In molte Regioni/PPAA italiane - a partire dal Trentino - l'avvio ufficiale delle prenotazioni vaccinali per i cittadini ultra-ottantenni si è tramutato in un clamoroso flop. L'esperienza comune è stata quella dei più famigerati "click day": siti intasati, numeri verdi sempre occupati, rapide retromarce delle Aziende sanitarie costrette a rimangiarsi le promesse fatte pochi giorni prima.
L'unico fatto positivo è che nessuno, almeno fino ad oggi, ha cercato di dare la colpa ad un attacco hacker come era successo lo scorso 1 Aprile quando avvenne il ben noto disastro del sito INPS. Ma tutti gli altri ingredienti li abbiamo ritrovati pressoché identici.
- Inutile sorprendersi se i siti di prenotazione vanno in tilt. I possibili carichi di lavoro possono essere facilmente stimati e sbaglia chi si illude di rispondere alle richieste di tutti i potenziali utenti usando i sistemi impiegati per le attività di prenotazione ordinarie. Servivano risorse informatiche aggiuntive, sia pure per un periodo limitato di tempo, che si potevano reperire sul mercato con costi relativamente contenuti, purché l'operazione fosse stata programmata per tempo.
- Anche se avessimo potuto disporre di server adeguatamente dimensionati, non dobbiamo dimenticare che una frazione importante dei cittadini ultra-ottantenni non sarebbe stata comunque in grado di utilizzare il sistema di prenotazione online. Bisognava disporre di un numero adeguato di linee telefoniche (e dei relativi operatori). Anche questo è un servizio che si poteva facilmente acquistare sul mercato, purché - come scritto sopra per i server aggiuntivi - la cosa fosse stata programmata per tempo.
- Per le persone più fragili, che non possono disporre dell'aiuto costante di un familiare, bisognava comunque pensare ad azioni specifiche: invece di chiedere a loro di prenotarsi bisognava contattarli attraverso il medico di famiglia (o altra persona a loro nota) fissando l'appuntamento per la vaccinazione evitando qualsiasi carico burocratico. Qualcuno si sarebbe dovuto preoccupare anche della logistica, perché per queste persone - specialmente se abitano lontano dalle città più grandi - raggiungere i centri di vaccinazione non sarà così facile. Insomma, la vaccinazione è solo un elemento di un processo molto più complesso che deve essere gestito senza trascurare nessun particolare.
- Nel frattempo, in attesa di estendere le vaccinazioni alle persone più giovani e probabilmente più avvezze all'uso degli strumenti informatici, pensiamo di affittare per tempo i server che serviranno per gestire il servizio di prenotazione da marzo fino all'inizio dell'estate.
Concludo con una osservazione che è stata suggerita da uno dei lettori. Le valutazioni che ho riportato sopra sono abbastanza ovvie e largamente anticipate dalle discussioni apparse sui mezzi di informazione durante le scorse settimane. Mi sembra francamente impossibile che i responsabili dell'organizzazione della campagna vaccinale in Trentino non ci avessero pensato: farei torto alla loro intelligenza. Allora, perché siamo andati avanti allo sbaraglio, pur potendo prevedere quello che sarebbe successo?
La falsa partenza delle vaccinazioni in Trentino, oltre a ricordare i problemi della recente campagna vaccinale antinfluenzale, fa il paio con il falso annuncio che le persone ultra-ottantenni sarebbero state vaccinate entro la fine del mese di febbraio (termine poi spostato a fine marzo e, successivamente, a metà aprile).
Ho l'impressione che le Autorità politiche e sanitarie del Trentino cerchino di coprire con pura propaganda le molteplici manchevolezze della loro azione di contrasto alla pandemia.
Sarebbe stato più corretto dire chiaramente che - anche a causa dei ritardi negli arrivi dei vaccini - avremmo dedicato le prime due settimane di febbraio per convocare (direttamente) le persone più avanti negli anni (ad esempio, 90+), scendendo progressivamente alle successive fasce di età. In questo modo avremmo ridotto lo stress degli anziani utenti (e dei loro familiari) e avremmo alleggerito il carico di lavoro sui (sottodimensionati) sistemi informativi provinciali.
Sarebbe stato un approccio intellettualmente onesto, più rispettoso nei confronti dei cittadini.
