lunedì 22 febbraio 2021

I vaccini nel mondo reale: primi risultati

Con il progressivo avanzamento delle vaccinazioni in diversi Paesi, giorno dopo giorno, appaiono nuovi studi ed analisi sul funzionamento dei vaccini anti-Covid nel mondo reale. In pratica, una fase 4 che fornisce informazioni relative a milioni di casi anche se, rispetto alla sperimentazione di fase 3 condotta dalle Aziende produttrici, si tratta di dati molto meno accurati, soprattutto per la difficoltà di disporre dei cosiddetti “gruppi di controllo”. Infatti durante la sperimentazione di fase 3 circa la metà dei volontari viene trattata con un placebo, cosa che ovviamente non si può fare quando si somministra il vaccino alle persone.

Questi studi soffrono di un altro grosso limite: spesso è difficile conoscere in dettaglio le caratteristiche delle persone a cui è stato somministrato il vaccino. Questo rende più complicato il confronto tra studi diversi.

Israele è, come di consueto, un’importante fonte di informazioni. Uno studio, condotto su un campione di oltre 7.000 sanitari vaccinati durante lo scorso mese di gennaio, ha dimostrato un livello di protezione pari all’85% dopo la somministrazione della prima dose del vaccino Pfizer-BioNtech. Come sottolineato dagli Autori, non è detto che tutti i casi asintomatici siano stati individuati. Il livello di protezione rispetto a qualsiasi tipo di contagio (inclusi quelli che producono una forma asintomatica della Covid-19) è stato stimato al 75%, ma potrebbe essere inferiore. Si tratta comunque di un alto livello di efficacia e questo risultato – se confermato – potrebbe riaprire il dibattito sull’opportunità di somministrare una seconda dose vaccinale.

Un recente studio del Ministero della Sanità israeliano ha analizzato circa 1,7 milioni di persone che hanno ricevuto ambedue le dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. Il vaccino ha ridotto di oltre il 95% la probabilità di contrarre la malattia. La probabilità di contrarre forme sintomatiche con tosse e febbre è ridotta del 98% e sfiora il 99% per quanto riguarda la probabilità di contrarre forme gravi che prevedano l’ospedalizzazione. Un risultato straordinario, soprattutto perché sappiamo che Israele ha già vaccinato la maggior parte della popolazione di età superiore ai 60 anni ovvero la parte più esposta alle complicanze più gravi della Covid-19.

Un primo studio sull’effetto del vaccino Pfizer-BioNTech in Gran Bretagna è stato pubblicato oggi. Una analisi fatta sul personale ospedaliero, analoga a quella fatta in Israele, riporta un livello di protezione contro l’infezione (incluse le forme asintomatiche) dopo la prima dose pari al 72%. Per le persone anziane, inclusi gli ospiti di RSA, il livello di protezione dopo la prima dose è superiore al 50%: un dato inferiore – come del resto atteso – rispetto alle persone più giovani, ma comunque rilevante. Come sottolineato dagli Autori, il dato per le persone anziane potrebbe essere sottostimato. Altre valutazioni arrivano a livelli del 60-70% di protezione per le persone più anziane, dopo una sola dose vaccinale. Le forti fluttuazioni che appaiono nel rapporto UK si spiegano tenendo conto della impossibilità, per ovvi motivi etici, di costituire adeguati gruppi di controllo (non si può somministrare un placebo a metà degli anziani vaccinati per migliorare la qualità delle statistiche).

Dalla Scozia arriva un lavoro (non ancora sottoposto a revisione) che confronta il grado di protezione offerto da una singola dose dei vaccini Pfizer-Biontech ed AstraZeneca rispetto alle forme di contagio più severo, quelle che comportano un ricovero ospedaliero. Il dato è abbastanza sorprendente perché riporta una protezione pari all’85% del vaccino Pfizer-BioNTech che sale al 94% per il vaccino AstraZeneca.

Sorge spontaneo il sospetto che ci sia qualcosa che non va. Il mistero si spiega facilmente osservando la distribuzione d’età dei due gruppi di persone considerate nell'ambito dello studio: anche in Scozia il vaccino AstraZeneca è stato somministrato preferenzialmente alle persone più giovani, mentre agli anziani è stato somministrato preferenzialmente il vaccino Pfizer-BioNTech. Questo spiega l’apparente miglior risultato del vaccino AstraZeneca. Leggendo meglio, si scopre che se si limita l’attenzione alle sole persone di età superiore agli 80 anni, il livello di protezione è simile per i due vaccini ed è pari all’81%. Si tratta comunque di un ottimo risultato perché indica che ambedue i vaccini – somministrati in singola dose – offrono un elevato livello di protezione rispetto alle forme più gravi di Covid-19, anche per le persone più anziane.

In conclusione, questi primi studi confermano l’efficacia dei vaccini anti-Covid nel “mondo reale”, anche se non sono sempre facilmente interpretabili. Ulteriori commenti li potete trovare qui.

