Il quotidiano "La Stampa" dedica un interessante articolo al mercato "parallelo" dei vaccini a cui, secondo quanto comunicato oggi, anche la Provincia Autonoma di Trento sarebbe pronta ad accedere, accodandosi ad analoghe iniziative guidate dalla Regione Veneto.
Così dopo avere discusso per mesi di un programma di acquisti gestito a livello europeo, finiremo per procedere in ordine sparso, su base regionale. Quanto alla natura dei "canali paralleli" che alcune Regioni/PPAA italiane vorrebbero utilizzare, ci sono molte perplessità.
Senza contare che le aziende produttrici hanno già smentito che tali canali di approvvigionamento siano legittimi: se non sono vere e proprie truffe, si tratta comunque di operazioni al limite del lecito:
Senza contare che le aziende produttrici hanno già smentito che tali canali di approvvigionamento siano legittimi: se non sono vere e proprie truffe, si tratta comunque di operazioni al limite del lecito:
Ma questi intermediari sono veramente affidabili? Le case farmaceutiche prendono le distanze e l'ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha aperto un' inchiesta dopo aver ricevuto una serie di denunce da parte delle autorità pubbliche di diversi Stati Ue. Sotto la lente dell' Olaf ci sono offerte per circa 250 milioni di dosi con richieste di denaro che superano i 2 miliardi di euro. «Si tratta di truffe» ripetono dagli uffici di Bruxelles dell'Olaf. Vaccini contraffatti o, nella stragrande maggioranza dei casi, millanterie: spediscono qualche campione del vaccino, chiedono il versamento di un acconto, poi spariscono.
AstraZeneca, dalla sede centrale di Basiglio alle porte di Milano, smentisce e teme che si tratti di vaccini contraffatti. Spiega la responsabile dei rapporti coi media Ilaria Piuzzi: «Abbiamo sentito anche noi le dichiarazioni del governatore veneto. Per quanto ci riguarda è impossibile. Non esistono mercati paralleli. Non ci sono intermediari. Non possiamo vendere a privati, singoli Stati o enti locali. Ci sono vincoli precisi nel contratto con la Ue. Per tutelarci abbiamo fatto un esposto al Nas dei Carabinieri».
Sulla stessa linea anche Pfizer: «Non stiamo fornendo il nostro vaccino al mercato privato in questo momento - spiega a "La Stampa" una portavoce dell'azienda americana -. Durante le pandemia, i nostri contratti sono con i governi. È importante che i vaccini rimangano all' interno della catena di fornitura stabilita».
Ma allora da dove arrivano i vaccini sventolati da Zaia?
Il governatore ha parlato di «due diversi lotti» da altrettante società che hanno già ottenuto il via libera dall' Ema. Che al momento sono tre: Moderna, Pfizer/BioNTech e AstraZeneca. Due su tre smentiscono l'
esistenza di questi canali e Moderna ha appena annunciato all' Ue un
rallentamento delle consegne a febbraio in seguito a una serie di
problemi.
I vaccini acquistati dalle Regioni/PPAA del Nord-Est? Un'altra arma di distrazione di massa?
L’importante è che i vaccini di importazione parallela vengano somministrati in via esclusiva ai governatori che li hanno proposti. Magari anche in tripla dose onde garantire una miglior copertura.
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RispondiEliminaAstraZeneca: non ci sono dosi sul mercato libero
RispondiEliminaEffetto Notte – radio24 – giovedì 18 febbraio 2021
Roberta Giordano intervista telefonicamente Pietro Di Lorenzo, Presidente e AD di IRBM Pomezia, che produce una consistente quota del vaccino AstraZeneca; Di Lorenzo invita a tenere alta la guardia contro il rischio di truffe sui vaccini anti-Covid.
“Il governatore del Veneto Zaia dice che gli hanno offerto 27 milioni di vaccino per il Veneto? Anche a Totò hanno offerto il Colosseo… AstraZeneca non ha nessuna intenzione di far trovare dosi sul mercato libero. Siamo impegnati a onorare i patti con l'Unione Europea.
Per il resto, posso solo invitare alla prudenza: una società napoletana ha offerto anche a noi dell'IRBM vagonate di vaccino russo, abbiamo passato la pratica alla procura di Roma".
Veneto, il Presidente Luca Zaia in conferenza stampa – 23 febbraio 2021
RispondiElimina«Noi potremmo fare 50mila vaccini al giorno. Oggi ne possiamo fare potenzialmente 20mila, ma - se ci mettiamo i medici di base - riusciamo a farne 50mila.
Capite che, SE AVESSIMO I VACCINI, in 3 mesi sono 5 milioni di vaccinati. Ieri in riunione l'atmosfera era positiva in tal senso, sicuramente, conoscendo le potenzialità delle fasi farmaceutiche, passata questa fase di difficoltà, credo che i vaccini potranno arrivare presto. Speriamo prima possibile, un Paese Covid-free torna sul mercato prima di tutti.
In questo momento sulla possibilità di acquistare i vaccini in modo autonomo, siamo però IN FASE DI STALLO. Dal punto di vista tecnico se ne occupa interamente il dottor Flor, io non so nemmeno i nomi degli intermediari che si sono proposti. Lo stesso Flor sta anche completando la documentazione per l'indagine dei NAS sulle partite di vaccini offerte alla Regione da alcuni intermediari».
