giovedì 4 febbraio 2021

Adesso vediamo se ECDC farà sparire anche questa mappa

La scorsa settimana vi avevo segnalato lo strano caso della mappa ECDC che identifica le regioni europee a maggiore circolazione virale, quelle per intenderci che prevedono rigide misure di quarantena per i residenti che volessero spostarsi verso un altro Stato Europeo.

Poche ore dopo aver pubblicato la mappa, ECDC la ritirò senza troppe spiegazioni, sostituendola con una nuova mappa dove i livelli di rischio più alto (rosso scuro/quasi nero) erano spariti. Ricordo che i colori ECDC sono diversi rispetto a quelli italiani e sono attribuiti usando criteri completamente differenti rispetto a quelli utilizzati in Italia per identificare le zone "bianco/giallo/arancio/rosse". Il sistema ECDC tiene conto di soli tre parametri:  circolazione del virus, tamponi fatti e percentuale di tamponi positivi. I primi due dati sono normalizzati rispetto ad un campione di 100.000 abitanti.

Oggi è stata puntualmente pubblicata la mappa ECDC aggiornata, dove Alto Adige e Friuli V. G. vengono confermati in zona rosso scura. Il colore arancio fa finalmente capolino anche in Italia, partendo dalla Val D'Aosta.

Ricordo che la soglia oltre la quale si finisce nella zona rosso scura è pari a 500 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti nel corso delle ultime due settimane. Oggi la Fondazione Gimbe ha pubblicato i dati italiani aggiornati:

Circolazione del virus nelle Regioni/PPAA italiane. L'asse orizzontale corrisponde all'incidenza dei contagi per ogni 100.000 abitanti durante le ultime due settimane. L'asse verticale mostra l'incremento percentuale dei contagi registrato durante l'ultima settimana. Notate che l'Alto Adige, oltre ad essere molto oltre la soglia limite (rappresentata dalla linea rossa verticale) è il territorio che ha registrato il maggiore  incremento settimanale dei contagi. Il Friuli V.G. si trova appena sopra soglia. Umbria e Trentino (ambedue con poco più di 450 contagi x 100.000 abitanti durante le ultime due settimane) sono poco sotto soglia. Onde evitare confusioni, ricordo che i colori della figura GIMBE sono diversi, sia rispetto ai colori ECDC che a quelli ISS (per la serie "mettiamoci d'accordo!")
 
 

A livello europeo, la situazione generale non è molto diversa rispetto a quella della "mappa scomparsa" della scorsa settimana, a parte un sensibile miglioramento dell'Irlanda (zona di Dublino esclusa) che sembra stia ottenendo buoni risultati nel controllo della contagiosissima variante inglese.

La mappa pubblicata oggi da ECDC


La mappa della scorsa settimana, ritirata da ECDC poche ore dopo la pubblicazione.

Noto che il mio sogno di viaggio a Creta "zona verde" è subito svanito a causa del ritorno dell'isola greca in zona gialla.

Vedremo se - anche questa volta - ECDC sarà costretta ad una precipitosa ritirata.


7 commenti:

  1. Gentile professore,
    mi permetta di segnalarle un utile servizio che crea degli snapshot delle pagine web in un dato istante per renderle consultabili in futuro e referenziarle. Il servizio è conosciuto come "Internet Archive" (https://archive.org/).

    Gratuitamente potrà creare degli snapshot della pagina di suo interesse ed utilizzare il link per referenziarla. Ad esempio il 28 gennaio 2011, data del suo post con l'immagine cambiata vi sono 11 snapshot disponibili (crati da utenti del servizio).

    Ne indico uno (28 gennaio 2021 - 12:49) che riporta ulteriori particolarità (anche Emilia Romagna e Veneto classificate dal colore rosso scuro) già segnalatele da un commento al suo post precedente (28 gennaio 2021): https://web.archive.org/web/20210128124900/https://www.ecdc.europa.eu/en/covid-19/situation-updates/weekly-maps-coordinated-restriction-free-movement

    Il servizio torna particolarmente utile quando qualche istituzione effettua dei cambi significativi in ciò che pubblica.

    Un cordiale saluto.

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  2. Intanto, è la PA Bolzano, ieri, a far sparire di colpo 10.713 infetti, allineandosi in ritardo a quello che fanno le altre Regioni, il Trentino più sollecitamente e da più tempo.
    __Questa la comunicazione di Bolzano:
    "A seguito di un avvicendamento fra i referenti della comunicazione dati ISS della Provincia di Bolzano e a seguito di un ricalcolo dei dati, si è osservata una non corretta comunicazione dei dati aggregati giornalieri, riguardante il numero dei guariti e, di conseguenza, dei pazienti positivi in isolamento domiciliare. Il numero di guariti comunicato fino ad oggi ,infatti, ├¿ comprensivo soltanto dei pazienti positivi che hanno terminato l'isolamento in seguito a PCR negativo ed esclude quelli che lo hanno terminato dopo 21 giorni e assenza di sintomatologia negli ultimi 7 giorni (Circolare Ministeriale del 12.10.2020) e quelli positivi a Test Antigenico Rapido, seguito da PCR negativo. Pertanto, si rettifica il numero complessivo dei guariti e , di conseguenza, il numero dei pazienti attualmente in isolamento domiciliare.

