giovedì 25 febbraio 2021

Fugatti: "Rt in leggero calo: forse schiviamo la zona rossa"

La pandemia ha generato in me molti dubbi. Ma di una cosa sono assolutamente certo: il Presidente Fugatti non ha ancora capito cosa sia l'indice Rt e quale sia il significato di questo indicatore.

Dopo averci deliziato con "l'indice Rt più basso d'Italia" grazie alla provvidenziale scomparsa dei positivi antigenici che non erano considerati nei calcoli dell'Istituto Superiore di Sanità, il Presidente ha avuto un attimo di smarrimento quando è andato a sbattere in zona arancione appena l'ISS ha incominciato a tener conto di tutti i contagi. 

Superato l'attimo, si è dato subito da fare per "leggere tra le pieghe" e per cercare di smontare le già deboli norme di contenimento della circolazione virale ricorrendo ai buoni pasto provinciali e ad altre interpretazioni ispirate al massimo laissez-faire possibile.

Eppure i dati recenti dei contagi del Trentino non sono affatto incoraggianti: 

  1. Oggi, per il secondo giorno consecutivo, abbiamo superato i contagi dell'Alto Adige, pur avendo fatto un numero di tamponi che è meno di un quarto di quelli altoatesini. 
  2. Se estendiamo il confronto a tutto il territorio nazionale, oggi abbiamo avuto più del doppio di contagi (normalizzati per numero di abitanti) rispetto alla media italiana, pur avendo fatto un numero di tamponi di poco inferiore rispetto alla media nazionale. 
  3. La cosa più preoccupante è che i dati dell'ultima settimana mostrano una forte accelerazione che si stacca nettamente rispetto alla lenta crescita a cui ci eravamo abituati durante le settimane precedenti.

Mi sarei aspettato che la Provincia mobilitasse FEM o altri laboratori per accelerare i sequenziamenti genetici e per individuare i focolai di ceppi virali ad alta contagiosità che ci sono in Trentino. Magari per istituire quelle zone "arancio scuro" che ormai sono state attivate in molte altre Regioni italiane. 

Invece tutto tace in attesa che l'ISS ci dica quale sia la stima dell'indice Rt. Peccato che la stima che sarà resa nota domani sarà quella riferita allo scorso 10 febbraio, ovvero a più di due settimane fa. Sarà quindi un dato del tutto inutile perché descriverà una situazione ormai abbondantemente superata dai fatti.

Può anche darsi che domani la stima dell'indice Rt del Trentino  scenda a qualcosa intorno a 1,1 (è senz'altro maggiore di 1, ma di poco). Ma, come detto prima, sarà un indicatore ormai irrimediabilmente datato. Quello che conta veramente sono i contagi  e durante gli ultimi giorni i contagi stanno maledettamente crescendo, così come stanno crescendo i nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva (10 negli ultimi 3 giorni, esattamente come l'Alto Adige, il doppio rispetto alla media nazionale). 

Siamo arrivati anche al record assoluto di attualmente positivi (oggi ben 3.315). In realtà a novembre erano molti di più, ma allora Piazza Dante aveva adottato un metodo per nasconderne una buona parte sotto al tappeto. 

Esaurite le tattiche elusive, la Giunta provinciale sembra paralizzata, incapace di attuare adeguate azioni preventive, nell'attesa passiva che il virus faccia il suo corso. 

Con il Presidente pro-tempore che da giorni colleziona "vedremo", "l'auspicio è", "ci aggiorneremo", "quando ci faranno sapere", "se avessimo ...,  faremmo", ...

11 commenti:

  1. Arrivo in soccorso del Presidente.
    Se ho capito bene dalla TV pare che Trento e Bolzano siano le province italiane che hanno vaccinato di più gli over 80.
    Peccato che le quote di vaccinati non rientrino nei parametri del monitoraggio ISS.
    Tra parentesi mi chiedo: perche? Non ne sento parlare. Eppure dovrebbe essere in prospettiva un parametro molto importante.