Vaccini Covid e caos prenotazioni, le Acli trentine invitano l'APSS a stilare liste degli aventi diritto
RispondiEliminaladige.it - 02 febbraio 2021
«Le Acli trentine stanno raccogliendo in queste ore, sia dal centro che dalle periferie, segnali importanti di perplessità e di preoccupazione per come si profila l’avvio della campagna di vaccinazione anti covid». Lo comunica, in una nota, il presidente dell’Associazioni cristiane dei lavoratori (Acli) del Trentino, Luca Oliver.
«L’azione sanitaria avrebbe dovuto essere organizzata con le convocazioni basate sulle liste degli aventi diritto, per categoria o per fascia d’età, e non lasciata all’iniziativa individuale, con tutte le difficoltà e gli inciampi legati all’uso di strumenti tecnologici non a disposizione di tutti.
È necessario rispettare un ordine di priorità per fasce e categorie di cittadini, a iniziare dalla popolazione anziana per passare alle categorie più fragili, fino agli operatori più esposti», aggiunge Oliver, auspicando un provvedimento di correzione delle modalità di vaccinazione, anche attraverso il coinvolgimento delle anagrafi comunali.
«Vogliamo donare le dosi di vaccino ai nostri ragazzi disabili». Nuova Casa Serena, gli operatori scrivono all'APSS: «Abbiamo l'appuntamento domani, ma aspetteremo»
RispondiEliminaMatteo Lunelli - adige.it - 3 febbraio 2021
Un gesto concreto, commovente e da pelle d'oca. «Domani abbiamo appuntamento per ricevere il vaccino. Ma VOGLIAMO DONARE quelle dosi ai nostri utenti che ancora non hanno contratto la Covid le dosi di vaccino che sono state a noi assegnate in quanto operatori sanitari,
nella consapevolezza che così facendo si mettono in sicurezza in via prioritaria le persone che hanno il rischio più alto. Inoltre così consentiremmo alle strutture per disabili di aprirsi di nuovo ai familiari e alla comunità».
A scriverlo sono gli operatori sanitari di Nuova Casa Serena (via alle Campanelle, Cognola), che lavorano a stretto contatto con persone molto fragili e ritengono che salvaguardare la loro salute sia più importante. Per questo hanno preso carta e penna e scritto al direttore generale dell'Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo, e poi contattato l'assessora Stefania Segnana e il dottor Antonio Ferro.
Per un caso analogo, ieri dalla redazione del giornale avevamo girato la richiesta a Provincia e Azienda sanitaria, ottenendo come risposta: «In questo momento le indicazioni nazionali sono diverse. Penso che sia sempre importante avere INDICAZIONI OMOGENEE, altrimenti i cittadini e il personale sanitario non capirebbero», aveva risposto il direttore sanitario Benetollo.
Purtroppo la pandemia ha reso ancora più difficile la vita a tante persone che la vita facile non ce l'avevano neanche prima dell'arrivo del virus.
EliminaIl caso dei disabili non può essere liquidato con una battuta o con il richiamo ad astruse regole burocratiche. Bisogna valutare diversi aspetti e spiegare le ragioni per le quali sono state stabilite certe priorità. Se sono stati fatti degli errori di valutazione devono essere ammessi (nessuno è immune da errori in momenti così difficili).
Temo però che, troppe volte, la mentalità burocratica finisca per soffocare sia la competenza scientifica che l'empatia nei confronti delle persone meno fortunate.
Il dottor Pier Paolo Benetollo ha detto che la gente non capirebbe il fatto di fare la vaccinazione ai disabili per cui si aspetta il più possibile. Peccato che adesso dovrà farlo per forza visto che lo dice lo Stato. Ora non ha più scuse e può farlo, anzi deve farlo, senza assumersi alcuna responsabilità. Perché, scherziamo? Un dirigente che si assume responsabilità? (Marco Mongera)
EliminaPrenotazione dei vaccini al CUP: si aggiusta il tiro
RispondiEliminaRaffaele Crocco - www.rainews.it/tgr/trento
Potenziata la piattaforma on line, dice l'assessora Segnana. Nei prossimi giorni si valuterà come modificare i criteri di prenotazione, inserendo possibili scaglioni per fasce d'età o vulnerabilità
Dopo la tempesta di ieri, 2 febbraio 2021, con il CUP bloccato per l'eccesso di prenotazioni di vaccini, oggi si ragiona su come venirne a capo. In Consiglio provinciale è passata una risoluzione presentata dalle minoranze, che invitava a pensare a possibili scaglioni per fasce d'età o vulnerabilità, a comunicazioni agli anziani.
