mercoledì 10 febbraio 2021

Segnali incoraggianti dalle RSA?

Il grafico è stato aggiornato e ora comprende i dati fino al giorno 11/02/2021

Nel corso dell'ultimo anno, le RSA sono state la fonte di molte tristi notizie. L'effetto delle due ondate pandemiche è stato davvero pesante ed ha generato un enorme carico di sofferenze e di lutti. Senza contare il grave peggioramento delle condizioni di vita degli anziani ospiti che sono stati costretti ad un doloroso isolamento. 

La pandemia ha influito drammaticamente sull'esistenza degli ospiti delle RSA, delle loro famiglie e del personale che li accudisce. Giustamente, al momento di partire con la campagna vaccinale, si è deciso di dare la priorità agli ospiti delle RSA. 

La somministrazione delle due dosi vaccinali è stata conclusa proprio in questi giorni e, nel corso delle prossime settimane, ci aspettiamo di misurare, anche da un punto di vista quantitativo, gli effetti protettivi generati dal vaccino. 

Qualche primo segnale positivo sembra già visibile. Ve lo presento, con l'avvertenza che è ancora troppo presto per poter concludere che tutti i problemi siano stati risolti. Occorrono ulteriori verifiche, ma i dati fin qui acquisiti vanno certamente nella direzione auspicata.

Per fare questa analisi ho fatto un confronto dell'andamento delle persone "attualmente positive" rilevate - durante queste prime settimane di inizio 2021 - tra gli ospiti delle RSA ed il resto della popolazione trentina. Purtroppo questi dati sono affetti da gravi errori sistematici legati alla bizzarra decisione della Provincia di Trento di non comunicare il numero totale delle persone attualmente positive durante gran parte della seconda ondata pandemica

Ci sono grandi margini di incertezza sui dati resi pubblici dalla Provincia e quindi la mia analisi va considerata con particolare prudenza. Cercherò comunque di spiegare come l'incertezza dei dati influenzi la mia analisi, auspicando che - prima o poi - la Provincia Autonoma di Trento decida di far sapere ai cittadini tutta la verità sull'andamento della pandemia in Trentino.

Partiamo dal confronto degli attualmente positivi delle RSA rispetto al resto degli attualmente positivi presenti in Trentino. I dati sono tratti dal file "stato clinico" presente nel sito FBK dopo la revisione fatta ieri sera.

Attualmente positivi nelle RSA del Trentino (punti rossi) confrontati con gli attualmente positivi presenti nel resto della popolazione (punti blu). Elaborato su dati della Provincia Autonoma di Trento. Il dato relativo alle RSA corrisponde alla colonna "tot_rsa" del file "stato clinico". Le linee tratteggiate sono fit esponenziali che non hanno alcun valore predittivo, ma sono utili per cogliere l'andamento dei dati

Notate che il grafico utilizza una scala semi-logaritmica in modo da evidenziare meglio l'andamento temporale di grandezze abbastanza diverse tra loro (su scala lineare la curva delle RSA si sarebbe "appiattita", diventando poco visibile). 

A prima vista, le due curve mostrano un andamento divergente: nel periodo considerato c'è stata una crescita significativa del numero delle persone attualmente positive tra la popolazione trentina, mentre nelle RSA l'andamento è stato opposto, con una ulteriore accelerazione della discesa registrata nel corso dell'ultima settimana. Si vede infatti che da inizio febbraio la curva degli attualmente positivi tra gli ospiti delle RSA sembra mostrare un deciso cambio di pendenza.

Apparentemente si potrebbe pensare ad un risultato straordinariamente positivo, anche se - come vi anticipavo all'inizio di questo post - i dati sono poco affidabili e ci vuole una certa cautela prima di trarre qualsiasi conclusione. Cercherò di procedere con ordine in modo da chiarire alcuni punti che potrebbero non essere completamente intuitivi:

