martedì 9 febbraio 2021

Disinformatia

Nota aggiunta il 9 febbraio, ore 20:
Poche ore dopo la pubblicazione di questo post il sito FBK è stato prontamente modificato, riportando tutti i casi segnalati dal 15/01/2021 in poi. Forse anche in Provincia leggono questo misero blog (e qualche volta si vergognano di quello che hanno fatto...)
 
 
 
Il termine “disinformatia” fu creato per descrivere la sistematica deformazione della realtà attuata ai tempi dell’Unione Sovietica, metodo ancora oggi largamente utilizzato nella comunicazione ufficiale della Russia putiniana.

Purtroppo, se guardiamo ai metodi seguiti dalla Provincia Autonoma di Trento nella comunicazione dei dati della pandemia, non mancano gli esempi di sistematica disinformazione, allineati alla peggiore tradizione sovietica. 
 
L’occultamento dei dati dei contagi attuato a novembre è un tipico esempio di disinformatia. E quando qualcuno dimostra che le cose sono completamente diverse rispetto alla narrazione che ci è stata proposta, partono le accuse di "faziosità" e “disfattismo”, accompagnate da lettere di sostegno che i fedelissimi scrivono al capo per “complimentarsi per la qualità e la completezza delle informazioni fornite ai cittadini”.

Le tecnologie moderne offrono un supporto in grado di amplificare le azioni di disinformazione e purtroppo il sito https://covid19trentino.fbk.eu/ è stato spesso utilizzato dalla Provincia Autonoma di Trento per diffondere le sue informazioni farlocche.

Come ho ricordato in precedenti post, FBK si limita a rappresentare in forma grafica i dati che le vengono forniti dalla Provincia Autonoma di Trento. FBK non è responsabile della qualità e della completezza dei dati, anche se il perdurare di questa situazione imbarazzante dovrebbe far riflettere i vertici di FBK sull’opportunità di mettere nome e logo di FBK in una operazione che ormai si è trasformata in una palese presa in giro dei cittadini trentini.

Perché è vero che i dipendenti ed i dirigenti di FBK ricevono lo stipendio dalla Provincia Autonoma di Trento, ma quello stipendio non lo paga di tasca sua il Presidente pro-tempore della Provincia, ma lo pagano i cittadini trentini con le loro tasse.

Alcuni giorni fa avevo segnalato uno strano (e assolutamente non reale) crollo dei nuovi contagi riportato dal sito FBK. Ci saremmo aspettati che qualcuno mettesse sollecitamente le cose a posto. Invece, non solo la Provincia continua per la stessa strada e mostra dati dei contagi molto parziali (solo la piccola frazione di nuovi contagi diagnosticata con tampone molecolare), ma ormai tutti i dati mostrati dal sito (attualmente positivi, ricoveri, decessi) sono diventati completamente inattendibili.

Qui di seguito vi mostro il cruscotto del sito FBK:

Cruscotto del sito  https://covid19trentino.fbk.eu/ come appariva nella serata dei giorni 7 ed 8 febbraio 2021

Facendo un confronto con i dati della Protezione Civile Nazionale (PCN) si vede chiaramente che i numeri del sito FBK sono del tutto inconsistenti: 


Attualmente positivi Ricoverati con sintomi Ricoverati terapia intensiva Incremento dei contagi Incremento dei decessi
Sito FBK – 7 febbraio 707 85 17 52 3
Sito PCN – 7 febbraio 2.676 136 26 175 5






Sito FBK – 8 febbraio 700 85 17 39 4
Sito PCN – 8 febbraio 2.597 141 28 66 5
 
La spiegazione delle evidenti discrepanze è molto semplice: ormai da mesi, in Trentino diagnostichiamo i nuovi contagi usando prevalentemente il tampone rapido antigenico. Nel periodo compreso tra il 16 gennaio e l'8 febbraio, il Trentino ha riportato alla Protezione Civile Nazionale 4.402 nuovi contagi di cui 3.009 identificati con il solo tampone antigenico. In percentuale di tratta del 68,4% dei nuovi positivi, valore  di gran lunga superiore a tutte le altre Regioni/PPAA italiane. 
 
Per confronto, la percentuale scende al 52,2% nel caso dell'Alto Adige che, nello stesso intervallo di tempo, ha somministrato un numero di tamponi rapidi antigenici più che doppio rispetto al Trentino. In terza posizione troviamo il Friuli V.G. (28%) e tutte le altre Regioni seguono con percentuali di persone diagnosticate solo con il tampone rapido antigenico che sono molto ridotte.
 
Se le statistiche del Trentino considerano solo coloro che sono stati trovati virologicamente positivi con il tampone molecolare, parliamo di una minoranza di casi che non riflette assolutamente lo stato reale della situazione. Più disinformatia di così non si può!

La data del 1° marzo si avvicina e tutti noi siamo ansiosi di festeggiare Sant’Albino diventando “zona bianca”. Ma vorremmo diventarlo per davvero e non solo grazie agli artifici della disinformatia provinciale.