Intanto, ha spiegato l'assessora Segnana, si è agito sulla piattaforma delle prenotazioni on line. Poi, si lavorerà anche sui criteri per le prenotazioni, che restano il cuore del sistema.
Vaccino covid agli over80: esauriti i 2500 posti del primo scaglione, in due giorni di prenotazioni, per le 5mila dosi messe a disposizione dal sistema nazionale. La nuova fornitura arriverà la prossima settimana
RispondiEliminatrentotoday.it - 03 febbraio 2021
Boom di richieste per le vaccinazioni anti-Covid a tutti gli over 80 trentini. Dopo le migliaia di domande arrivate in soli 2 giorni e il conseguente "black out" del sito, l’APSS invita tutti alla calma e chiede pazienza.
"Il primo scaglione di posti è esaurito - si legge in una nota -. Con l’arrivo di un nuovo contingente di vaccinazioni da parte delle autorità nazionali, la prossima settimana saranno attivate ulteriori prenotazioni".
Insomma, le circa 5.000 dosi messe a disposizione da Roma sono finite, e bisognerà aspettarne altre anche perché il vaccino utilizzato in questo caso non sarà quello di Pfizer, usato per vaccinare personale sanitario e ospiti di Rsa, ma quello di AstraZeneca, considerato più facilmente maneggiabile dai medici di base per le sue caratteristiche tecniche.
"Presumibilmente all’inizio della prossima settimana - assicura APSS - saranno attivate ULTERIORI AGENDE DI PRENOTAZIONE dedicate alle persone nate prima del 31 gennaio 1941. Nelle giornate di lunedì 1 e martedì 2 febbraio sono state prenotate le prime 2.500 somministrazioni a cui si aggiungono altrettante seconde dosi".
Continuano intanto le somministrazioni del vaccino a coloro che hanno prenotato. Secondo quanto comunicato dall'assessora Stefania Segnana, si prevede di poter completare la copertura di tutti gli over80 trentini ENTRO IL MESE DI MARZO, ma molto dipenderà anche dalla richiesta e dall'invio di dosi da parte del sistema nazionale.
Cosa prevede il NUOVO piano vaccinale del Governo: si parte subito ANCHE con insegnanti e under 55
RispondiEliminaDavide Falcioni - fanpage.it - 4 Febbraio 2021
Sono 2.233.982 le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino in Italia, mentre quelle che hanno ricevuto anche la seconda sono 867.237. A riferirlo il portale dedicato alla campagna vaccinale della Presidenza del Consiglio (www.salute.gov), specificando che sono 2.390.985 IN TOTALE i vaccini Pfizer e BioNTech al momento distribuiti alle Regioni Italiane.
Il siero di AstraZeneca, invece, non è ancora stato consegnato al nostro Paese e dovrebbe arrivare non prima della prossima settimana. Il suo impiego, che l'AIFA ha indicato per la fascia di età 18-55 anni, è destinato a mutare sensibilmente il piano vaccini anti-Covid.
Le restrizioni all'utilizzo di AstraZeneca per i più anziani, infatti, imporranno di somministrare AGLI OVER 55 SOLAMENTE i sieri di Pfizer e Moderna, mentre AstraZeneca-Oxford sarà riservato alla fascia d'età tra i 18 e i 55 anni.
Ciò – secondo quanto stabilito ieri nel vertice tenuto tra Governo, Commissario Arcuri e Regioni – farà sì che la Fase 1 e la Fase 3 della campagna di vaccinazione procederanno insieme IN PARALLELO.
La Fase 1, come è noto, è riservata ad operatori sanitari e socio-sanitari, ospiti RSA e over 80. La Fase 3, invece, è destinata al personale scolastico, lavoratori di servizi essenziali e degli ambienti a rischio, ospiti di carceri e luoghi di comunità e persone con co-morbidità moderata di ogni età.
Come spiega Quotidiano Sanità "questa azione parallela di avvio della Fase 3 insieme alla Fase 1 si pone i seguenti obiettivi: con la Fase 1 e Fase 2 si punta ad abbassare la letalità, mentre con la Fase 3 e Fase 4 si mira a limitare la diffusione del virus".
