mercoledì 29 dicembre 2021

Daltonismo indotto da stress?

Capisco che - di questi tempi - fare l'Assessore al Turismo del Trentino non sia affatto facile e che l'incarico comporti un notevole livello di stress. Tra i contagi che esplodono e le disdette che fioccano, le preoccupazioni sono davvero tante e nessuno sa bene cosa fare per tentare di salvare la stagione.

Ciò premesso, sono rimasto assai sorpreso quando ho sentito l'Assessore Failoni affermare che il Trentino sarebbe "più vicino alla zona bianca che a quella arancione". Definirei il caso come un classico esempio di daltonismo indotto da stress. Forse l'Assessore Failoni confonde i colori o forse non gli hanno spiegato bene come si valutano i livelli di rischio delle Regioni/PPAA. Perché il Trentino, come contagi e come ricoveri in terapia intensiva, purtroppo ha ormai largamente superato le soglie della zona arancione e, se continua così, potrebbe presto avere numeri da zona rossa.

Il Trentino (dato cerchiato di rosso) svetta a livello nazionale per l'occupazione delle terapie intensive, con un livello (26% dei posti disponibili) doppio rispetto alla media nazionale (punto verde) e ormai prossimo alla soglia di zona rossa (30%). Tratto da AGENAS

Il Trentino si è salvato dalla zona arancione grazie al dato relativamente basso dei ricoveri nei reparti Covid ordinari (più o meno in linea con la media nazionale). Dopo la forte crescita registrata nelle precedenti settimane, nel corso degli ultimi 10 giorni il numero dei ricoveri nei reparti Covid ordinari si è improvvisamente stabilizzato, ma non si capisce se questo sia un dato reale o sia solo il frutto del rapido trasferimento di una parte dei pazienti dagli ospedali pubblici alle cliniche private (così come fa da tempo il vicino Alto Adige). Su questo punto le Autorità sanitarie e politiche trentine non dicono nulla. 


Terapia intensiva Altri ricoveri Somma % Terapia intensiva
Italia (senza TN) 1122 9997 11119 10,1%
Trentino 23 92 115 20,0%
Somma
1145 10089 11234

Un confronto statistico (tecnicamente si calcola il cosiddetto chi-quadro ed il relativo p-value) tra i dati del Trentino e quelli del resto d'Italia (aggiornato al 28 dicembre) mostra che c'è una anomalia tra la percentuale di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva in Trentino (20% del totale dei ricoverati) rispetto alla media del resto d'Italia (10,1%). Il valore del p-value risulta essere minore di 0.001, il che significa che la differenza è statisticamente significativa. I casi sono due: o in Trentino i contagi sono particolarmente gravi (strano, perché - dopo la Toscana - il Trentino è la Regione/PA con la percentuale più bassa di cittadini no-vax), oppure ci sono altri ricoveri nei reparti ordinari che sfuggono alle statistiche ufficiali.

In passato, il Trentino si è distinto per l'adozione di pratiche elusive atte ad aggirare i criteri di classificazione del rischio pandemico. Speriamo che la storia non si ripeta.

Nel frattempo, l'Assessore lancia i suoi proclami sui social network sperando di convincere i turisti a venire comunque in Trentino. Ma i turisti non sono stupidi e sanno leggere i dati veri della pandemia.

Temo che questa tattica non produrrà buoni frutti e che potrebbe rivelarsi addirittura controproducente. Una parte non trascurabile del valore che i turisti attribuiscono al Trentino è legata alla percezione di avere a che fare con persone serie che dicono la verità e fanno le cose nel modo migliore possibile

Negando l'evidenza, rischiamo di disperdere questo patrimonio di credibilità.

3 commenti:

  1. Per la pessima e oscura sanità trentina, siamo stati collocati all'ultimo posto nella classifica sulla qualità della vita nelle province italiane elaborata da "Italia Oggi", classifica che però, mediando fra pregi e difetti, ci ha collocato complessivamente al secondo posto. Quindi, chi sta bene, in Trentino può trovare un ambiente molto favorevole, ma per chi sta male le cose si complicano più che in ogni altra provincia d'Italia. I turisti terranno conto anche di questo.
    L'anomalo, altissimo rapporto che abbiamo fra numero di malati Covid in terapia intensiva e numero di attualmente infetti è una tradizione della politica sanitaria trentina ed è un'anomalia alla quale siamo abituati da più di un anno.

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    1. Secondo me la Sanità trentina non è affatto pessima, anzi ci sono ancora (malgrado tutto, aggiungerei) molti punti di forza.

      Purtroppo nel corso degli ultimi anni c'è stata una cattiva distribuzione delle risorse (sottratte ad iniziative rilevanti per soddisfare richieste di natura campanilistica) e grosse carenze, sia a livello di gestione politica che dei vertici sanitari.

      Ricordiamoci sempre dell'antico detto "il pesce inizia a puzzare dalla testa"!

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  2. La mappa europea sul Covid, tutta Italia in rosso o rosso scuro
    Anche Sardegna, Molise e Puglia non sono più in giallo

    30 dicembre 2021 - Tutta Italia in rosso o rosso scuro: è la fotografia sull'andamento dei contagi scattata dalla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

    Anche le tre regioni rimaste in giallo la settimana scorsa (Sardegna, Molise e Puglia) passano in rosso, come la Sicilia, la Calabria, Abruzzo e Basilicata.

    Le altre sono in rosso scuro, fra le quali in Trentino e l'Alto Adige.

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