domenica 28 febbraio 2021

La pandemia e il PIL: il "miracolo" irlandese

In precedenti post abbiamo seguito l'andamento della pandemia in Irlanda, osservando in particolare la risposta che il Paese ha dato all'arrivo della variante inglese. Il dato aggiornato sui contagi irlandesi, confrontato con quello dell'Italia lo vedete qui sotto:

Nuovi contagi in Italia e in Irlanda a confronto

Notiamo che, durante l'ultima settimana, in Irlanda prosegue il calo innescato dal grande lockdown di inizio anno, mentre l'Italia mostra un significativo incremento che interrompe la situazione di sostanziale stallo che era stata registrata durante l'ultimo mese.

Oggi però, più che dei contagi irlandesi, vorrei segnalarvi un interessante articolo di Federico Fubini apparso su Il Corriere della Sera dal titolo: "La crescita miracolosa dell’Irlanda. Così la pandemia svela l’elusione di Big Tech e Big Pharma".

Il paradosso dell'Irlanda è quello di aver registrato una crescita del PIL anche nel 2020: più 3% in piena pandemia, malgrado i lockdown. Si tratta tuttavia di una crescita solo apparente, legata al trasferimento di utili che le sedi di varie multinazionali presenti in Irlanda hanno trasferito da altri Paesi europei per eludere il pagamento delle imposte. Denaro che, dopo una breve sosta in Irlanda per pagare le poche imposte locali, emigra verso altri paradisi fiscali, lasciando in Irlanda solo le briciole. In tempi di pandemia, molte società legate all'informatica e alla produzione di farmaci hanno aumentato i loro guadagni, ma grazie al compiacente sistema fiscale irlandese, hanno continuato a pagare pochissime tasse in Irlanda e hanno eluso quasi completamente le imposte negli altri Paesi europei. Il fatto è noto, ma la pandemia lo ha fatto emergere in maniera particolarmente significativa.


1 commento:

  1. L'Irlanda sarà scaltra finanziariamente e avrà buoni imprenditori nel trasporto aereo, ma noi abbiamo le acciaierie che loro non hanno (ex ILVA) e le fabbriche di automobili che loro non hanno (Tavares, ieri: "Fare automobili in Italia ci sta costando il doppio che in Francia").

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