Durante il vertice è stato anche aggiornato il piano di approvvigionamento dei vaccini. Nel mese di febbraio – salvo imprevisti – dovrebbero arrivare 1,25 milioni di dosi di siero AstraZeneca, 2,27 milioni di dosi di Pfizer-BionTech e 0,52 milioni di Moderna, per un totale di 4,04 milioni di dosi (il dato cumulativo, considerando anche fine dicembre e il mese di gennaio, sarà di 6,43 milioni di dosi).
(NdC) Quindi in Trentino riceveremo entro fine febbraio (in proporzione):
- 20mila dosi di Pfizer + 4600 dosi Moderna per la Fase 1, destinate a 12.300 persone “FRAGILI”
- 11mila dosi di AstraZeneca, per vaccinare 5.500 persone under 55
“Nelle interlocuzioni che abbiamo avuto con la task-force sanitaria – ha spiegato l'Assessora Segnana – abbiamo raggiunto un accordo di programma.
RispondiEliminaSappiamo che in Trentino abbiamo 35 mila over 80 di cui una parte sono persone "allettate". Per queste servirà la vaccinazione a casa e verrà fatta tramite il medico di medicina generale. Queste persone sono circa 5 mila.
Arriviamo quindi a 30mila over 80. Sappiamo che circa mille persone in questa età hanno avuto il Covid e non verranno quindi vaccinate immediatamente. Arriviamo a 29 mila soggetti che passano a circa 22.500 se consideriamo il fatto che non tutti si vaccineranno”.
“L'idea – ha spiegato l'assessora - è di aprire dalla prossima settimana il CUP online per la vaccinazione FINO A META' APRILE. I posti verranno messi a disposizione nei centri vaccinali presenti sul territorio e riusciremo a dare una risposta alla popolazione trentina over 80”.
1) tutti gli over-80 vaccinati entro FINE FEBBRAIO
Elimina2) tutti gli over-80 vaccinati entro FINE MARZO
3) (quasi) tutti gli over-80 vaccinati entro META' APRILE
Speriamo che non allunghino ulteriormente i termini!
Più vaccini e meno gazebo. Quelle Primule di Arcuri che ora le Regioni rifiutano
RispondiEliminaAlessandra Ziniti – repubblica.it - 05 Febbraio 2021
Sono 4 i raggruppamenti temporanei di imprese, con 31 aziende dentro, che hanno risposto al bando di Arcuri, dando la disponibilità a realizzare le strutture da 315 metri quadri smontabili in materiali riciclabili e biodegradabili completi di arredi. Ma i Presidenti delle Regioni non ci stanno: "Abbiamo già le nostre strutture"
Non sanno cosa farsene di "luoghi esterni temporaneamente strutturati con qualche evocatività e identità", per usare le stesse parole del commissario per l'emergenza. Nella migliore delle ipotesi le Primule del commissario Arcuri vengono accolte con indifferenza, se non fosse per quegli 8,6 milioni di euro (per adesso) che finiranno nella realizzazione di 21 padiglioni "firmati" dall'architetto Stefano Boeri per la campagna di vaccinazione di massa.
Per la realizzazione delle primule sono pervenute “in risposta al bando 4 richieste che tengono insieme 31 imprese”, ha detto il Commissario Arcuri, “e di esse stiamo analizzando i requisiti: abbiamo chiesto al consiglio nazionale degli ingegneri, a quello degli architetti, all'ANCI, a conferenza regioni e quella dei rettori" di designare componenti che dovranno valutare il progetto. Questo, ha aggiunto, "nel tentativo di essere del tutto indipendenti nella valutazione e per richiedere alle massime istituzioni competenti un contributo. Questa commissione si insedierà appena possibile".
Susanna Picone – fanpage.it - 5 Febbraio 2021
RispondiElimina"Siamo il primo Paese europeo per numero di persone vaccinate, tra prima e seconda dose. Abbiamo iniziato la somministrazione della seconda dose, abbiamo vaccinato in questo momento quasi 1 milione di italiani: credo che oggi supereremo il primo milione di italiani definitivamente vaccinati.
Il piano vaccinale preparato procede alla velocità massima compatibile con il numero di dosi che arrivano in Italia”, ha detto ancora in conferenza stampa Arcuri . "Ieri sono state somministrate 95.000 dosi, era successo solo il 29 gennaio, il numero massimo in un giorno.