10 commenti:

  1. Da stasera si possono vedere anche i positivi con tamponi rapidi...

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  2. Buongiorno professore,

    sto guardando il sito FBK ora e sembra sia cambiato qualcosa, magari la sua pressione a qualcosa è servita.

    Carlo

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  3. Come giustificare anche la differenza fra i dati dei deceduti del giorno pubblicati da FBK e quelli pubblicati dalla Protezione Civile Nazionale? E fra quelli delle terapie intensive? Forse è bastato fare tamponi recentissimi agli uni e agli altri dimenticandosi della loro storia di malati di Covid-19 e, d'incanto, scompare chi è deceduto dopo più settimane di Covid-19 e che alla fine non ha più il virus attivo e perciò risulta negativo al tampone, ma muore per i danni letali che la malattia ha prodotto. Lo stesso potrebbe essere per l'ancor maggiore discrepanza fra i numeri delle terapie intensive esposti da FBK e PCN. Quali standard prevede l'ISS in questi casi?

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    1. Sui dati ospedalieri e sui decessi degli ultimi giorni stendiamo un velo pietoso. Questa sera sono stati riallineati con i dati PCN.

      Il dato dei decessi del sito FBK è leggermente superiore ai dati PCN fin dallo scorso mese di marzo, perché allora c'era stato un certo numero di decessi sicuramente Covid (verificati con TAC), ma allora non sottoposti a tampone a causa della grave carenza di tamponi che si verificava a quel tempo.

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  4. "Poche ore dopo la pubblicazione di questo post il sito FBK è stato prontamente modificato"
    Crede davvero che sia stato così?
    Il suo argomentare, anche se difendibile, spesso sembra essere fazioso.

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    1. Quando si parla di PAT e pandemia non sono sicuro di nulla. Se preferisce la chiami pure "coincidenza".

      L'importante è che abbiano finalmente smesso di diffondere dati inattendibili.

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    2. Il dubbio (cfr Cartesio) sulla modifica rimane:
      "post hoc" oppure "propter hoc"?

      Una delle cose più difficili da far comprendere è che quando l’evento B capita dopo l’evento A l’unica cosa sicura è che c’è una correlazione temporale,
      mentre non è per niente scontato che ce ne sia una di causa-effetto.

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    3. Il sito ufficiale con i dati del covid-19 si raggiunge sul sito della PAT alla voce "Mappa Corona Virus", quello di FBK recupera le fonti da lì, genera una interfaccia di maggiore lettura, e fornisce il download dei dati.
      Pertanto, il sito di FBK - come lo stesso professore Bassi sa - non fa altro che recuperare i dati da lì, solo che quello principale preferisce non nominarlo mai.
      In un meccanismo a catena, dove l'ultimo nodo non è quello delle decisioni, affermare che questo blog post che sto commentando ha dato una mossa in FBK ad aggiungere anche i dati dei tamponi rapidi è abbastanza fuorviante.
      Almeno io la vedo così.
      Avrei preferito leggere che, grazie al contributi apparsi in questo blog (e non di certo quello che sto commentando) e di altre lamentele, finalmente APSS/PAT hanno deciso di allinearsi alle richieste della protezione civile nazionale con la conseguenza che ora il sito FBK permette di scaricare i dati.
      Purtroppo però sembra che faccia maggior gioco presentare il tutto in altro modo.
      Eppure uno spirito più critico che prova a guadare oltre il confine trentino potrebbe aiutare a capire che la gestione dei dati della pandemia è una questione complicata: problemi di conteggi, di interpretazione dei nomi dei campi, di aggiornamento e quant'altro sono all'ordine del giorno e lo scenario che ne appare è anche un ritardo della cultura del dato e del digitale in Italia.
      Anche se questa è una mia interpretazione, credo che provare a soffermarsi su questioni più di processo sarebbe utile.
      Non credo di dire niente di nuovo: da una lettura attenta degli articoli che si leggono in questo blog, fermandosi solo alle osservazioni sui dati e tralasciando le dietrologie e gli attacchi che vengono riportati, si capisce benissimo che l'autore è consapevole di questi problemi (basta guarda il commento qui sopra in merito alla discrepanza fra dati di protezione civile e di pat) ed è questo che alimenta in me perplessità e mi ha fatto usare il termine "fazioso" nel mio commento iniziale.

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    4. Mi sembra che non ci siano dubbi sul fatto che il mio post "fazioso" chiarisca che FBK non sia responsabile della qualità e completezza dei dati e che si limiti a presentare i dati che la Provincia fornisce dando loro una adeguata forma grafica.

      Quanto alle considerazioni di carattere generale sulla raccolta dei dati pandemici, credo che durante questi mesi gli errori della Provincia non siano "casuali" o dovuti a "sbagliate interpretazioni delle regole", ma siano il frutto di una azione coerente che ha impedito ai cittadini trentini di conoscere il reale andamento della pandemia.

