venerdì 3 dicembre 2021

Aggiornamento della pandemia: accontentiamoci del fatto che la situazione non peggiori troppo

I dati di questa settimana sono allineati rispetto a quelli delle settimane precedenti. Mi riferisco, in particolare, all'aumento percentuale dei contagi e dei ricoveri. A voler essere molto ottimisti, si potrebbe osservare che c'è stata una lieve diminuzione delle percentuali di aumento: troppo presto per poter affermare che la fase di crescita esponenziale del picco pandemico incominci a mostrare una certa tendenza a piegare, ma è comunque un segnale positivo perché - almeno per il momento - non c'è traccia di un'ulteriore accelerazione dei contagi.

Partiamo dalla variazione percentuale dei contagi, misurata rispetto ai dati della settimana precedente. La linea blu mostra una lieve tendenza verso il calo (nel linguaggio di Rt si potrebbe dire che l'indice di trasferimento del contagio è ancora maggiore di 1, ma si sta lentamente avvicinando al valore unitario, ovvero ad una variazione percentuale mediamente nulla):

Variazione dei contagi rispetto alla settimana precedente (punti rossi). La linea blu mostra la media stimata su base settimanale.

Se osserviamo la curva dei contagi (mostrata qui sotto su scala semi-logaritmica) è ancora troppo presto per cogliere un calo di pendenza. Il possibile arrivo della variante Omicron potrebbe produrre una ulteriore accelerazione dei contagi. In tal caso, assisteremmo ad un incremento della pendenza con il dato dei contagi che andrebbe oltre ai livelli rappresentati (nella figura seguente) dalla linea tratteggiata di colore rosso. Per il momento possiamo escludere che ci sia evidenza di un tale fenomeno.

Grafico semi-logaritmico dei contagi giornalieri (linea grigia) e media dei contagi giornalieri stimata su base settimanale (linea blu). La linea tratteggiata rossa rappresenta un fit esponenziale che descrive l'andamento dei contagi da metà ottobre fino ad oggi (ricordo che il grafico è semi-logaritmico e su questo tipo di grafico una funzione esponenziale viene rappresentata tra una linea retta). Il tempo di raddoppio dei contagi è approssimativamente pari a 3 settimane

Anche il numero dei ricoveri è cresciuto rispetto alla settimana precedente, ma - se vogliamo essere ottimisti - possiamo osservare che la variazione percentuale è stata leggermente inferiore rispetto a quella registrata durante la settimana precedente. Potrebbe essere solo una banale fluttuazione statistica. Solo i dati delle prossime settimane ci potranno eventualmente confermare che i ricoveri stanno tendendo verso un valore di massimo relativo:

Variazione percentuale dei ricoveri nei reparti Covid degli ospedali italiani calcolati rispetto alla settimana precedente. Si nota chiaramente la forte crescita dei ricoveri avvenuta nella seconda metà di luglio come probabile conseguenza degli assembramenti legati ai campionati europei di calcio. Svanito quell'effetto, i ricoveri sono diminuiti, salvo risalire da ottobre, in coincidenza con l'arrivo della stagione fredda. Nel corso delle ultime 5 settimane l'incremento dei ricoveri è percentualmente stabile, indice di una diffusione del virus che continua a crescere con andamento sostanzialmente esponenziale, ma con una accelerazione molto contenuta. 

Se andiamo a vedere le nuove entrate nei reparti di terapia intensiva, notiamo un ulteriore aumento che ha portato il livello dei ricoveri a sfiorare quota 0,7 nuovi ricoveri settimanali per ogni 100 mila abitanti. Il dato è inferiore rispetto a quello della settimana precedente, ma - poiché abbiamo a che fare con numeri assoluti che, fortunatamente, sono ancor abbastanza piccoli - il ruolo delle fluttuazioni statistiche potrebbe essere stato importante.

Nuovi ricoveri settimanali nei reparti Covid di terapia intensiva degli ospedali italiani, normalizzati rispetto ad un campione di 100 mila abitanti

A livello locale, notiamo che i dati del Trentino non sono molto distanti rispetto alla media nazionale. Nel corso dell'ultima settimana ci sono stati circa 8 nuovi ricoveri per ogni 100 mila abitanti nei reparti Covid del Trentino (somma di tutti i reparti). L'andamento del numero di pazienti ricoverati è mostrato in figura:

Posti letto occupati nei reparti Covid degli ospedali trentini. Si nota un forte aumento che si è concentrato nel corso delle ultime 3 settimane.

Infine, per quanto riguarda i decessi, notiamo - anche nel corso dell'ultima settimana - un aumento significativo. Questo è il dato che potrebbe essere maggiorante influenzato, nel corso delle prossime settimane, dalla progressione nella somministrazione delle terze dosi vaccinali. Rimane lo "zoccolo duro" degli anziani no-vax che - pur essendo una esigua minoranza rispetto ai loro coetanei vaccinati - continuano a pagare un pesante tributo in termini di ricoveri in terapia intensiva e di decessi. Evidentemente aveva ragione il Ministro della salute tedesco.


Uno sguardo infine alla mappa del contagio elaborata da ECDC. Non ci sono molti commenti da fare salvo quello che le poche residue regioni gialle presenti in Europa si trovano, a parte la spagnola Estremadura, solo in Italia:

Mappa ECDC sullo stato della pandemia in Europa

In Italia, solo il Friuli V. G. e la Provincia autonoma di Bolzano sono  classificati da ECDC come zone "rosso scuro" (il massimo livello di allerta). Questi territori sono classificati, secondo lo standard italiano, "zona gialla" (per l'Alto Adige a partire da lunedì prossimo).

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