sabato 18 dicembre 2021

Omicron in Italia? Basta girarsi dall'altra parte!

In Italia ci sono ancora pochi casi associati alla variante Omicron. Sorge spontanea la domanda: "siamo un'isola felice oppure semplicemente non cerchiamo la nuova variante?". 

Come spesso succede, la realtà italiana è un miscuglio inestricabile di inefficienze e di ritardi burocratici. Partiamo dal fatto che in Italia sottoponiamo a mappatura genetica meno dell'1% dei campioni (il livello raccomandato a livello europeo è pari al 5%). I tempi tecnici per eseguire i sequenziamenti possono arrivare fino ad una settimana. Facendo pochi tamponi è difficile identificare l'insorgenza di una nuova variante virale, soprattutto quando la sua incidenza percentuale è ancora bassa.  

In Italia - malgrado i numerosi annunci - non siamo ancora riusciti ad organizzare una rete efficace di laboratori per il sequenziamento virale dei virus. Anche se la variante Omicron avesse già raggiunto un livello di diffusione apprezzabile, potremmo non disporre ancora dei dati necessari per far scattare l'allarme.

Fin qui i problemi ben noti del sequenziamento virale in Italia, che sperimentiamo dall'inizio del 2021, ma che - fin qui - non hanno ancora trovato risposta.

Ma nel caso specifico della variante Omicron, la risposta ci sarebbe già, senza ritardi e costi aggiuntivi. Non sarebbe una risposta accuratissima, ma certamente potrebbe essere molto utile per capire cosa sta succedendo in Italia. Dal punto di vista tecnico, tutto dipende da una mutazione del gene S che caratterizza la variante Omicron. Quando si fa una diagnosi utilizzando i tamponi molecolari (la cosiddetta PCR) si osserva la presenza di specifiche parti del virus, tra cui anche quella collegata al gene S. La mutazione del gene S che è associata alla variante Omicron è tale da azzerare la risposta PCR per questo particolare frammento del virus. Poiché la tecnica PCR non cerca solo questo frammento, ma ne rileva anche altri, il tampone risulta complessivamente positivo, anche se la risposta al gene S è negativa.

Molti dei sistemi attualmente utilizzati per le analisi dei tamponi molecolari sono in grado di fornire questo tipo di informazione, che non è precisa come quella ottenuta con una analisi genetica completa, ma è comunque molto indicativa. Molti Paesi già usano la mancata risposta al gene S per identificare la presenza della variante Omicron. In Italia, nessuno sembra interessato a raccogliere questi dati e preferiamo rimanere in attesa dei (pochi) esami genetici completi.

Francamente non capisco la motivazione di questo atteggiamento. Probabilmente si tratta di un problema di natura più burocratica che tecnica.

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