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    1. Come ho segnalato in precedenti post, il dato dei contagi tra gli ospiti delle RSA del Trentino mostra una rapida discesa in coincidenza con la somministrazione dei vaccini.

      Per quanto riguarda le persone over-80 che non sono ricoverate nelle RSA (la grande maggioranza) è troppo presto per vedere un effetto, ma se si riuscirà a completare le vaccinazioni nel giro di poco più di un mese, dovremmo vedere rapidamente anche per loro un forte calo dei contagi. Speriamo!

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  2. rainews.it/tgr/trento - 25 febbraio 2021

    Oggi l'assessore Bisesti ci ha detto che i dati comunicati dal Presidente Fugatti in conferenza Stato-Regioni con la ministra Gelmini confermerebbero la permanenza del Trentino in zona "arancio" per la terza settimana consecutiva.

    Un passaggio da "arancione" a "rosso" non sarebbe indolore: scuole in presenza soltanto fino alla prima media, chiusura di negozi e mercati rionali tranne che per generi alimentari, edicole e farmacie.

    Intanto il Trentino continua a superare la SOGLIA CRITICA del 30% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid, in Trentino la percentuale raggiunge il 39%.

    Oggi 3 persone sono morte per Covid, 406 sono risultate positive al tampone, la percentuale di positività è superiore al 9%. Tra i nuovi contagi 91 sono FRA BAMBINI E RAGAZZI in età scolare; 47 fra gli ultra-ottantenni.

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  3. https://coronavirus.gimbe.org/

    Relazione tra incidenza per 100.000 abitanti e incremento percentuale dei casi

    Il grafico illustra il posizionamento delle Regioni in relazione alle medie nazionali di incidenza per 100.000 abitanti delle ultime 2 settimane (11-25 febbraio) e dell'incremento percentuale dei casi (18-25 febbraio).

    I colori del grafico NON si riferiscono in alcun modo a quelli delle aree di rischio identificate dal DPCM 3 novembre 2020.

    Tre osservazioni:
    - il grafico non riporta l'Alto Adige, perché è FUORI SCALA
    - il Trentino "arriva secondo" per l'incidenza nelle 2 ultime settimane, dietro l'Alto Adige
    - il Trentino "arriva secondo" per l'incremento percentuale dei casi nell'ultima settimana, dietro l'Umbria e superando anche l'Alto Adige

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  4. Contagi a quota 20mila. Altre 3 Regioni passano “arancioni”
    Michele Bocci, Alessandra Ziniti – repubblica.it - 25 febbraio 2021

    L’Italia, che oggi conoscerà il nuovo Dpcm con la proroga delle attuali restrizioni fino dopo Pasqua, si tinge di colori forti con altre 3 Regioni che passano in arancione: Lombardia, Piemonte e Marche. E capoluoghi, Bologna, Siena, Pistoia, dove i governatori corrono ai ripari con ulteriori misure: da arancione scuro a rosso.

    È una crescita ESPONENZIALE: a fronte di 353 mila tamponi effettuati, ieri i nuovi casi sono stati 19.886, quasi 3.500 in più del giorno prima, 308 sono state le vittime. Ben 8 regioni hanno fatto segnare un aumento a quattro cifre con la Lombardia che supera i 4.000 contagi, quasi mille dei quali solo a Brescia. E salgono tutti gli altri indicatori, ricoveri e terapie intensive.

    3 regioni lasciano la zona gialla e passano “arancioni”: Piemonte, Lombardia e Marche dovrebbero entrare in fascia arancione in base alla stima di Rt e al rischio calcolato valutando 21 indicatori. La cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute dovrebbe sancire oggi il cambiamento.

    I tecnici verificheranno se tra le Regioni già in zona arancione qualcuna è da passare in fascia rossa. Mentre Umbria, Toscana, Marche, Piemonte e Lombardia hanno creato AREE ROSSE LOCALIZZATE all’interno delle Regioni. E Bologna da sabato entra in “arancione scuro” con la chiusura di tutte le scuole.