3 commenti:

  1. __Nel Trentino sono state finora somministrate 36.000 dosi di vaccino, delle quali 13.000 come seconda dose e questo soprattutto al personale medico e alle persone più a rischio.
    Forse è soprattutto a questo che va imputato il netto miglioramento, nelle ultime 3 settimane, della nostra letalità settimanale e della porzione di malati che viene sottoposta a terapia intensiva.

    __Lo vedo dal mio aggiornamento, a sabato 20/2/2021, dei miei 7 parametri che mi sembrano sinteticamente significativi per confrontare l’andamento dell’epidemia di Covid 19 in Trentino e Regioni limitrofe.

    La tabella per tutte le Regioni e PA è disponibile al seguente indirizzo:

    https://www.dropbox.com/s/ylbgcuc0tuj51ok/2021_%202_20%20Quadri%207%20parametri%20Covid.pdf?dl=0

    __Mi baso sempre sui dati della Protezione Civile Nazionale, azzerati al 1 agosto 2020 che fisso convenzionalmente come inizio della seconda ondata, poiché dopo il 2/8/2020 il numero nazionale degli “attualmente infetti” è aumentato continuamente fino al 22/11/2020.
    __Anche questa settimana, i parametri 3, 5, 6, 7 per la PA di Bolzano sono da prendere un po’ con le pinze, dopo il forte ricalcolo dei guariti effettuato dalla PA BZ il 31/1/2021. Non metto fra parentesi confronti con settimane precedenti.
    __L’ultima colonna in tabella dà informazioni su come sia cambiato, in media, fra le due ultime settimane, il denominatore per i parametri 3,5,6,7.

    __Limitatamente al Trentino e Regioni/PA limitrofe, riporto qui di seguito i valori dei 7 parametri; quelli settimanali sono calcolati dalla domenica al sabato. Fra parentesi i valori della settimana precedente.

    1. INFETTI TOTALI ogni 100.000 ab.:
    __Italia 42229 (4088), PA Trento 4919 (4633), PA Bolzano 9125 (8542), Veneto 6264 (6165), Lombardia 4792 (4635).

    2. NUOVI INFETTI nell’ultima settimana ogni 100.000 ab.:
    __Italia 141 (142), Trento 287 (263), Bolzano 583 (783), Veneto 99 (95), Lombardia 156 (131).
    Altri Paesi: Spagna 164 (243), UK 118 (153), Olanda 151 (138), Francia 158 (131), Germania 61 (65), Giappone 7 (8), SudCorea 7 (5).

    3. NUOVI INFETTI SU ATTUALI INFETTI nell'ultima settimana:
    __Italia 3,1% (3,0%), Trento 7,9% (7,7%), Bolzano 5,7% , Veneto 3,0% (2,5%), Lombardia 4,5% (3,9%).

    4. DECESSI totali su INFETTATISI totali (con i due intervalli temporalmente sfasati come si deve):
    __Italia 2,6% (2,6%), Trento 3,5% (3,7%), Bolzano 1,8% (1,9%), Veneto 2,6% (2,6%), Lombardia 2,5% (2,6%).

    5. MORTI su USCITI dal virus (= morti + guariti) nell'ultima settimana:
    __Italia 2,1% (2,1%), Trento 1,4% (1,2%), Bolzano 0,9%, Veneto 2,7% (3,4%), Lombardia 2,2% (3,0%).

    6. ATTUALI RICOVERATI SU ATTUALI INFETTI, media per l’ultima settimana:
    __Italia 5,2% (5,2%), Trento 6,9% (6,6%), Bolzano 3,7%, Veneto 4,1% (4,6%), Lombardia 8,1% (8,2%).

    7. TERAPIE INTENSIVE su ATTUALI INFETTI, media dell'ultima settimana:
    __Italia 0,53% (0,51%), Trento 0,94% (1,05%), Bolzano 0,49%, Veneto 0,44% (0,53%), Lombardia 0,74% (0,76%).

    __I primi tre parametri dipendono dalla gestione politica dell'epidemia (chiusure, aperture e controlli), mentre gli altri quattro dalla gestione sanitaria degli infetti.

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  2. Sull’aggiornamento odierno, al 20/2/2021, per i valori dei miei 7 parametri dell’epidemia Covid, posso annotare che:

    1. Bolzano, sempre al 1° posto, ha aumentato di un poco il suo record del doppio di infettati totali nella seconda ondata rispetto alla media nazionale su 100.000 abitanti. E’ sempre seguita da Veneto, Friuli e Valle d’Aosta, nell’ordine, ma al quinto posto ora ci siamo noi trentini, che abbiamo scalato 2 posizioni in questa non invidiabile classifica.