Redazione ANSA – ansa.it - 05 febbraio 2021
Fino ad oggi la Germania ha vaccinato, con la prima dose, quasi 3 milioni di persone, 800 mila hanno ricevuto invece la somministrazione della seconda. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn.
"Nelle case per anziani è stato coperto con la prima dose l'80% degli assistiti, il 50% ha avuto la seconda dose", ha aggiunto. Nel paese di Angela Merkel, da giorni, sono molto accese le polemiche per la lentezza della somministrazione dei vaccini.
Vaccino Coronavirus, "Al CUP l'appuntamento di mia mamma di 90 anni non era confermato. L'operatrice ci ha detto che il sistema era in tilt: un problema comune a un centinaio di persone"
RispondiEliminaLuca Andreazza – ildolomiti.it – mercoledì 10 febbraio 2021
La campagna vaccinale per i 38 mila trentini over 80 è partita in modo farraginoso e nelle prossime ore si apre un'altra finestra di prenotazioni, rigorosamente online.
Una famiglia mobilitata, ore di permessi prese e tantissima aspettativa ma per una signora 90enne solo una cocente delusione. Nonostante il tempo perso, le videate e le conferma, la prenotazione per effettuare il vaccino anti-Covid IN REALTA’ non era avvenuta.
"Mia mamma è molto triste e abbattuta; la speranza si è trasformata in grandissima amarezza, un brutto colpo", spiega la figlia, che aggiunge: "Ci è stato però spiegato dall'operatrice del CUP che siamo TANTISSIMI in questa situazione: anche oltre il centinaio di persone".
Numerosissime erano state nei giorni scorsi le segnalazioni a “Il Dolomiti” inviate dai cittadini che si sono trovati a dover affrontare questo scoglio tra sito dell'APSS in crash, lentezze e incertezze varie, oltre al numero verde per le informazioni trasformata in una linea SEMPRE OCCUPATA. Il sito di APSS, infatti, è caduto dopo pochi minuti e per svariate ore è stato impossibile raggiungerlo.
Chi c'è riuscito a completare la registrazione vedeva apparire, il più delle volte, la scritta “ERRORE” o la avvenuta prenotazione con “I DETTAGLI DEI 2 APPUNTAMENTI” che però non veniva confermata né da mail né da sms come invece sembrava previsto dalla procedura.
"E' stato difficilissimo completare tutto l'iter per prenotare il vaccino - aggiunge la figlia - ma alla fine è comparsa LA VIDEATA DI CONFERMA con il fiore della campagna, con il giorno della prima dose e con la data del richiamo. Non abbiamo però ricevuto nulla per mail o messaggio”
“Cosi oggi (martedì 9 febbraio) siamo riusciti a metterci in contatto con il CUP e ci siamo informati qualche ora prima - dice la figlia - per avere la sicurezza della prenotazione, altrimenti nessuno ci avrebbe contattato. La risposta ci ha freddato: non c'è alcuna prenotazione. Avevamo fatto gli screenshot della VIDEATA DI CONFERMA, ma non ci siamo fidati a presentarci comunque all'appuntamento".
“Il sistema era andato in tilt e noi dobbiamo riprovare giovedì prossimo quando si apre la seconda finestra. Sono diverse centinaia le situazioni simili. Questa organizzazione ci lascia molto perplessi e preoccupati. Prenotare la prima volta è stato molto stressante e adesso dobbiamo ripetere le procedure, senza garanzia di riuscire a trovare comunque posto”.
Una vicenda che aveva portato APSS e le autorità provinciali a scusarsi per il disagio. Negli scorsi giorni la Provincia ha confermato che l'azienda che gestisce la piattaforma ha potenziato l'infrastruttura e l'ampiezza della banda. Non resta che sperare che la "corsa al vaccino" questa volta possa funzionare, anche se la modalità resta quella di affidarsi alla tecnologia per una fascia particolarmente delicata.
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RispondiEliminaconferenza stampa - 10 febbraio 2021
RispondiEliminaQuesta volta sarà diverso perché non ci sarà un numero chiuso ma potenzialmente tutti gli over80 trentini potranno prenotare una dose. “Nessuno rimarrà escluso” ribadisce Fugatti anche se le criticità non mancheranno.
“Sappiamo che per un solo avente diritto i tentativi di prenotazione SI MOLTIPLICANO PER 3, perché più famigliari provano a completare la procedura per il proprio parente, è legittimo, ma ciò può mettere in difficoltà il sistema”.
