Arriva dalla Germania un nuovo lavoro (ancora sotto forma di pre-print non sottoposto a referee) che analizza il potere neutralizzante del siero di pazienti vaccinati rispetto alla nuova variante virale Omicron. L'aspetto interessante di questo studio è che vengono considerati sia i casi di coloro che avevano ricevuto solo due dosi vaccinali (Pfizer-BioNTech, Moderna o AstraZeneca) sia quelli di coloro che sono già stati sottoposti al richiamo con la terza dose (con vaccino Pfizer-BioNTech). Le misure sono state ripetute a diversa distanza dalla data di somministrazione della terza dose (2 settimane o 3 mesi).
I risultati non sono dissimili rispetto a quelli presentati in un precedente lavoro sviluppato in Sud-Africa anche se, nello studio tedesco, il confronto viene fatto con il ceppo virale Delta, mentre lo studio sudafricano utilizzava il ceppo dominante prima dell'arrivo della variante Alpha.
Passando dalla variante Delta a quella Omicron, si nota un forte calo del potere neutralizzante (da 20 a 40 volte a seconda della configurazione vaccinale considerata). Come ben noto, non c'è una relazione lineare tra il potere neutralizzante e l'efficacia della copertura garantita dai vaccini, specialmente per quanto riguarda i contagi gravi. Il fatto che la variante Omicron possa sfuggire alla reazione anticorpale indotta dalle vaccinazioni, non implica che ci sia un analogo calo per quanto riguarda la cosiddetta reazione cellulare.
Va comunque considerato con attenzione il fatto che alcuni dei farmaci basati su anticorpi monoclonali utilizzati per prevenire il peggioramento di contagiati dalla variante Delta, potrebbero non funzionare con la variante Omicron.
Alcuni risultati preliminari mostrati nel lavoro segnalato in questo post sembrano andare esattamente in questa direzione.
Nessun commento:
Posta un commento