      Per essere più esplicito, aldilà delle regole nazionali sul cui rispetto formale e sostanziale indagherà - eventualmente - chi di dovere, sarebbe bastato che, come fatto solo per pochi giorni ad ottobre, la Provincia avesse continuato ad informare i cittadini non solo sul numero di tamponi molecolari positivi, ma anche su quelli antigenici.

      Questo tipo di informazione è rientrata nella comunicazione provinciale solo il 3 dicembre, quando la Provincia è stata costretta a farlo sula base di un ordine ricevuto da Roma.

      Per tutto il mese di novembre i cittadini trentini sono stati tenuti all'oscuro sullo stato reale della pandemia. Nel solo mese di novembre sono spariti dalle statistichhe ufficiali ben 13.500 contagi.


      Mi spiace che FBK, suo malgrado, si sia trovata a fare da "amplificatore" nella diffusione di dati che non riflettevano la vera situazione della pandemia in Trentino.

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  5. "Che succede ragazzo?" (Lee Van Cleef)
    "No... niente, vecchio, non mi tornavano i conti" (Clint Eastwood)
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    Luca Pianesi – ildolomiti.it - 11 febbraio 2021

    Perché l'Alto Adige fa circa IL TRIPLO dei tamponi e trova circa IL TRIPLO dei contagi rispetto al Trentino? Il Presidente Fugatti nel rispondere a questa domanda in conferenza stampa ha, di fatto, svelato quello che il Dolomiti va scrivendo da settimane.

    "Perché la strategia dell'Apss E’ DIVERSA rispetto a Bolzano - ha detto il presidente -. Fin dall'inizio APSS ha fatto i tamponi antigenici su persone sintomatiche e non su persone asintomatiche. Questo fa sì che il numero di tamponi sia minore perché le persone sintomatiche sono minori. Quei 1.500/2000 tamponi antigenici che noi facciamo al giorno sono su quelle persone, la gran parte, che hanno sintomi".

    "I tamponi molecolari, invece, li facciamo per le attività di controllo soprattutto sugli ospedali, case di riposo e nelle zone a rischio contagio. Questa la strategia posta in essere sin dall'inizio e che riteniamo, vista anche la linearità della scelta, sia una strategia giusta.

    Cosa vuol dire? I positivi si sono cercati a colpo sicuro con i tamponi antigenici, non venivano inseriti nei conteggi ufficiali e non venivano comunicati alla cittadinanza (almeno fino al 4 dicembre); gli strumenti ufficiali, invece, cioè i tamponi molecolari, venivano usati per il controllo sui casi non necessariamente sospetti e - come spiegato più volte in queste conferenze stampa - per verificare che il positivo all'antigenico si fosse negativizzato o meno, con un controllo dopo circa 10 giorni.

    Effettivamente un metodo molto diverso dagli altri territori, per esempio dall'Alto Adige, dove la positività all'antigenico, sapendo che non sarebbe stata inserita nei conteggi ufficiali, veniva verificata subito dallo strumento ufficiale, il tampone molecolare (il direttore dell'Azienda sanitaria di Bologna Bordon, ex dg dell'APSS trentina, ha spiegato “massimo entro 48 ore”).

    Insomma tutto confermato. Volenti o nolenti è così che sono andate le cose e il tutto è stato fatto CON PIENA CONSAPEVOLEZZA. Quella che è stata una strategia senz'altro efficace (indubbiamente questo è l'utilizzo migliore che si può fare degli antigenici), DI FATTO HA NASCOSTO alla popolazione e ai conteggi "ufficiali" delle tabellone della Protezione Civile Nazionale oltre il triplo dei positivi nei mesi clou dell'emergenza, oggi viene utilizzata per giustificare il fatto che il Trentino, alla prova dei conti, ha un rapporto contagi/tamponi IN LINEA (ma negli ultimi due giorni E’ PEGGIORE) dell'Alto Adige in lockdown, travolto dal virus e colpito anche dalla variante inglese.

    Costretta dal Ministero della Salute a comunicare i dati completi, infatti, la Provincia di Trento, che per molto tempo si è vantata di fare più tamponi di tutti, HA RALLENTATO in maniera decisa lo screening.

    Mentre l'Alto Adige anche ieri ha fatto una cosa come 10.252 tamponi (tra antigenici e molecolari) trovando 789 positivi, il Trentino ha fatto 3.885 tamponi (sempre tra antigenici e molecolari) trovando 305 positivi.

    Per il presidente Fugatti ci sarà sempre una nuova conferenza stampa SENZA DOMANDE E SENZA CONTRADDITTORIO a regalare ai cittadini la sua realtà dei fatti costruita su giustificazioni, argomentazioni del tipo "chi dice così è un gufo", "chi non la pensa come noi fa fare una brutta figura al Trentino" (identificandosi, evidentemente, con il Trentino), "chi si azzarda a riflettere sui dati vuole la zona rossa".

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