martedì 14 dicembre 2021

Il voto della Camera dei Comuni sul "Piano B" di BoJo

Se vi sentite frastornati di fronte alle polemiche politiche italiane, potete sempre consolarvi guardando quello che sta succedendo in Inghilterra. Oggi la Camera dei Comuni ha approvato il cosiddetto "Piano B", ovvero una serie di misure non sanitarie per il contenimento della circolazione virale che sono state attivate nel tentativo di rallentare la diffusione della nuova variante virale Omicron.

A partire dalla metà dello scorso mese di luglio, l'Inghilterra aveva abbandonato qualsiasi misura preventiva, confidando di contrastare la pandemia solo grazie alla campagna di vaccinazione di massa e ad un efficace sistema di tracciamento dei contagi. Da luglio in poi, i circa 1.000 morti Covid settimanali ed i quasi 1.000 nuovi ricoveri giornalieri registrati nell'intero Regno Unito sono stati considerati un "costo umano accettabile" per poter vivere come se la pandemia non ci fosse. Il virus era sparito anche dalle cronache dei mezzi di informazione inglesi, ma c'è rientrato rumorosamente con l'annuncio della nuova variante Omicron.

A questo punto, il premier BoJo ha deciso un nuovo cambio di strategia, attivando il già citato "Piano B". La cosa paradossale è che, durante la discussione alla Camera dei Comuni, un centinaio di deputati conservatori si sono schierati contro l'introduzione delle nuove misure proposte dal loro leader. Gli argomenti sono sempre gli stessi che sentiamo nei dibattiti nostrani: si va dalla presunta violazione delle libertà personali, fino ad argomentazioni tipo "mascherine e distanziamento non servono". Senza contare quelli che si sono auto-proclamati difensori dei gestori di night-club che temono di perdere clienti a causa dell'obbligo di green-pass per accedere ai locali.

Alla fine il Piano B proposto da BoJo è passato con una maggioranza di 243 voti, grazie al sostegno determinante dell'opposizione laburista.

Dal punto di vista politico si tratta di uno dei voti dove si è registrata una delle ribellioni più significative da parte dei parlamentari che, almeno sulla carta, dovrebbero sostenere il Governo in carica. Probabilmente, alcuni - all'interno del Partito conservatore - hanno approfittato dell'occasione per mettere alle corde il Premier, da molti criticato per diversi aspetti del suo comportamento.

Di fronte alla gravità ed ai rischi della pandemia, forse sarebbe stato più opportuno arrivare alla resa dei conti in occasione di un'altra discussione, evitando di mettere a rischio la Salute pubblica. Ma - evidentemente - tutto il mondo è paese.

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