venerdì 5 febbraio 2021

Lockdown duro in Alto Adige ed il fallimento degli screening di massa

A partire da lunedì prossimo, l'Alto Adige attuerà un lockdown duro che durerà tre settimane. 

Andamento dei nuovi contagi in Alto Adige (linea verde) e Trentino (linea nera) durante le ultime tre settimane. Elaborato su dati della Protezione Civile Nazionale. Il dato del Trentino dello scorso 15 gennaio non comprende i tamponi molecolari che confermavano precedenti positivi antigenici (dato che era stato incluso nei conteggi del Trentino solo in quel giorno). La linea blu tratteggiata indica il livello medio dei contagi giornalieri da non superare per diventare "zona bianca" secondo le regole italiane (vedi nota alla fine di questo post per i dettagli) La linea rossa tratteggiata indica il livello medio dei contagi giornalieri oltre il quale si diventa "zona rosso scuro/quasi nero" secondo le regole ECDC
 

Dopo aver ignorato per settimane l'allarme che proveniva sia dall'ISS che da ECDC, mantenendo una "autonoma zona gialla" pur avendo un altissimo livello di contagi, finalmente anche a Bolzano si sono resi conto che la situazione stava diventava ingestibile e sono dovuti passare all'unico strumento rimasto a loro disposizione: il lockdown.

L'idea di controllare la circolazione del virus utilizzando i famosi screening di massa basati sui test rapidi antigenici ha dimostrato di non funzionare. I limiti di queste operazioni legati alle caratteristiche dei test antigenici li avevo discussi a suo tempo. Molti dei tamponi rapidi antigenici attualmente in uso non individuano una parte significativa dei positivi con carica virale medio bassa a cui viene impropriamente rilasciata una "patente di negatività". Questo può essere un problema particolarmente grave quando circolano varianti del virus più contagiose

Nota sul calcolo delle soglie di contagio:

Il limite superiore dei contagi stabilito dall'ISS per stare in zona "bianca" è pari a 50 nuovi contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti. Tenuto conto della popolazione del Trentino (il valore dell'Alto Adige è molto vicino) questo limite corrisponde a 270 nuovi contagi settimanali, corrispondenti ad un numero medio di contagi giornalieri pari a circa 39 contagi.

Il limite oltre il quale l'ECDC assegna la zona "rosso scura" è pari a 500 nuovi contagi per ogni 100.000 abitanti nel corso delle ultime due settimane: per il Trentino  2.700 nuovi contagi nell'arco di due settimane. Questo valore corrisponde ad un numero medio di contagi giornalieri pari a circa 193 casi.

Ovviamente, sia l'ISS che l'ECDC non considerano il dato giornaliero, ma solo la somma dei nuovi contagi misurata nell'arco di una settimana (ISS) o due settimane (ECDC).

3 commenti:

  1. Coronavirus, situazione critica in Alto Adige: ieri 802 positivi e 4 morti. Analizzati oltre 9 mila tamponi tra molecolari e antigenici

    Luca Andreazza – ildolomiti.it - 06 febbraio 2021

    BOLZANO. Sono stati trovati 802 positivi e sono stati comunicati altri 4 decessi nelle ultime 24 ore. Questo il bollettino odierno, sabato 6 febbraio, per quanto riguarda l'emergenza Coronavirus in Alto Adige.
    Sono 802 i contagi identificati a fronte di 9.350 tamponi per un rapporto contagi/tamponi che si attesta all'8,6%. Un dato che si divide tra i 389 positivi ai 2.973 tamponi molecolari e i 413 casi con 6.377 test antigenici.

    Sono stati comunicati altri 4 morti, il bilancio è di 605 vittime nella seconda ondata, il totale è di 897 decessi da inizio epidemia. Sono 37.780 le persone che hanno contratto il coronavirus da marzo, accertate con tampone molecolare.

    Sono 242 le persone ricoverate nei normali reparti ospedalieri, 162 nelle strutture private convenzionate e 27 pazienti in isolamento nelle strutture di Colle Isarco e Sarnes. Sono 34 i cittadini che ricorrono alle cure della terapia intensiva.

    Attualmente invece sono 16.143 le persone in quarantena. A livello provinciale a oggi (6 febbraio) sono stati effettuati in totale 441.234 tamponi molecolari su 185.338 persone.

    La situazione epidemiologica in Alto Adige resta critica sul fronte Covid, tanto che nelle prossime ore è attesa la firma del presidente Arno Kompatscher per dichiarare il lockdown annunciato da giovedì sera.

    In Alto Adige durante il 2020 sono morte più persone di quante ne siano nate. E' quanto emerge dai dati Astat. Mentre questa tendenza è in atto in Italia dal 1993, questa situazione è totalmente nuova per l'Alto Adige: per la prima volta infatti dall'inizio delle registrazioni nel 1932, nel 2020 il numero dei deceduti ha superato quello dei neonati.