Dal sito open.online: Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, riguardo all’ipotesi di acquistare vaccini contro il Covid grazie all’ingresso di intermediari nel mercato.
«Acquistare i vaccini attraverso gli intermediari penso sia una bestialità, qualche collega del Veneto lo ha proposto, mi permetto di osservare che i vaccini sono diversi dalla grappa barricata, quella puoi comprarla con gli intermediari; e neanche quella, se la vuoi di qualità».
«I vaccini assolutamente non si possono prendere dagli intermediari», ha quindi proseguito De Luca. «Vanno acquistati con rapporti tra governi nazionali e regionali, ma interloquendo con le aziende produttrici e subordinando tutto alle verifiche delle agenzie di controllo sanitario, l’EMA o perlomeno l’AIFA a livello nazionale. A queste condizioni si può cercare anche sul mercato».
Vaccini, Luca Zaia: "Su intermediari ho l'amaro in bocca"
RispondiEliminailrestodelcarlino.it – 25 febbraio 2021
Si sono quantomeno “raffreddate”, dopo L’APERTURA DELLE INCHIESTE delle Procure di Perugia e di Roma, le piste che il Veneto sta battendo per verificare la disponibilità di vaccini anti-Covid sul mercato.
I due intermediari con i quali la Regione “ha interloquito”, una società inglese ed una italiana - ha detto oggi il dg della sanità, Luciano Flor - non hanno più dato le risposte chiarificatrici che l'ente di Palazzo Balbi si aspettava.
Infatti, prima di essere autorizzata da Aifa e dal Ministero all'acquisto di dosi “extra accordi Ue”, la Regione Veneto dovrebbe fornire il numero di lotti delle fiale. E questo numero, ha chiarito Flor, "lo fornisce il produttore del vaccino, non gli intermediari. Io volevo avere la certezza di avere come interlocutore il produttore. L'ipotesi che ci hanno indicato è che il vaccino Pfizer si trovi in una sede dell'industria in Germania".
Le promesse di Zaia - Milioni di dosi di vaccino da comprare privatamente: la cordata con il Trentino e il Veneto deve arrendersi, i venditori sono "spariti" - La richiesta di dettagli sui lotti svela un grande bluff
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ladige.it – domenica 28 febbraio 2021
Era martedì 16 febbraio: la Giunta Provinciale “ADERIVA ALLA CORDATA” di Regioni (capofila il Veneto di Luca Zaia) per acquistare milioni di dosi di vaccini privatamente. Ma che fine hanno fatto i 27 milioni di dosi promesse da Zaia, che avrebbero risolto - pagate a peso d'oro - tutti i problemi di scarsità di approvvigionamento?
Dopo l'avvio di 3 inchieste di diverse Procure della Repubblica e l'acquisizione di documentazione da parte dei Carabinieri dei NAS, i potenziali venditori sono svaniti come neve al sole. A svelare il retroscena è Leonardo Cecchi, lo storico e analista delle fake news, che dopo una analisi della notizia ("Zaia acquista 27 milioni di vaccini per tutti", titolo del giornale Libero) è andato a verificare.
E ha concluso: "Quando la Regione Veneto - su indicazione del Governo centrale - ha chiesto agli affidabilissimi “fornitori” di 12 E 15 MILIONI DI DOSI del famigerato “mercato parallelo” i numeri dei lotti che volevano vendere (indispensabili per capire se si trattasse o meno di dosi di vaccino originali), questi faccendieri sono spariti.
Avete capito bene: sono proprio SPARITI. Non è che hanno preso tempo o hanno inventato scuse. Hanno fatto quello che oggi in inglese si chiama GHOSTING: sono spariti nel nulla. Illuminante poi il direttore generale della sanità veneta, dottor Luciano Flor, che ha commentato la sparizione, dicendo: “A questo punto deduco che non hanno questi vaccini”.
Dunque, andando a logica, nel migliore dei casi - grazie alle pressioni dello Stato centrale - la Regione Veneto ha evitato una truffa da milioni di euro, dato che rischiava di ricevere dosi di acqua santa e non di vaccino. Nella peggiore delle ipotesi la Regione Veneto ha evitato una truffa pure pericolosa, con dosi di vaccino fatte nel laboratorio di Zio Ivan situato in una discarica a nord di Bucarest. Ci sarebbe da ridere, se non fosse che la situazione è al limite del grottesco. E che è con la salute - e i soldi - di tutti che alcuni giocano".
Eppure ci erano cascati in tanti, come comunicato da Maurizio Fugatti in conferenza stampa: “Noi abbiamo avuto contatti con il Veneto, che in questo fa da apripista – aveva spiegato il Presidente il 17 febbraio scorso – sono CONTATTI REALI quelli che hanno avuto, ma se l'Europa e von der Leyen hanno detto che non ci sono garanzie al di fuori dei piani europei, è bene che arrivino i vaccini stabiliti dall'Europa. L'Europa deve agire prima che altri canali si attivino, se no diventa difficile per noi spiegarlo ai cittadini.
I canali trovati dal Veneto SONO UFFICIALI e sotto l'aspetto tecnico-scientifico SONO LIGI, come devono essere. Se l'Europa non permette di approvvigionarsi, è importante che ci dia le dosi che sono presenti sul mercato.”