    2. Stabile la media settimanale nazionale dei nuovi infetti; al QUADRUPLO di questo valore c’è l’incidenza nella PA di Bolzano, in leggero calo, ma prima senza rivali in Italia, ora seguita subito dalla PA di Trento, che guadagna un posto, con un valore DOPPIO della media italiana.
    Fra gli “Altri Paesi” che ho elencato, risalta la sensibile riduzione dell’incidenza in Spagna, della quale sarebbe da cercare le cause.
    La Germania sta scendendo lentamente verso la fatidica quota 50, nonostante le molte deroghe, sento dire, al suo supposto lockdown attuale.
    In Corea del Sud l’incremento settimanale dell’incidenza è stato del 30%, salito da 5 a 6,5 casi ogni 100.000 persone, sembra dovuto alla comparsa di alcuni casi della variante sudafricana. Nel Paese, NESSUNO finora è stato vaccinato, poiché sono sufficienti le normali regole di protezione, seguite da tutti, ed alcuni confinamenti mirati per tenere il virus TRENTA volte MENO DIFFUSO che in Italia, a dispetto delle nostre zone colorate, le deroghe, i pochi controlli e gli isolamenti “fiduciari”(!), a vantaggio della trascuratezza di pochi e con l’effetto di creare danni economici e di libertà di aggregazione per tanti di noi.

    3. La PA di Trento consolida il suo PRIMATO ITALIANO per rinnovamento dell’infezione (nuovi infetti su attuali infetti) con oltre DUE VOLTE E MEZZO il dato nazionale. Questo è possibile, al solito, per la straordinaria rapidità con la quale dichiariamo guariti gli infetti, come si è visto la scorsa settimana dalla vicinanza delle curve caratteristiche in questa seconda ondata, che non c’era affatto nella prima. Ricordo il link:

    https://www.dropbox.com/s/zpk5fj5ma0jcjl8/2021_%202_13%20Confronto%20ondate%201%20e%202%20PA%20TN.pdf?dl=0

    4. La letalità generale della seconda ondata scende di poco, nel Trentino, che rimane in 4° posizione al 35% sopra la media nazionale.

    5. La letalità settimanale del Trentino, di poco peggiorata, resta ancora del 33% SOTTO la media nazionale, risultato SORPRENDENTEMENTE BUONO che conferma quello delle precedenti due settimane. C’è da augurarsi che questo miglioramento non sia casuale, ma frutto anche delle vaccinazioni finora effettuate fra le persone più a rischio.

    6. Nel Trentino, risale un po’ il numero dei ricoverati ogni 100 degli attuali infetti, parametro che era fortemente migliorato nell’ultimo mese. Adesso restiamo del 33% sopra la media nazionale, che diventa, però, quasi del 50%, se si tiene conto che il denominatore è salito in Trentino e sceso in Italia, come si osserva nell’ultima colonna della tabella osservabile al link indicato più sopra.

    7. Riduciamo ancora di un poco la porzione degli attuali infetti che si trovano in terapia intensiva, che però è sempre ampiamente sopra la media nazionale: + 78%, che diventano +98% se teniamo conto della contrastante variazione del denominatore fra PA di Trento e Italia. Siamo comunque LONTANISSIMI da quel quadruplo di terapie intensive rispetto al dato nazionale che avevamo un mese fa.
    __Il miglioramento non può essere dipeso solo dal 30% di aumento, al denominatore, degli attuali infetti, ma soprattutto dalla composizione dei nuovi infetti nell’ultimo mese e dal miglioramento della Sanità trentina, comprendendo in questo i 36.000 vaccini mirati somministrati.

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  3. "Green Pass" per vaccinati e guariti: il certificato che farà tornare la normalità in Israele
    fanpage.it – lunedì 22 febbraio 2021

    Al via da oggi in Israele l’allentamento del terzo lockdown nazionale dopo il successo della campagna di vaccinazione anti Covid. Coloro che hanno ricevuto il richiamo o che sono guariti dal virus potranno richiedere il cosiddetto “Green Pass” che permetterà di tornare alla quasi normalità con l’accesso a luoghi di culto, palestre, musei e scuole.

    Il piano include anche regolamenti separati per i luoghi che riaprono a tutto il pubblico, compresi negozi, musei e biblioteche, e quelli che operano sotto i cosiddetti “regolamenti Green Pass”, ovvero aprendo le loro porte SOLO a persone che sono guarite dal Covid-19 o che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino.

    Ripartono i concerti e gli eventi sportivi con capacità al 75%, anche se negli stadi il limite massimo è di 300 persone all’interno e 500 all’esterno. Per entrare, deve essere presentato un documento d'identità valido e un cosiddetto Green Pass, che è un codice QR, o un certificato di vaccinazione o un documento ufficiale che attesti che hanno avuto il virus e sono guariti, a seconda dei casi. La certificazione si può ottenere dal ministero della Sanità tramite un'app o dalla cassa mutua che ha gestito la vaccinazione. Il documento è destinato a diventare indispensabile anche per i viaggi all'estero.

    Chi entra in quei luoghi senza avere il Green Pass viene multato per circa 252 euro. Sono previste multe anche per i gestori che non operano in conformità con i regolamenti che impongono, per esempio, il posizionamento di cartelli all’ingresso - in ebraico, arabo e inglese - con informazioni ai visitatori sulla presentazione del Green Pass, di un documento che attesti la vaccinazione o del certificato di guarigione.

    Israele, attualmente, ha immunizzato il 45,3% della propria popolazione di circa 9 milioni di residenti, con almeno una dose, ovvero oltre 4 milioni di cittadini. Ad avere avuto anche la seconda dose sono stati circa il 30,2% della popolazione.

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