Come ricordato in precedenti post la campagna di massa che ha riguardato i cittadini ultra sessantenni di Israele rappresenta il primo esperimento sull'utilizzo del vaccino Pfizer - BioNTech nel mondo reale. Attualmente Israele è interessato da una forte ondata pandemica dovuta anche alla circolazione delle nuove varianti più contagiose del virus che ha determinato l'attuazione di un rigido lockdown (il terzo dall'inizio della pandemia).
Si tratta di una condizione "ideale" per verificare l'efficacia del vaccino, anche se - dal punto di vista metodologico - non è direttamente confrontabile con le stime di fase 3 perché il confronto viene fatto utilizzando un gruppo "di controllo" (persone di età inferire ai 60 anni, in maggioranza non vaccinate) disomogeneo rispetto al campione (persone di età 60+, vaccinate al 90% circa).
In un breve commento pubblicato recentemente dalla rivista Nature vengono riassunti i primi risultati delle osservazioni realizzate sul campo dalle Autorità sanitarie israeliane. La buona notizia è che - per la popolazione ultra sessantenne - è stato già osservato un netto calo sia dei contagi, che dei ricoveri.
Qui di seguito vi mostro una figura tratta da un documento redatto dalle Autorità sanitarie israeliane dove si vede chiaramente il diverso andamento per la popolazione ultra sessantenne (ormai vaccinata al 90%) confrontata con il resto della popolazione (il cui livello di vaccinazione è ancora piuttosto basso).
Nuovi contagi (A) e ospedalizzazioni con diversi livelli di criticità (B/D) per la popolazione ultra sessantenne (linea blu) e di età inferiore a 60 anni (linea arancio). Il grafico E mostra il tasso di vaccinazione (per la popolazione di età inferiore a 60 anni), mentre il grafico F mostra il tasso di vaccinazione per la popolazione ultra sessantenne. Il grafico è tratto da un rapporto del Ministero della Salute di Israele. |
L'effetto protettivo indotto dal vaccino è evidente ed il sensibile calo sia dei contagi che dei ricoveri per i cittadini ultra sessantenni è solo all'inizio perché, come si vede dal grafico F, la somministrazione della seconda dose vaccinale per i cittadini ultra sessantenni è stata completata solo recentemente.
Alla luce di questi risultati è ragionevole sperare che presto si possano vedere segnali ugualmente positivi anche in Italia, almeno per gli ospiti delle RSA che sono stati vaccinati con alta priorità.
Michele Viganò – trentotoday.it - 12 febbraio 2021
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Sul fronte dei vaccini arriva una buona notizia, nata però da un errore: il caso della mancata somministrazione del vaccino a 12 medici e infermieri dell'ospedale di Rovereto, ai quali è stata iniettata per errore della semplice soluzione fisiologica. Un caso che ha fatto molto discutere.
Ebbene: dai test e dalla seconda somministrazione effettuata per porre rimedio è emerso che chi ha ricevuto subito la seconda dose ha anche sviluppato una forte reazione immunologica, addirittura CON VALORI SOPRA SCALA.
"Questo è un elemento che deve tranquillizzare chi ha ricevuto la seconda dose, e che ci rafforza in questa campagna vaccinale di massa" ha concluso il dottor Ferro.
C’è un giudice a Catania
RispondiEliminaDavide Falcioni - fanpage.it - 14 febbraio 2021
Vaccino anti-Covid ai “furbetti” che hanno saltato la fila: il Tar di Catania vieta la somministrazione della seconda dose.
Il Tar di Catania ha respinto il ricorso presentato nei confronti dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana da alcune persone alle quali era stata somministrata la prima dose del vaccino anti Covid-19 senza averne diritto: la Regione si rifiuta di somministrare la seconda dose del siero. E ha ragione, secondo il giudice.
Il Tribunale Amministrativo Regionale di Catania ha respinto il ricorso presentato nei confronti dell'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana da alcune persone alle quali era stata somministrata la prima dose del vaccino anti Covid-19 senza che fossero stati inseriti in lista e senza quindi averne il diritto, almeno in questa fase della campagna di immunizzazione. A loro, quindi, non verrà eseguita la seconda inoculazione come deciso dalla Regione per "non premiare i cosiddetti FURBETTI".
Il giudice sottolinea che "non risultano evidenze scientifiche di eventuali rischi derivanti dalla mancata somministrazione della seconda dose, se non quello della possibile inefficacia del vaccino, effetto che riporterebbe i ricorrenti alla SITUAZIONE QUO ANTE a quella determinata dall'aver avuto accesso alla prima dose, pur non avendone diritto".
Secondo il giudice amministrativo, inoltre, "non c'è alcuna evidenza scientifica che l'effetto della prima dose vaccinale possa perdurare nel tempo, tenuto conto anche che nelle informazioni relative all'utilizzo del farmaco pubblicate sul sito dell'Ema, addirittura in caso di sovra-dosaggio, e non sono state indicate reazioni avverse".
"Nel bilanciamento del contrapposto interesse – osserva il TAR – che non è quello del risparmio di spesa, come indicato in ricorso, ma quello di GARANTIRE IL REGOLARE PROSEGUIMENTO della campagna vaccinale nei confronti degli aventi diritto, tenuto conto del contingentamento del numero delle dosi di vaccino – conclude il giudice amministrativo – l'istanza di misure cautelari monocratiche proposta dai ricorrenti, va respinta".