sabato 4 dicembre 2021

I contagi dei più giovani: l'effetto dei vaccini

Il consueto Bollettino settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità riporta, tra gli altri dati, l'andamento dei contagi registrati nel 2021 tra le persone di età compresa tra 0 a 19 anni. Il grafico che vi mostro qui sotto è stato tratto dal documento ISS. Ho evidenziato, numerandoli da 1 a 3, tre momenti apicali della pandemia: 1) l'arrivo della variante Alpha, 2) il breve picco estivo dovuto alla variante Delta, esaltato dai festeggiamenti per i campionati europei di calcio e 3) il picco invernale - sempre legato alla variante Delta - che stiamo attualmente attraversando.

Andamento dei contagi registrati nel corso del 2021 per i giovani fino a 19 anni di età. L'incidenza è normalizzata rispetto ad un campione di 100 mila abitanti. La figura è stata tratta dal Bollettino settimanale dell'ISS. I numeri da 1 a 3 identificano 3 momenti apicali della pandemia

Partiamo dal picco 1, legato all'arrivo della variante Alpha. Notiamo una chiara tendenza all'aumento dei contagi con il crescere dell'età. La cosa può essere facilmente spiegata ricordando che i ragazzi più grandi tendono ad avere una vita di relazione più intensa che li espone maggiormente al rischio di contagio. Forse ricorderete che, alla fine dello scorso inverno, eravamo costretti ad introdurre il coprifuoco e a chiudere bar, discoteche ed altri locali pubblici proprio per cercare di limitare la diffusione del virus. Molte Scuole erano chiuse, sempre per lo stesso motivo. Allora nessuno degli under-20 era ancora vaccinato (a parte qualche giovane affetto da particolari patologie). 

Il punto 2 rappresenta il breve picco pandemico estivo legato all'arrivo della variante Delta. Allora una concausa fondamentale fu legata agli assembramenti ed ai festeggiamenti per la vittoria della nazionale italiana ai campionati europei di calcio. Fu - come dicevo prima - solo una breve "fiammata" perché subito dopo, grazie soprattutto alla buona stagione, i contagi calarono rapidamente. Notiamo che i ragazzi della classe d'età 16-19 anni (linea gialla) furono molto più contagiati rispetti alle generazioni più giovani. Evidentemente erano molto attivi nei festeggiamenti. Ricordo anche che - fino a luglio - le vaccinazioni dei più giovani erano iniziate da poche settimane.

Andamento delle vaccinazioni in Italia per la classe d'età 12-19 anni (linea scura). Tratto da Lab24
 

Arriviamo ai giorni nostri, ovvero al punto 3: la situazione climatica non è molto diversa rispetto al punto 1, le Scuole sono aperte (senz'altro più di quanto non lo fossero alla fine dello scorso inverno) e non ci sono più limiti (per chi ha il green-pass) nell'accesso alle attività al chiuso. Eppure è successo qualcosa, perché i contagi tra i giovani di età 16-19 anni (linea gialla), pur essendo aumentati, sono comunque meno numerosi rispetto a quelli osservati durante lo scorso mese di marzo. Un comportamento abbastanza simile si osserva per i ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni (linea verde). Sappiamo che, attualmente, circa 3/4 dei ragazzi di età compresa tra 12 e 19 anni hanno ricevuto almeno una dose vaccinale.

Non sorprendentemente, oggi osserviamo il massimo dei contagi tra i ragazzi tra 6 ed 11 anni (linea azzurra) che, come ben sappiamo, non sono ancora stati vaccinati. Per questa classe d'età, che va a Scuola, ma certamente non frequenta bar e discoteche e che fa un uso tutto sommato limitato dei mezzi di trasporto pubblico, oggi ci sono molti più contagi di quanti ce ne fossero alla fine dello scorso inverno. Senza alcuna forma di protezione offerta dal vaccino, i giovani tra 6 ed 11 anni sono la classe d'età più esposta al rischio di contagio (parliamo ovviamente solo degli under-20).

Se volessimo una ulteriore conferma del livello di protezione offerto dalle vaccinazioni, basta vedere un altro grafico preso dallo stesso Bollettino ISS, dove si mostra la crescita dell’incidenza dei contagi registrata nel corso dell'ultima settimana, disaggregata per classi d'età. Pur in presenza di una generale crescita dei contagi, i giovani di età compresa tra 20 e 29 anni (che sono tra i più vaccinati, con quasi il 90% che ha ricevuto almeno una dose vaccinale) mostrano una prevalenza che è decisamente inferiore rispetto a tutte le altre classi d'età vicine (sia più giovani che più anziane, tutte meno vaccinate rispetto a loro).

Crescita dei contagi, registrata nel corso dell'ultima settimana, suddivisa per classi d'età. Tratto dal Bollettino ISS

L'effetto delle vaccinazioni è molto netto e non credo che abbia bisogno di ulteriori spiegazioni. Eppure, ogni giorno, sento qualche irriducibile no-vax che ripete il suo mantra: "i vaccini non sono la soluzione perché proteggono poco o nulla dal contagio". Ma un piccolo sforzo per guardare i dati proprio non lo fanno? Ah, dimenticavo: "anche i dati dell'ISS fanno parte del complotto vaccinale mondiale!".

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