Gli ultimi dati elaborati dall'Ufficio federale per la sanità pubblica mostrano che la situazione pandemica della Svizzera sta diventando abbastanza preoccupante. I contagi - stimati a livello federale - si attestano intorno a circa 650 nuovi casi settimanali per ogni 100 mila abitanti, di cui circa il 4% attribuito alla variante Omicron:
Distribuzione dei contagi registrati nelle ultime due settimane nei diversi Cantoni svizzeri |
Si nota una incidenza particolarmente elevata nei Cantoni di lingua tedesca, quelli che - non casualmente - contano il maggior numero di cittadini no-vax. Analogamente a quanto succede in Austria e Germania, e nel nostro Alto Adige, la forte opposizione alla vaccinazione ha provocato un significativo aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni.
A livello federale, attualmente i malati di Covid-19 (prevalentemente non vaccinati) occupano oltre il 30% di tutti i posti di terapia intensiva esistenti in Svizzera. Quando si considerano tutti i degenti, l'occupazione media dei posti letto di terapia intensiva supera l'80% e, localmente, si incominciano a vedere i primi segnali di saturazione.
Pur avendo una popolazione con una struttura demografica molto più giovane rispetto all'Italia (l'indice di vecchiaia svizzero è pari a circa 122, mentre quello italiano ha ormai raggiunto quota 180), durante le ultime due settimane la Svizzera ha registrato mediamente 2,66 decessi Covid per ogni 100 mila abitanti, contro 1,76 decessi per ogni 100 mila abitanti registrati in Italia.
In conclusione, anche i dati provenienti dalla più neutrale tra le Nazioni ci confermano l'importanza delle vaccinazioni per contenere i danni sanitari della pandemia.
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