martedì 8 dicembre 2020

The Lancet: AstraZeneca pubblica i risultati di fase 3 del suo vaccino

La rivista scientifica The Lancet ha appena pubblicato un articolo nel quale vengono descritti i risultati di fase 3 del suo vaccino anti Covid-19.

AstraZeneca è stata la prima azienda a pubblicare i risultati di fase 3. Si tratta dei dati che sono stati trasmessi alle Autorità sanitarie dei diversi Paesi per ottenere l'autorizzazione alla commercializzazione del vaccino. La sintesi del lavoro è la seguente: "ChAdOx1 nCoV-19 has an acceptable safety profile and has been found to be efficacious against symptomatic COVID-19 in this interim analysis of ongoing clinical trials"

Il fatto che i dati siano resi pubblici è molto importante perché permette a tutta la comunità scientifica di analizzarli e discuterli. Speriamo che al più presto vengano pubblicati anche i risultati degli altri produttori.

1 commento:

  1. Breve rassegna stampa sui vaccini.

    Febbraio 2020 - L’Oms conferma che ci vorranno almeno 18 mesi per avere un vaccino efficace – il che è già notevole dato che in genere il processo richiede anni – per frenare l’epidemia di Covid-2019.

    Febbraio 2020 - “È possibile che entro 2 o 3 mesi si abbiano dei candidati vaccini per il nuovo coronavirus pronti per i primi test sull’uomo, ma difficilmente prima di un anno potranno essere impiegati sul campo”. Lo sottolinea Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS.

    Aprile 2020 - “Questo vaccino interessa 8 miliardi di persone, la capacità produttiva di tutte le multinazionali del mondo messe insieme è di 200 milioni di dosi all’anno”. Così Piero di Lorenzo, Presidente di IRBM Pomezia, che spiega: “Anche se la nostra sperimentazione in autunno darà un esito positivo per arrivare ad una produzione considerevolmente soddisfacente ci vorranno anni”.

    Settembre 2020 - L’Organizzazione mondiale della sanità, attraverso la portavoce Margaret Harris, frena: viene ribadito che l’antidoto al nuovo virus potrebbe essere disponibile non prima di aprile 2021. E il motivo è chiaro, indicato tra le righe dei primi dati scientifici pubblicati proprio in relazione agli studi più avanzati.

    Con una sottolineatura storica: il vaccino più rapido mai messo a punto finora – quello per Ebola – ha richiesto 5 anni. Nel caso dell’Hiv al traguardo non si è mai arrivati: la malattia oggi può essere controllata con i farmaci, non prevenuta.

    In Italia i numeri dicono che le prime vaccinazioni riguarderanno 2 milioni di operatori sanitari e socio sanitari e 4,5 milioni di ultra ottantenni. Ci vorranno mesi….

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