giovedì 4 febbraio 2021

AIFA ha pubblicato il primo rapporto sulle reazioni avverse collegate alle vaccinazioni

Qui potete trovare il rapporto che AIFA (Agenzia italiana per il farmaco) ha rilasciato oggi. Nel rapporto vengono analizzati i 7.337 casi di reazioni avverse (variabili da "lievi" fino a "gravi") che sono state riscontrate in soggetti a cui erano stati somministrati i vaccini Pfizer o Moderna. Complessivamente parliamo di 1.564.090 dosi somministrate tra il 27 dicembre ed il 26 gennaio.

I dati analizzati hanno riguardato in grande maggioranza la somministrazione della prima dose del vaccino Pfizer. Il tasso di segnalazione di eventi avversi è pari a 469 eventi per ogni 100.000 dosi somministrate. Si tratta di una stima che dovrà essere rivalutata quando saranno disponibili dati più completi.

La maggior parte degli eventi avversi segnalati (92,4%) riguardavano fenomeni di lieve entità. L'AIFA presenta una analisi dettagliata degli eventi più severi, inclusi 13 casi di anafilassi/shock anafilattico che sono stati oggetto di una indagine approfondita. Indagini simili sono attualmente in corso negli altri Paesi europei.

Nel periodo compreso tra 1 e 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino sono stati riscontrati 13 decessi avvenuti tra ospiti di RSA con età mediana pari a 90 anni. Si tratta di pazienti affetti da una o più gravi patologie e l'analisi dei casi non ha evidenziato una correlazione tra la somministrazione del vaccino ed il decesso.

4 commenti:

  1. Perciò, i casi clinicamente rilevanti sono in media 26 su un milione.

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  3. (tgr trento)

    I dati sulle prime 20mila somministrazioni. Le reazioni avverse sono inferiori all'1%. Azienda sanitaria: "Il vaccino è sicuro"

    Febbre, dolori muscolari e mal di testa i sintomi più comuni. Segnalazioni soprattutto dopo la seconda dose. Ma gli effetti "rilevanti" sono meno dello 0,1%

    In Trentino sulle prime 20mila dosi somministrate del vaccino anti Covid Pfizer-BioNTech, le segnalazioni di reazioni avverse sono state 134, meno dell'1 per cento.

    Si tratta principalmente di dolori muscolari - tipicamente al braccio dell'iniezione - febbre superiore a 38 gradi, o mal di testa, destinati nella grande maggioranza a una risoluzione spontanea in poche ore o attraverso l'assunzione di farmaci comuni. La maggioranza di queste, è stata avvertita dopo l'iniezione di richiamo e in particolare nella fascia 29-57 anni.

    Ma sono solo meno di dieci, dunque in misura inferiore allo 0,1 percento del totale di vaccinazioni inoculate, le reazioni più gravi definite "rilevanti" - come febbre superiore a 39,5° o pressione bassa - e 1 soltanto di queste non ha ancora completato il processo di guarigione. In nessun caso, comunque, la reazione ha portato a danni di rilievo.

    Secondo il direttore sanitario Antonio Ferro, "Abbiamo avuto la conferma che la seconda dose è più fastidiosa della prima, ma i dati dimostrano che il vaccino è sicuro. Tra questi effetti e i benefici della protezione - ha aggiunto - non ci sono paragoni".

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  4. Campagna vaccinale contro il covid, la parola a Matteo Bassetti
    Edgardo Genova – genovatoday.it - 07 febbraio 2021

    Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è tornato sul tema dei vaccini.

    «Non ci sono vaccini di serie A e di serie B. Quello di Astrazeneca è UN OTTIMO VACCINO, ha la copertura del 100% sulla malattia grave che può portare alla morte, è questo quello che ci interessa», ha detto l'infettivologo.

    Il limite ai 55 anni «mi pare un po' difficile da comprendere, soprattutto in un momento di grande penuria di vaccini - ha dichiarato Bassetti -. Bisogna portare il più rapidamente possibile quante più persone a essere vaccinate per arrivare al prossimo autunno con il 75% di popolazione vaccinata».

    Il direttore della Clinica di Malattie infettive ha parlato anche del quadro attuale e di quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. «Siamo su un altopiano, ci sono 20mila persone ricoverate nei nostri ospedali e dovessero ripartire i contagi, partiremo da un elevato numero di ricoveri, quindi dobbiamo stare molto attenti». Secondo il medico, «il rischio è che tra fine febbraio e marzo ci possa essere aumento di contagi e quindi dobbiamo essere molto, molto attenti».

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