venerdì 3 dicembre 2021

Il no-vax con il braccio in silicone

In un post precedente, ho cercato di classificare i no-vax in base alle diverse "tribù" di appartenenza, ma il caso riportato dalle odierne cronache giornalistiche sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione. Mi riferisco a quel signore di Biella (secondo notizie di stampa, sarebbe un dentista che era stato sospeso dall’esercizio della professione perché non vaccinato) che si è presentato al centro vaccinale cercando di farsi iniettare il vaccino in un braccio artificiale che aveva presentato all'infermiera al posto del braccio vero. Ovviamente è stato immediatamente scoperto e denunciato.

Come potremmo definire questo signore? Verrebbe da dire: "un povero minus habens". Ma in fondo, una laurea in odontoiatria, in vita sua, era riuscita a prenderla. Come ha potuto pensare di farla franca ricorrendo ad uno stratagemma tanto stupido?

Chissà se l'idea è stata farina del suo sacco oppure se ha trovato il suggerimento in uno di quei covi di geni no-vax che abbondano nei canali Telegram.


1 commento:

  1. Biella, il dentista No vax con il finto braccio in silicone
    si è vaccinato e ha riaperto lo studio

    Resta però aperta l'inchiesta per tentata truffa ai danni dello Stato. Il professionista ha potuto riaprire perché l’Ordine dei medici della provincia biellese gli ha revocato la sospensione disposta nei suoi confronti. Questo però non esclude che nei suoi confronti siano presi provvedimenti disciplinari su quanto ha fatto

    18 GENNAIO 2022

    Il dentista no vax che si era presentato lo scorso 2 dicembre all’hub vaccinale con un avambraccio in silicone pensando di ingannare gli operatori sanitari e ottenere il Green pass senza il vaccino, ha riaperto il suo studio dentistico in viale Roma, a Biella.

    Ha potuto riaprire perché l’Ordine dei medici della provincia di Biella gli ha revocato la sospensione disposta nei suoi confronti. Ma la revoca della sospensione non esclude che nei suoi confronti siano presi provvedimenti disciplinari su quanto ha fatto.

    Infatti l’Ordine di Biella si era detto favorevole ad agire “con tutti i possibili mezzi per perseguirlo disciplinarmente”. Verso di lui resta aperta anche l’inchiesta penale della procura biellese che lo vede indagato per tentata truffa ai danni dello Stato.

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