  1. La crescita osservata per la popolazione generale (punti blu) molto probabilmente è fittizia. Fino allo scorso 15 gennaio la Provincia Autonoma di Trento inseriva tra gli attualmente positivi solo coloro che erano risultati positivi al tampone molecolare. Poiché - fino dalla fine dello scorso mese di ottobre -  la maggioranza dei nuovi positivi è stata individuata esclusivamente con il tampone antigenico si è determinata una "voragine" nelle statistiche ufficiali. Solo da inizio febbraio in poi il numero degli attualmente positivi comunicato giornalmente dalla Provincia Autonoma di Trento ha iniziato ad avvicinarsi al numero reale. Quindi prima di concludere che il numero delle persone attualmente positive in Trentino sta crescendo bisognerà attendere ancora almeno un paio di settimane. L'andamento reale degli attualmente positivi prima della fine del mese di gennaio lo conosce solo la Provincia, ma l'informazione è stata segretata.
  2. Uno potrebbe pensare che lo stesso problema - legato all'utilizzo su vasta scala dei tamponi antigenici - valga anche per gli ospiti delle RSA. Non ho informazioni dettagliate, ma credo che nelle RSA si sia sempre fatto un ampio uso dei tamponi molecolari, anche per evitare di lasciar circolare persone a bassa carica virale che, per soggetti molto avanti negli anni  e con sistemi immunitari indeboliti, possono comunque costituire un serio pericolo.
  3. Il calo di contagi che si osservava nelle RSA fin dall'inizio di gennaio potrebbe essere dovuto - almeno in parte - al classico effetto "harvesting". Non dobbiamo dimenticare che le RSA trentine sono state tutte (a parte una) toccate dalla pandemia, le nuove entrate durante il 2020 sono state molto limitate e quindi è probabile che una quota crescente degli ospiti delle RSA abbia già acquisito anticorpi specifici per il SARS-CoV-2 anche prima di essere stata sottoposta a vaccinazione.
  4. Il cambio di pendenza che si osserva per i contagi nelle RSA da inizio febbraio in poi è troppo marcato per essere attribuito a cambi di strategia nella ricerca delle persone virologicamente positive (calo delle attività di screening) o ad altri effetti spurii. Molto più probabilmente, il cambio di pendenza è legato all'effetto protettivo dei vaccini anche perché il periodo coincide con il completamento delle due dosi vaccinali per gran parte degli ospiti delle RSA.

In conclusione, sulla base dei dati disponibili, è impossibile fare valutazioni di carattere quantitativo, ma l'andamento dei contagi sembra indicare che le RSA stanno uscendo dalla fase più critica della seconda ondata pandemica. L'uscita sembra essere molto più rapida rispetto al resto della popolazione trentina. Se confermata, sarebbe un'ottima notizia, lungamente attesa da molte persone dentro e fuori dalle RSA.


4 commenti:

  1. Covid, Gimbe: scendono i contagi tra gli operatori sanitari. Giù del 64%, è merito del vaccino
    repubblica.it - 11 Febbraio 2021

    Di Covid gli operatori sanitari ora si contagiano meno, molto meno. E infatti, se i nuovi casi nella popolazione generale sono stabili da 3 settimane, tra gli operatori sanitari si sono ridotti del 64%: dai 4.382 rilevati dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) nella settimana 13-19 gennaio, quando è stata avviata la somministrazione delle seconde dosi di vaccino, ai 1.570 della settimana 3-9 febbraio.

    A metterlo in evidenza è il monitoraggio della Fondazione Gimbe e, per il presidente Nino Cartabellotta, "questa netta riduzione è verosimilmente effetto della somministrazione delle 2 dosi di vaccino in questa categoria a partire dal 17 gennaio 2021".

    Settimana contagi oper sanitari
    dicembre 2 4991
    dicembre 3 5178
    dicembre 4 4312
    gennaio 1 4181
    gennaio 2 3934
    gennaio 3 4382
    gennaio 4 2704
    gennaio 5 2255
    febbraio 1 1.570


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  2. contagi over 70:

    post del 15 dicembre 2020:
    media nazionale = 17.5% (epicentro)
    trento città = 22.2% (comune di trento)

    post 1 gennaio 2021
    media nazionale = 17.6% (epicentro)
    trento città = 19.0% (comune di trento)

    al 14 febbraio 2021
    media nazionale = 14.9% (epicentro)
    trento città = 9.0% (comune di trento)

    interessante...

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  3. Case di riposo, la zona arancione rinvia la riapertura delle visite ai familiari
    rainews.it/tgr/trento

    Per la presidente di UPIPA, Francesca Parolari, ospite di “Buongiorno Regione”, tutte le strutture hanno completato il ciclo di vaccinazione e sono pronte per accogliere i visitatori, ma la zona arancione fa slittare l'appuntamento.

    E' un arancione amaro per le case di riposo del Trentino, RSA ed APSP: con la conclusione delle vaccinazioni erano pronte ad aprire le porte delle strutture per le visite dei familiari.

    Invece tutto si è fermato a causa del peggioramento della situazione collegata alla pandemia e in attesa di chiarimenti dalla provincia che dovrebbero arrivare da un incontro in programma nel pomeriggio.

    Oggi i contagi nelle RSA complessivamente sono meno di 40 e si inizia a lavorare per smaltire le liste d'attesa.

    La primavera tragica 2020 sembra lontana, ripensando ad allora la presidente UPIPA torna a difendere anche la scelta di curare per quanto possibile i malati all'interno delle strutture.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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