    Se i 3 passaggi in arancione saranno confermati, “in giallo” resteranno solo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Val d’Aosta, Puglia, Calabria, Basilicata, Lazio, Sicilia.

    Infine la Sardegna, prima Regione che potrebbe tagliare il traguardo della zona bianca. La Sardegna, infatti, è l’unica ad avere dati “da zona bianca”: meno di 50 casi per 100mila abitanti in una settimana e rischio basso da 3 settimane consecutive, anche se qualche caso di variante inglese c’è stato anche lì. Deciderà la cabina di regia se sancire il passaggio in zona bianca, in cui si può riaprire tutto e restano soltanto le mascherine obbligatorie, il distanziamento, il coprifuoco e il divieto di spostamento fuori dai confini regionali.

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  5. Ormai da tempo, il Suo Blog, é l'unica fonte di informazioni che mi consenta di avere una rappresentazione obbiettiva della reale situazione dell'evoluzione della Pandemia in Trentino.
    Credo sarebbe utile anche uno sguardo altrettanto attento e scientifico sull'andamento della campagna vaccinale con impiegati amministrativi della sanità vaccinati, e parte di lavoro é addirittura a casa che lavora in smartworking, e medici dentisti liberi professionisti vaccinati, malgrado le direttive ministeriali prevedessero "operatori sanitari in prima linea".
    Il disastro delle prenotazioni degli over 80 é stato evidente, ed ancora oggi le amministrazioni comunali periferiche istituiscono sportelli per aiutarli nella prenotazione on line.
    Nessuna valutazione fra gli over 80 circa il livello di rischio per patologie pregresse e classi di età.
    La vaccinazione degli insegnanti é stata delegata ai medici di base ma solo due settimane dopo la consegna dei vaccini AstraZeneca si é preso atto che solo la metà dei medici di base si é resa disponibile per la somministrazione del vaccino. In Alto Adige gli insegnanti vaccinati sono già migliaia in Trentino circa 300, la Toscana ha già vaccinato i professori universitari.
    I "Pazienti Fragili" che come me, che convivo con una Leucemia Mieloide Cronica, non sanno nulla su quando saranno vaccinati, credo non prima di fine aprile.
    Mi pare un quadro non molto rassicurante sulla capacità di programmazione e di organizzazione di un momento così delicato.

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    1. Non è facile fare valutazioni sulla somministrazione dei vaccini, perché i dati disponibili sono pochi e ciascuna Regione/PPAA ha fatto a modo suo. In questa prima fase, abbiamo visto, quasi ovunque, ritardi e pasticci organizzativi, insieme ad una certa tendenza dei burocrati della Sanità a farsi vaccinare per primi, sottraendo le dosi vaccinali a persone veramente "fragili" o esposte in prima linea nella cura dei malati di Covid-19.

      Attualmente il vero collo di bottiglia è quello della disponibilità di dosi vaccinali, ma nel secondo trimestre 2021 la situazione dovrebbe migliorare sensibilmente. Solo allora si potranno fare confronti sulla reale capacità organizzativa dimostrata da Regioni/PPAA.

      Oggi sono molte le categorie "fragili" che giustamente chiedono di avere informazioni certe sui tempi di vaccinazione.

      Spero che il nuovo Governo intervenga irrobustendo la catena di distribuzione e di somministrazione dei vaccini ed imponendo linee guida rigorose nella scelta delle priorità (anche con adeguate sanzioni per chi le viola).

      Altrimenti lasceremo che molte Regioni/PPAA continuino indisturbate, con le loro scelte bizzarre.

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  6. lastampa.it - 26 Febbraio 2021

    Il monitoraggio della settimana dal 15 al 21 febbraio appena approvato dalla cabina di regia tinge l’Italia di giallo e di rosso, con sole 10 regioni su 21 che restano nella fascia gialla con le misure meno drastiche.

    Con un Rt nazionale stabile(è allo 0,99), - da quanto si apprende - passerebbe direttamente dal giallo al rosso lockdown la Basilicata, che finisce nello “scenario 3”, quello dove il parametro Rt supera il livello di massima sicurezza di 1,25.

