Pur con tutte le note difficoltà, la campagna vaccinale procede anche in Italia e incomincia a produrre effetti ben visibili. L'Istituto Superiore di Sanità ha rilasciato un documento nel quale vengono riportati i primi dati sull'effetto delle vaccinazioni in due categorie di persone: a) gli operatori sanitari e b) gli ultra ottantenni.
Il dato relativo ai contagi degli operatori sanitari (linea gialla), confrontato con quello relativo al resto della popolazione (linea grigio scuro), è molto chiaro:
Tratto da rapporto ISS |
Si nota un forte calo di contagi, pur in presenza di significative sacche di resistenza alla vaccinazione anche tra alcuni "addetti ai lavori".
Il dato relativo alle persone ultra ottantenni non è ancora così evidente anche perché la vaccinazione di queste persone è iniziata da poco. La copertura più ampia, fino ad oggi, è stata garantita solo agli ospiti delle RSA, mentre per il resto della popolazione più anziana le operazioni di vaccinazione sono attualmente in corso. Comunque, queste prime vaccinazioni sono state sufficienti per produrre un calo visibile anche nei contagi delle persone ultra ottantenni. Nella figura seguente il dato delle persone più anziane (linea gialla) è confrontato con quello del resto della popolazione di età inferiore agli 80 anni (linea blu scuro):
Tratto da rapporto ISS |
La forbice, dopo il 25 gennaio, si sta allargando è questo è un buon segno per i nostri concittadini più anziani. Speriamo che, nel più breve tempo possibile, le vaccinazioni possano accelerare in modo da riuscire a mettere in sicurezza tutte le numerose altre categorie di persone fragili.
I dati settimanali della Protezione Civile Nazionale, anche se di tipo complessivo, confermano l'effetto positivo dei vaccini sui soggetti deboli che finora li hanno ricevuti, ma purtroppo anche il rafforzarsi dell'epidemia.
RispondiEliminaPer i dati di questo fine settimana, mi sono limitato, per il momento, ad aggiornare la tabella dei miei 7 parametri che giudico interessanti per capire come stia andando l’epidemia di Covid-19.
Ho scelto questi parametri, perché i primi 3 dipendono dalla gestione politica dell'epidemia (chiusure, aperture e controlli), mentre gli altri quattro dalla gestione sanitaria degli infetti.
La tabella, con anche i quadri delle 2 settimane precedenti, la si può trovare al seguente indirizzo:
https://www.dropbox.com/s/ylbgcuc0tuj51ok/2021_%202_20%20Quadri%207%20parametri%20Covid.pdf?dl=0
L’ultima colonna in tabella dà informazioni su come sia cambiato, fra le ultime due settimane, il denominatore per i parametri 3,5,6,7, cioè il numero degli attualmente infetti.
Al solito, fisso convenzionalmente come inizio della seconda ondata il 1° agosto 2020, poiché dopo il 2/8/2020 il numero nazionale degli “attualmente infetti” è aumentato continuamente fino al 22/11/2020.
Per il momento, osservando la tabella aggiornata ad oggi, evidenzio quanto segue su alcuni dei 7 parametri:
__Parametro 2.-L’incidenza settimanale italiana, stabile da un mese, è aumentata questa settimana del 32%. Nel Trentino è AUMENTATA del 29%, ma peggio di noi hanno fatto altre 9 Regioni, fra le quali, la peggiore è stata il Friuli V.G. con un +60%. Le zone arancioni non sembrano “mitigatori“ efficaci.
In Alto Adige, con la sua zona rossa, l’incidenza è DIMINUITA del 26%, il miglior risultato in Italia ed è diminuita anche in altre 3 Regioni italiane.
__Parametro 3.-Il Trentino resta PRIMO in Italia per il rapporto fra nuovi infetti e attuali infetti, con oltre il doppio della media italiana.
__Parametro 5.-Riprende la STRAORDINARIA discesa della letalità settimanale in Trentino, ora da 1,2 arrivata a 0,9 decessi sugli usciti settimanali dal Covid, la migliore in Italia, forse merito delle vaccinazioni agli ultra ottantenni iniziate 3 settimane fa, dopo l’ampia copertura degli ospiti delle RSA effettuata a gennaio.
__Parametro 7.- E’ sempre ai massimi il rapporto fra terapie intensive e attuali infetti nel Trentino, sempre vicino al doppio della media nazionale.
Abbiamo meno morti, ma i malati gravi continuano ad essere decisamente troppi.
Il FOCUS SUI VACCINI, prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Roma, riporta a pagina 38:
RispondiElimina"In conclusione, le differenze nei trend osservati nel numero di casi tra gli operatori sanitari e nelle persone over-80 anni, potrebbero essere dovute alla campagna di vaccinazione, sebbene la presente analisi sia puramente descrittiva e questa ipotesi debba essere confermata con valutazioni più approfondite."
(NdC) Si può applicare a queste 4 curve un test per quantificare il gap e/o per confermare questa causalità? Almeno in questi casi per i quali l'ISS di Roma fornisce i dati?
In linea di principio sì, soprattutto per il personale sanitario, ma bisognerebbe separare i vaccinati rispetto al personale sanitario che non ha fatto il vaccino (e non ha già contratto la Covid-19), in modo da fare confronti tra campioni omogenei.
EliminaQualcosa di simile è già stato fatto sia in Israele che in Gran Bretagna.
Errata Corrige: il link che ho dato nel commento delle h 22:18 si riferisce alla settimana precedente. Succede di sbagliare, anche se non ho capito come. Quello più recente è il seguente:
RispondiEliminahttps://www.dropbox.com/s/8ik63hfca9v7tdy/2021_%202_27%20Quadri%207%20parametri%20Covid.pdf?dl=0