    Si parla di situazione "nuova" perché fino al 2019 il bilancio altoatesino era ancora positivo, mentre in tutte le altre Regioni d'Italia il bilancio era ormai da tempo negativo. Questo fenomeno è dovuto all'aumento del numero di decessi conseguente alla pandemia del Covid-19.

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  2. Il virologo Gänsbacher critico: «In Alto Adige è fallito il tracciamento»
    giornaletrentino.it - 08 febbraio 2021

    Secondo il virologo altoatesino Bernd Gänsbacher - che ha fatto parte della commissione europea EMA per l’ok al vaccino Pfizer - il terzo lockdown in Alto Adige è INEVITABILE.

    «Se si registrano 600-700 nuovi casi al giorno, è evidente che le misure finora intraprese non sono sufficienti Se l'Europa e l'Istituto Koch classificano l'Alto Adige “zona rosso scuro”, qualcosa va fatto».

    Secondo Gänsbacher, «l'unica arma vincente contro la pandemia è IL TRACCIAMENTO. In Alto Adige si possono tracciare 50 CASI AL GIORNO, figuriamoci cosa si riesce a fare con 600-700 casi al giorno. Quando salta il tracciamento, la battaglia è persa e si può solo restare a guardare».

    Il virologo non ha voluto commentare la cosiddetta “via alto-atesina” che ha consentito gli spostamenti durante le festività di Natale. «Dopo, è facile commentare».

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  3. Coronavirus, nuova ordinanza in Alto Adige. Obbligo di mascherina Ffp2 sul trasporto pubblico e nei negozi. Stop al servizio di asporto nei bar
    Luca Andreazza – ildolomiti.it - 12 febbraio 2021

    Il provvedimento entrerà in vigore dalla mezzanotte di domenica 14 febbraio e resterà valido per il momento fino al 28 febbraio: obbligo di mascherina Ffp2 sui mezzi di trasporto pubblico locale e nei negozi; asporto vietato per i bar; ulteriore riduzione delle attività aperte, consentite solo generi alimentari e beni di uso quotidiano. E' arrivata l'ordinanza annunciata negli scorsi giorni dal presidente della Provincia, Kompatscher, che prevede ulteriori strette in questo periodo di lockdown.

    "La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni a livello provinciale. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus, quindi è importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione". "Imporre delle regole non è sufficiente. Solamente un comportamento responsabile - commenta Kompatscher - anche nell’ambito privato, ci consentirà di ridurre in maniera drastica i numeri della pandemia e di semplificare, auspicabilmente in breve tempo, la vita di tutti. Non riusciremo a raggiungere questo obiettivo se alcuni si chiamano fuori dalla solidarietà e non contribuiscono al bene comune".

    In linea di principio è fondamentale ridurre al minimo i contatti. Sono quindi PROIBITI TUTTI I CONTATTI tra le persone, anche la visita di parenti e di amici. E' consentito solamente recarsi al lavoro (in quei settori ancora aperti). E' consentito anche l’acquisto di generi di prima necessità e l’utilizzo dei servizi sanitari (tra i quali i test), così come l’espletamento di esigenze inderogabili e urgenti come, ad esempio, la cura di genitori non auto-sufficienti.

    Le passeggiate e l’attività sportiva individuale sono consentite solo nelle immediate vicinanze della propria abitazione e in particolare partendo dalla propria casa. E' consentita la visita alla propria partner e al proprio partner residenti in un altro Comune. E' consentito prendere parte alle funzioni religiose nell’ambito del proprio Comune.

    L’ordinanza prevede inoltre una nuova regolamentazione in diversi ambiti. Alcuni esercizi avevano modificato il codice Ateco per poter proseguire l'attività e così la Provincia interviene per assicurare il massimo rigore. La lista dei negozi che possono rimanere aperti è stata ridotta ai generi alimentari ed ai beni di uso quotidiano. Per quanto riguarda i settori dell’artigianato, dell’industria e dell’edilizia entrano in vigore nuovi e più stringenti protocolli di sicurezza così come la regolare effettuazione di test in base al protocollo di sicurezza e all’accordo raggiunto con l’Azienda sanitaria.

    Sui mezzi di trasporto pubblici e nei negozi, a partire dai 12 anni, entra in vigore da domenica 14 febbraio l’obbligo di utilizzare la mascherina Ffp2. Per quanto riguarda i bar non è più consentito nessun servizio di asporto. Resta in vigore il servizio di asporto di cibo dai ristoranti così come il servizio di consegna sempre dai ristoranti. I rifugi e le baite (Skihütten) devono rimanere chiusi.

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