    A sua volta il piccolo Molise ha chiesto di entrare nella fascia di massima sicurezza dove chiudono anche i negozi non essenziali e si può uscire solo per motivi di stretta necessità. Questo pur avendo ancora i numeri per restare in arancione. Le due regioni si aggiungono così a Bolzano che in rosso era già.

    Passano invece dalla fascia gialla a quella arancione (dove bar e ristoranti restano chiusi anche di giorno) la Lombardia, il Piemonte e le Marche, che si aggiungono così ad Abruzzo, Campania, Emilia Romagna. Toscana, Provincia di Trento e Umbria.

    La Liguria torna gialla, mentre “si salva” il Lazio che, nonostante i numeri in peggioramento, resta appena al di sotto della soglia di sicurezza dell’Rt pari a 1.

    Come di consueto, i cambi di fascia verranno ufficializzati con un’Ordinanza del Ministro Speranza, ma questa volta le misure entreranno in vigore lunedì anziché domenica per dar modo agli operatori economici e ai cittadini di adeguarsi alle disposizioni.

    Si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente, con 145 casi per 100.000 abitanti contro i 135 del monitoraggio di sette giorni fa.

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  7. Oggi abbiamo scoperto che non solo l'rt è in calo, ma anche che non siamo classificati a rischio alto. Questa stima è fatta sulla base degli stessi dati che portano al calcolo dell'rt? Ho notato poi che oggi ci sono molti meno contagi rispetto a ieri, ma ho l'impressione che ci siano stati anche meno tamponi analizzati. E' solo un'impressione? Grazie

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    1. La classificazione di rischio assegnata dalla Cabina di Regia è il frutto di un complicato algoritmo che combina i famosi 21 indicatori.

      Alcuni sono stati stimati due settimane fa (come l'indice Rt), altri sono aggiornati a pochi giorni fa (ad esempio, il dato sull'occupazione dei posti letto in ospedale).

      Il sistema - a mio avviso - è complessivamente inadatto a descrivere la situazione e fa parte di quello strano approccio (solo italiano) che è l'anticamera per decisioni che sono più politically-driven piuttosto che data-driven.

      Ciò premesso, ormai la seconda fase della seconda ondata (o se preferite la terza ondata) è partita. Invece di perdere tempo a discutere di quello che succedeva due settimane fa, bisognerebbe fare qualcosa per contenerla.

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  8. In Alto Adige altri 15 casi di “variante sudafricana”, in tutto si registrano 630 contagi da “mutazioni”
    ladige.it - sabato 27 febbraio 2021

    Individuati altri 15 casi di variante “sudafricana” in Alto Adige: sono stati rilevati in parte nei Comuni già coinvolti; si aggiungono i casi dei Comuni di Silandro, Tirolo e Parcines. Complessivamente fino ad oggi sono stati rilevati 31 casi di variante “sudafricana” (che rende il virus molto più contagioso). Anche i nuovi casi della variante “sudafricana” riguardano le zone di Merano, Val Passiria e Val Venosta.

    A tal proposito, il Direttore generale Zerzer sottolinea che “Sono stati prelevati campioni da tutte le parti della provincia per il sequenziamento, finora sono stati individuati 630 tamponi con mutazioni ed i casi della mutazione sudafricana sono stati trovati solo nella zona di Merano, Val Passiria e Val Venosta".

    Ad oggi (27 febbraio 2021) sono stati individuati - comunica l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige - i seguenti casi di mutazioni: variante “spagnola” (220), “inglese” (200), “sudafricana” (31), “ceca” (90), altre varianti (89).

    Insomma la mutazione circola in quelle precise zone della provincia di Bolzano, ma va anche detto che queste mutazioni si sono trovate perché vengono cercate, inviando migliaia di campioni positivi in Austria e in laboratori del Nord Est in Italia e anche allo Spallanzani di Roma.

    In Trentino fino a pochi giorni fa si parlava di 50 tamponi inviati a Legnaro per essere processati, fino a ieri erano stati trovati 4 casi di variante inglese.

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