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    1. Esatto, come commentato alcuni giorni fa:

      PA Bolzano, dati ufficiali – attualmente positivi:

      passati da 15331 (sabato 30 gennaio)

      https://www.corriere.it/salute/21_gennaio_30/coronavirus-italia-bollettino-oggi-30-gennaio-12715-nuovi-casi-421-morti-e688219e-6308-11eb-abca-1766700006e6.shtml

      a soltanto 4618 (domenica 31 gennaio)

      https://www.corriere.it/salute/21_gennaio_31/coronavirus-italia-bollettino-oggi-31-gennaio-11252-nuovi-casi-237-morti-707689f8-63d2-11eb-a44f-6ffd36d7208d.shtml

      forse la Lombardia ha fatto scuola?

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    2. Trovo la motivazione particolarmente stravagante:

      "A seguito di un avvicendamento fra i referenti della comunicazione dati ISS"

      Ci fa capire bene quanto sia aleatorio il sistema di raccolta dei dati: cambi la persona che se ne occupa e spariscono migliaia di persone dalle statistiche.

      Peccato che poi la gente finisca in ospedale o muoia, indipendentemente dal modo con cui i burocrati manipolano i dati statistici.

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    3. A dire tutta la verità il problema della mancata sottrazione delle migliaia di guariti per indagine epidemiologica era già stata evidenziata nella discussione al post del BLOG del 20 dicembre scorso “L'anomalia trentina a confronto con l'Alto-Adige”. Penso sia stato un problema a valle dell’azienda sanitaria (che ha sempre comunicato il dato scorporato) attribuibile a chi elabora i dati per la Protezione Civile nazionale. Nuovo invece il problema della mancata sottrazione delle conferme PCR dei positivi all’antigenico. In effetti andava considerato che questi soggetti dovevano GUARIRE DUE VOLTE. Forse anche altre regioni dovrebbero prestare attenzione a questo problema. La mano sul fuoco non c’è la metterei.

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    4. E' vero, Unknown, la riduzione è di domenica 31 gennaio, non del 3 febbraio.

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  3. L’Alto Adige di nuovo in lockdown PER 3 SETTIMANE, troppo pesanti i dati degli ultimi giorni. Si riparte da lunedì: chiusi nuovamente i negozi, gli studenti tornano in DAD. Divieto di spostamento dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità
    giornaletrentino.it - venerdì, 05 febbraio 2021

    La notizia era nell’aria da giorni, ma ora è ufficiale. La giunta provinciale altoatesina ha deciso un nuovo lockdown di ben tre settimane. Troppo pesanti i dati degli ultimi giorni: solo nella giornata di oggi, giovedì 4 febbraio, ci sono stati ben 647 casi positivi ed altri due decessi. Chiuderanno i negozi e anche le scuole: gli studenti delle scuole medie e delle scuole superiori torneranno alla didattica a distanza.

    Nonostante la strategia di effettuare TEST A TAPPETO su tutto il territorio per cercare di interrompere la catena dei contagi, non accenna a calare il numero di persone positive al Sars-Cov2 in Alto Adige, ed è già stato registrato anche il primo caso di mutazione del Coronavirus.

    Per questo motivo, la Giunta provinciale si è riunita la sera di giovedì 4 febbraio, trovando unità di vedute circa un inasprimento delle misure attualmente in vigore.

    A partire da lunedì 8 febbraio, e per le successive 3 settimane, vi saranno nuove regole che puntano principalmente a ridurre i contatti fra le persone e, di conseguenza, a limitare la diffusione della Covid-19. In concreto, ciò significa che d’ora in poi vi sarà un generale divieto di spostamento dal proprio comune di residenza, se non per motivi di lavoro, di salute o di urgente necessità.

    Bar e ristoranti continueranno ad essere chiusi, e dovranno chiudere anche le strutture ricettive dell’ambito turistico. Serrande abbassate per buona parte dei negozi, mentre aziende produttive e artigianali potranno lavorare, ma a condizione di testare regolarmente i propri collaboratori e le proprie collaboratrici.

    Rimane garantita l’apertura di servizi e strutture sociali e socio-sanitarie, oltre che dei servizi di assistenza alla prima infanzia. Lezioni in presenza per le scuole materne, mentre a partire da lunedì 8 febbraio tutte le scuole medie e tutte le scuole superiori torneranno alla didattica a distanza per il 100% delle ore di lezione. Identico passaggio, da didattica in presenza a didattica a distanza, anche per le scuole elementari, ma a partire da mercoledì 10 febbraio. Dopo la settimana di vacanza prevista per il periodo di Carnevale torneranno le lezioni in presenza per scuole elementari e medie, mentre ragazze e ragazzi delle scuole superiori dovranno affidarsi alla didattica a distanza per un’ulteriore settimana.

    Restano valide le norme attualmente in vigore per quanto riguarda la limitazione dei contatti sociali nei luoghi pubblici e privati, comprese le abitazioni, nonché quelle riguardanti igiene e distanziamento sociale. In alcuni ambiti considerati particolarmente a rischio, sarà inoltre OBBLIGATORIO indossare la mascherina FFP2.

    MERANO. Le Terme hanno annunciato che da sabato 6 febbraio l’intera struttura chiuderà. I responsabili chiedono comprensione alla clientela: "Informeremo immediatamente il pubblico non appena sarà possibile una nuova apertura". Le Terme di Merano informano che, "nello spirito della prevenzione di Covid 19, l'intera struttura sarà chiusa da sabato prossimo, 6 febbraio".

    "Finora sono rimaste aperte alcune aree delle Terme Merano, ma le misure più severe della provincia rendono opportuna la chiusura dell'intera struttura. Chiediamo ai nostri ospiti comprensione per questa misura. Informeremo immediatamente il pubblico non appena sarà possibile una nuova apertura", spiegano il presidente Thurin e la direttrice Stifter.

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