Sergio Manzana (GPI): "Mai avuto tante richieste al CUP". Ecco perché la prenotazione online dei vaccini non ha funzionato
RispondiEliminaladige.it – venerdì 12 febbraio 2021
La richiesta di prenotazioni è arrivata come un uragano. Atteso, annunciato e contro il quale la GPI, la società che gestisce il CUP online di Trento, ma anche quello di Lombardia, Lazio, Abruzzo e a breve anche Basilicata e Liguria, ha messo in campo tutte le forze per farvi fronte.
«Mai avuto tanto afflusso - rivela Sergio Manzana, responsabile della parte “Care” dell’Azienda - ma già nel pomeriggio di ieri le attese erano risolte. Solo per dare l’idea: nel trimestre da ottobre a dicembre 2020 abbiamo avuto 200 mila prenotazioni, 64 mila al mese, 3.200 al giorno. Ieri ne abbiamo avute 10 mila solo per i vaccini, in alcuni momenti si viaggiava su 1 prenotazione al secondo».
Rispetto a lunedì 1 febbraio, quando erano stati introdotti i primi 2.500 appuntamenti, oltre a inserirne 22.500 sulla base delle dosi promesse dal Ministero, la GPI ha introdotto due accorgimenti: «Il primo è stato l’attesa. Ieri, quando c’era troppa domanda, il sistema ha gestito la coda. Inoltre l’accesso al sistema di prenotazione era consentito solo a chi aveva i requisiti anagrafici, escludendo una certa fetta di utenti che provavano comunque ad entrare».
Sul perché le prenotazioni siano partite prima di quando era stato annunciato, Manzana spiega che dopo giorni di intenso lavoro, essendo riusciti a finire prima del previsto, pensando di facilitare gli utenti, è stato deciso di partire con le prenotazioni appena possibile, dunque nel pomeriggio di mercoledì anziché giovedì mattina.
Come avrebbe detto monsieur de La Palisse "i siti si intasano perché ci sono troppi utenti".
EliminaNon ci voleva molta perspicacia per capire che molti (soprattutto chi aveva una persona giovane in grado di aiutarli) avrebbero provato ad accedere al sito al più presto possibile. Chi si è registrato dopo sarà comunque vaccinato più tardi o avrà dovuto scegliere una sede più scomoda.
Bastava filtrare per classi di età, pre-assegnando luogo e settimana di vaccinazione in base a residenza ed età. Dopo aver ricevuto questi dati via lettera, le persone avrebbero dovuto scegliere - senza fare corse - il giorno preciso e l'ora in cui fare la vaccinazione collegandosi online o telefonando ad un numero verde.
Sarebbe stato abbastanza semplice. Invece si è preferito procedere improvvisando, presi da andsia di prestazione.
La confusione è stata grande, sia per chi doveva prenotare la vaccinazione, sia per tutti gli altri utenti.
Zona arancione, i sindacati: "Il sistema fa acqua da tutte le parti. La PAT prenda atto degli errori e inverta la rotta"
RispondiEliminaDavide Leveghi – ildolomiti.it - 13 febbraio 2021
“Sarebbe troppo facile in questo momento dire: 'Ve lo avevamo detto'. E' opportuno però che Piazza Dante e task force prendano atto con umiltà degli errori di gestione fatti fino ad oggi per invertire la rotta”.
Non risparmiano critiche, le sigle sindacali trentine. La notizia della classificazione in zona arancione della provincia di Trento, presentata dalla giunta come una “beffa” e un “fulmine a ciel sereno”, arriva infatti in una fase cruciale, complicando il quadro economico, già duramente provato, del territorio provinciale.
L'inversione di rotta richiesta dalle sigle sindacali riguarda diversi aspetti, dalla sorveglianza sanitaria alla riorganizzazione della campagna vaccinale. “Invece che difendere un sistema che sta facendo acqua da tutte le parti, si cerchi di mettere al sicuro l'efficacia della campagna vaccinale per le persone più fragili e gli anziani cambiando modello organizzativo.
Qual è il criterio razionale per cui una persona under 55 viene chiamata dal proprio medico e un anziano, per di più con maggiori difficoltà d'accesso ai sistemi informatici, deve prenotarsi DA SOLO, magari ottenendo appuntamenti a decine di chilometri da casa?”.
