venerdì 17 dicembre 2021

Aggiornamento sulla pandemia: continuiamo a salire

In Italia non c'è ancora evidenza di una impennata dei contagi dovuta alla diffusione della variante Omicron, ma tutti gli indicatori continuano a peggiorare. 

L'apparente tregua registrata la settimana scorsa sul fronte dei contagi era solo un effetto spurio dovuto ai contagi "perduti" durante la festività infrasettimanale dell'8 dicembre. Passata la festa, i contagi hanno ripreso a crescere.

Andamento dei contagi giornalieri registrati in Italia (linea grigia) e media dei contagi giornalieri stimata su base settimanale (linea blu). La linea rossa rappresenta una crescita di tipo esponenziale (il grafico è di tipo semi-logaritmico) con un tempo di raddoppio pari a circa 3 settimane

Anche il dato relativo al numero di posti letto occupati mostra un andamento caratterizzato da un aumento settimanale percentualmente stabile (oscilla tra circa il 14% ed il 17% di incremento settimanale):

Variazione percentuale settimanale del numero di posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali italiani

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva degli ospedali italiani. I dati sono normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La linea rossa tratteggiata rappresenta una crescita esponenziale (il grafico è di tipo semi-logaritmico) con un tempo di raddoppio pari a circa 4,5 settimane

Per quanto riguarda lo stato vaccinale dei ricoverati negli ospedali italiani, gli ultimi dati disponibili sono quelli rilasciati nell'ultimo Rapporto ISS e sono riferiti ai ricoveri avvenuti nel periodo 29 ottobre - 28 novembre 2021. Non si notano variazioni particolarmente significative rispetto alle settimane precedenti, con una forte prevalenza dei ricoveri tra le persone non vaccinate:


Stato vaccinale dei pazienti Covid ricoverati nei reparti ordinari (sopra) e nei reparti di terapia intensiva (sotto) nel periodo 29 ottobre- 28 novembre 2021. Elaborato su dati ISS
 

Notiamo che il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia (normalizzato rispetto al numero di abitanti) ha recentemente raggiunto livelli simili a quelli della Gran Bretagna (dopo essere stato per molti mesi molto inferiore). Questo è successo malgrado la recente impennata di contagi fatta registrare oltremanica a causa della diffusione della variante Omicron. Va detto che la Gran Bretagna ha già somministrato la terza dose al 46% della sua popolazione over-12 (contro il 26% raggiunto in Italia) e probabilmente fa un uso più intensivo di anticorpi monoclonali e del nuovo antivirale Merck per prevenire l'insorgenza di gravi complicanze nei pazienti più a rischio.

Il dato dei ricoveri relativo al Trentino è stato discusso in precedenti post, evidenziando come la forte crescita registrata nel corso delle ultime settimane sia stata determinante per il passaggio alla zona "gialla". Nel corso dell'ultima settimana, il Trentino ha registrato poco più di 2 nuovi ricoveri in terapia intensiva per ogni 100 mila abitanti (il doppio della media nazionale), mentre l'andamento dei nuovi ricoveri ospedalieri (somma di tutti i reparti Covid) è quello mostrato nella figura seguente:

Nuovi ricoveri ospedalieri nei reparti Covid del Trentino normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. Si noti il forte salto registrato durante le ultime 2 settimane che è "costato" al Trentino il passaggio alla zona "gialla". Siamo ben oltre il livello di 10 nuovi ricoveri per 100 mila abitanti che in Germania avrebbe fatto scattare la soglia di massimo allarme

Tornando ai dati nazionali, anche i decessi Covid mostrano una crescita senza interruzione di continuità:

Decessi registrati giornalmente in Italia normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti (linea grigia). La linea rossa rappresenta la media stimata su base settimanale

In conclusione, anche se in Italia non c'è ancora evidenza di una vasta diffusione della variante Omicron, continua la crescita esponenziale dei contagi e dei ricoveri. Non si tratta di un processo particolarmente veloce perché i tempi di raddoppio sono pari - rispettivamente - a 3 e 4,5 settimane per i contagi ed i ricoveri in terapia intensiva. 

Purtroppo, poiché questo andamento sta andando avanti ormai da molte settimane, la situazione sta ormai diventando abbastanza preoccupante ed ha già portato numerose Regioni/PPAA in zona "gialla". Il successivo passaggio alla zona "arancione", anche se non immediato, diventerà presto probabile per molti territori, a meno che non si riesca ad interrompere il processo di crescita esponenziale. 

Nei Paesi dell'Europa Centrale e Orientale, che avevano registrato una forte ondata pandemica autunnale, c'è evidenza che, ormai, il massimo del picco dei contagi sia stato superato ed attualmente i contagi stanno scendendo (salvo future brutte sorprese provocate dalla variante Omicron). Questo vale anche per Austria e Slovenia da cui era partita l'ondata virale che ha colpito il Nord-Est italiano. Stiamo invece vedendo una situazione di contagi ancora in salita in Paesi come Spagna, Portogallo e Italia. Il dato francese è ambiguo: il numero dei contagi potrebbe aver raggiunto il massimo relativo, ma è ancora troppo presto per confermarlo. 

Tutti queste valutazioni "fanno i conti senza l'oste" ovvero non considerano la diffusione della variante Omicron, per la quale - tra l'altro - non abbiamo ancora dati certi sulla gravità media dei contagi.

In queste condizioni è estremamente difficile fare previsioni sull'andamento della pandemia durante le ormai imminenti festività di Fine Anno. In generale, gli assembramenti ed i viaggi legati alle festività invernali provocano un incremento dei contagi ed alcuni Paesi (Italia inclusa) stanno introducendo limitazioni alla mobilità delle persone proprio per cercare di minimizzare tali effetti.

Non ci resta che aspettare, augurandoci che la pandemia non ci rovini anche il prossimo Natale!


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