voce il bollettino della Protezione Civile riporta per la Provincia Autonoma di Trento solo 1962 persone positive in isolamento domiciliare? Come mai questa enorme differenza con i nostri cugini dell’Alto Adige?
    Cosa mi sfugge? Grazie.

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    1. Secondo il sito della Protezione Civile di Bolzano

      http://www.provincia.bz.it/sicurezza-protezione-civile/protezione-civile/dati-attuali-sul-coronavirus.asp

      gli attualmente postivi oggi sarebbero 9390 in forte diminuzione (-1420)rispetto al 19 dicembre. Siccome il dato della Protezione Civile Nazionale viene aggiornato con un giorno di ritardo, domani anche il dato nazionale dovrebbe scendere.

      Ciò premesso, risultano esserci 6222 persone positive in isolamento domiciliare. Sommando circa 370 persone ricoverate o in Covid-Hotel, arriviamo a poco più di 6500 persone. Ne mancano quasi 2800 per far tornare i conti. Non credo che siano persone risultate positive durante lo screening di massa perché ora dovrebbero essere comunque uscite dalla quarantena.

      Potrebbero essere persone messe in quarantena anche se non sono poitive al molecolare, ad esempio antigenici in attesa di conferma, conviventi di positivi, persone che abbiano avuto un test molecolare dubbio. Di più non saprei dire.

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    2. Il dato del Trentino si spiega tenendo conto che coloro che sono in isolamento, ma non sono stati confermati con il tampone molecolare non sono inclusi nella statistica. A metà novembre, nella città di Trento, erano pari a 6 volte il dato ufficiale. Oggi a Trento sono circa il doppio.

      Insomma l'entropia è massima!

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  2. Grazie prof. Bassi. Ho notato che sul bollettino dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige c’è una voce molto significativa relativa a “persone guarite per indagine epidemiologica” pari a 6141 in totale che si aggiungono ai guariti dopo test PCR ( pari a 18042) ed anche a quelli “guariti” diventati negativi dopo test incerto ( pari a 1484). L’ipotesi è questa. Per fare diventare le “persone guarite per indagine epidemiologica” bisogna dal punto di vista dei numeri farle diventare “contagiate” per un tempo tendente a zero. Devono attraversare questo stato a rigor di logica. Non è che la Protezione Civile si è dimenticata di scaricare questo tipo di casi particolari per cui sarà necessario un significativo “conguaglio di Natale” stavolta verso il basso?
    Dovessi aver ragione chiedo agli amici altoatesini, a cui porgo i migliori auguri, di spedirci un pacco, anzi due, con le loro molto apprezzate specialità gastronomiche. Dovessi aver torto mi scuso ma la mia era solo una ipotesi.

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  3. La verità credo sia in una colonna nascosta presente nel file
    Positivi-guariti-e-deceduti-per-Comune-di-residenza-al-20--12-2020.xlsx dell'Azienda Sanitaria AA e precisamente la colonna K, intestata “guariti da indagine”.
    I guariti da indagine sono 6141.
    In totale fa 10874. Se togliamo le 190 persone ricoverate in ospedale pubblico otteniamo 10684 che è il dato riportato ieri dalla Protezione Civile. Da capire perchè a Bolzano mantengano 6141 “guariti da indagine” nelle persone attualmente positive riportate nel report della Protezione Civile.

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