Se Atene piange, Sparta non ride
RispondiEliminailfattoquotidiano.it - 15 Febbraio 2021
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Vaccini Lombardia, prenotazione beffa per gli over-80: dopo ore in attesa al pc il sistema li rimette in coda, per un problema "tecnico" di TIM
Rallentamenti nelle adesioni on-line alla campagna vaccinale per gli over-80 in Lombardia, e il motivo - spiegano dalla Regione - è un blocco dell’invio di sms di risposta da parte di Tim, a cui è stato chiesto di risolvere il problema.
Dopo la prima fase (completata) di registrazione, viene infatti inviato sul cellulare il messaggio con un codice di sicurezza tipo “12345” che deve essere poi inserito sul portale per finalizzare l’adesione.
Se il messaggio non arriva in fretta, scade il tempo per concludere la registrazione e bisogna rimettersi in coda, magari dietro a 90-100mila persone.
“Le persone devono stare serene. Tutti gli over 80 saranno vaccinati. Non c’è da aver fretta”, aveva detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti.
Alle 14,45, dunque un’ora e trequarti dopo l’apertura delle adesioni, ne sono state completate 9399 attraverso il portale, 1.141 in farmacia e 79 attraverso i medici di famiglia.
In coda online c’erano invece 114.900 persone.
Sul sito della Regione e sulla pagina FB dedicata, il tam tam va avanti dalle 13, quando il servizio è partito: il messaggino per la conferma della prenotazione non arriva, impossibile andare avanti e concluderla. Un problema che ha impedito a molti, perlopiù parenti degli anziani da vaccinare, di completare la procedura di registrazione utile per fissare poi l’appuntamento per la successiva somministrazione.
Sul portale a lungo nessun avviso, nessuna spiegazione. “Dall’assessorato al Welfare spiegano che il portale “NON HA PROBLEMI” e non è in tilt: ci sono problemi di rallentamento dovuti al fatto che “TIM non riesce a inviare gli SMS di risposta”, ma – riporta un’agenzia – “la compagnia telefonica sta risolvendo il problema”.
Peccato che il sistema non tenga memoria delle posizioni aperte, per cui tutti quelli che sono incappati nel “problema” devono ricominciare comunque da capo l’attesa.
A un certo punto esce una videata di "alert" che segnala “rallentamenti” e chiede di ri-collegarsi, ma quando ci si ri-collega ci si ritrova davanti un muro anche di 100mila persone.
Racconta Barbara: “Avevo solo 3mila utenti davanti a me, l’SMS non arrivava e una volta arrivato non era più utilizzabile, così il sistema mi ha sbattuto fuori e ora davanti a me ci sono 45.900 persone”.
Un’alternativa è inserire il numero fisso anziché il numero di cellulare, in questo caso non viene inviato ovviamente l’SMS, ma non si ha alcuna certezza di essere richiamati né prova di aver fatto richiesta (il messaggino serve a questo).
Scrive un utente: “Dare il numero fisso di casa e poi sperare che l’anziano in questione lo senta e risponda prontamente, purtroppo non è una soluzione efficace per tutti”.
Anche il numero verde gratuito per l’emergenza Coronavirus 800.89.45.45 di Areu ha registrato migliaia di accessi.
La vaccinazione partirà giovedì 18 febbraio con i cittadini over 80.
Vaccino Moderna, in ritardo le consegne di febbraio
RispondiElimina"Moderna ci ha annunciato qualche ritardo nelle consegne di febbraio, che saranno recuperate A MARZO". Lo ha detto una portavoce della Commissione Europea. Sulla trattativa che - secondo notizie circolate sulla stampa tedesca - sarebbe in corso per un contratto di pre-acquisto per ulteriori 150 milioni di dosi con l'azienda americana Moderna (con cui l'UE ha già un accordo per complessive 160 milioni di dosi), la portavoce ha risposto "Non commentiamo sui negoziati in corso".
Vaccini in Italia, superata quota 3 milioni di dosi somministrate
Sono 3.057.132 le dosi di vaccino somministrate in Italia a questa mattina, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, su un totale di 1.289.059 persone vaccinate anche con il richiamo. Le dosi distribuite alle regioni ad oggi sono 3.651.270 delle quali l'83.7% somministrate.
Al momento sono tre i vaccini distribuiti in Italia: Pfizer (3.288.870), Moderna (112.800), AstraZeneca (249.600).