mercoledì 22 dicembre 2021

Omicron e la "battaglia di Londra": aggiornamento

In un post recente avevo discusso del ruolo di Londra (intesa come Great London, ovvero la capitale inglese più le zone limitrofe per un totale di circa 8,9 milioni di abitanti) come una sorta di laboratorio vivente per capire l'impatto della variante Omicron sul futuro sviluppo della pandemia.

Ad una settimana di distanza i dati sono ancora incompleti, ma è già possibile fare qualche osservazione preliminare. La variante Omicron è ormai il ceppo dominante a Londra e sta progressivamente soppiantando la variante Delta. 

Andamento dei contagi nella zona della Grande Londra

Si nota il forte incremento dei contagi registrato nel corso del mese di dicembre. I dati degli ultimi giorni non sono ancora stabilizzati, ma vediamo che il livello dei contagi è già arrivato al un livello che è pari ad almeno 5 volte il valore medio dei contagi registrato a novembre (prima della comparsa della variante Omicron). 

Il grande numero di contagi ha fatto aumentare enormemente il numero di persone costrette alla quarantena, creando non pochi problemi al regolare funzionamento dei principali servizi di pubblica utilità. Questa situazione ha costretto il Sindaco di Londra a dichiarare lo stato di emergenza.

Sul fronte ospedaliero, si nota un significativo aumento del numero dei pazienti ricoverati nei reparti Covid degli ospedali londinesi. C'è stato un sostanziale raddoppio del numero delle persone ricoverate (con una chiara tendenza ad un ulteriore incremento),  ma non si nota - almeno per il momento - un cambio di tendenza per i casi più gravi.

Andamento dei ricoveri nei reparti Covid degli ospedali londinesi. La linea blu indica il numero di pazienti ricoverati, mentre quella rossa rappresenta i ricoverati in terapia intensiva (solo quelli collegati al respiratore)

La figura seguente mostra, in maggiore dettaglio, l'andamento di 2 parametri cruciali: il numero di nuovi pazienti che sono entrati quotidianamente nei reparti Covid degli ospedali londinesi ed il numero di pazienti che si trovano in terapia intensiva, collegati al respiratore:

Andamento, nel corso degli ultimi 3 mesi, delle nuove ammissioni nei reparti Covid degli ospedali londinesi (linea blu) e dei pazienti che si trovano nei reparti di terapia intensiva, collegati al respiratore (linea rossa). L'aumento dei nuovi ricoveri dovuto all'arrivo della variante Omicron è chiaramente visibile a partire dalla prima settimana di dicembre. L'ultimo dato disponibile è pari a circa 3 volte il livello di nuovi ricoveri che avvenivano a novembre. Il dato sulle terapie intensive non mostra - almeno per il momento - una crescita altrettanto significativa. Elaborato su dati london.gov.uk

Per il momento non abbiamo ancora dati sufficienti per ragionare sull'effettiva gravità media dei contagi causati dalla variante Omicron. I dati mostrati in figura potrebbero essere spiegati assumendo che non sia ancora passato tutto il tempo necessario per vedere gli effetti causati dal recentissimo aumento dei contagi (soprattutto per quanto riguarda i casi più gravi che richiedono il ricovero in terapia intensiva)

Una visione ottimistica potrebbe "cogliere" nei dati l'indicazione di una minore gravità media dei contagi indotti dalla variante Omicron, ma va sottolineato che c'è comunque stato un forte aumento dei pazienti ricoverati negli ospedali londinesi.

Un recentissimo rapporto dell'Imperial College fornisce una stima preliminare secondo cui, a parità di contagi, passando dalla variante Delta alla Omicron i ricoveri calerebbero del 40%.  

Ovviamente la notizia secondo cui Omicron produrrebbe sempre e solo i sintomi di un "banale raffreddore" va presa per quello che è, ovvero una fake news.

In conclusione, il quadro che emerge dai dati londinesi conferma la grande contagiosità della variante Omicron. L'aumento dei ricoveri in ospedale è stato significativo, ma - fino ad oggi - la crescita dei nuovi ricoveri è stata meno impetuosa rispetto a quella dei contagi. Ancora non si vedono effetti significativi sul numero dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive.

Questo andamento potrebbe dipendere da una minore gravità media dei sintomi associati alla variante Omicron o potrebbe essere solo temporaneo a causa del tempo limitato che è trascorso dopo la comparsa di Omicron. Entro la fine dell'anno la situazione dovrebbe essere un po' più chiara.

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