sabato 4 dicembre 2021

Austria: il lockdown funziona!

All'inizio della pandemia, i lockdown erano l'unico strumento efficace per ridurre la circolazione virale. I costi sociali ed economici delle chiusure sono sempre stati molto pesanti e spesso i Governi hanno dovuto fronteggiare la forte opposizione di una parte dei cittadini, concentrata soprattutto tra le categorie che pagavano i costi economici più rilevanti.

Talvolta queste proteste sono state fatte proprie da forze politiche che non hanno esitato a sostenere le loro tesi con una serie di vere e proprie fake news. Tra queste cito, ad esempio, "i lockdown non servono perché i picchi pandemici si spengono senza che ci sia bisogno di fare nulla, nel giro di circa 40 giorni", una tesi assolutamente infondata che ha avuto una certa popolarità in internet, anche grazie al sostegno ricevuto da parte di alcuni personaggi politici italiani.

In pratica, sarebbe come sostenere che, se scoppia un incendio, chiamare i  pompieri sarebbe inutile perché tanto - una volta che è bruciato tutto il materiale infiammabile - l'incendio si spegnerà da solo.

Oggi - grazie ai vaccini - le chiusure sono, nella maggior parte dei Paesi occidentali, solo un lontano ricordo, ma - in casi estremi - servono ancora. Un esempio recente è quello dell'Austria, ex paradiso dei no-vax che, dopo aver raggiunto livelli elevatissimi di prevalenza virale, è stata costretta ad una inversione a 180° con l'introduzione di green-pass, lockdown estesi e - a partire dal prossimo 1 febbraio - obbligo vaccinale.

Qui di seguito vi mostro l’andamento recente dei contagi in 3 Paesi: Austria, Gran Bretagna e Italia. I 3 Paesi hanno seguito politiche molto diverse tra loro:

  1. L'Austria ha mantenuto per molti mesi un approccio piuttosto lassista, fino a che - come ricordato prima - è stata costretta ad una rapida inversione di tendenza.
  2. La Gran Bretagna ha puntato tutto sulle vaccinazioni (attualmente è il Paese europeo più avanti nella somministrazione delle terze dosi) e su un efficace sistema di somministrazione dei tamponi (circa 1 milione al giorno) e di tracciamento dei contagi (con conseguente pesante tributo pagato in termini di persone messe in quarantena). La Gran Bretagna ha abolito tutte le misure di controllo della circolazione virale, salvo l'uso delle mascherine al chiuso e sui mezzi di trasporto che è stato reintrodotto recentemente a seguito dell'arrivo della variante Omicron.
  3. L'Italia ha sviluppato una campagna vaccinale partita male e in ritardo, ma che poi è stata portata avanti con grande efficacia. Ha mantenuto alcune rigide misure legate all'uso del green-pass che hanno "convinto" un buon numero di ni-vax a farsi vaccinare. L'uso della mascherina al chiuso non è mai stato abbandonato.

Andamento dei contagi (dati giornalieri normalizzati rispetto ad 1 milione di abitanti) in Austria, Gran Bretagna e Italia. Tratto da Our World in Data (dati aggiornati al 6 dicembre)
 

Si vede chiaramente che la recente introduzione del lockdown ha prodotto un significativo calo dei contagi austriaci. Quindi chi ancora dovesse sostenere che "il lockdown non serve" potrà essere prontamente smentito. Il livello dei contagi è ancora molto alto, ma la tendenza generale è certamente orientata verso un sostanziale miglioramento, che potrà essere consolidato alla fine delle chiusure se le azioni del Governo austriaco riusciranno a ridurre la presenza dei no-vax.

Il dato inglese mostra un livello di contagi che, aldilà di alcune fluttuazioni, è rimasto pressoché stabile da metà luglio in poi. Ormai non si può più parlare di "picco pandemico", ma di una situazione di sostanziale endemia.

La situazione della Gran Bretagna è il frutto di una scelta di natura sostanzialmente politica perché un numero pressoché costante di contagi elevati - anche se concentrati principalmente nelle giovani generazioni - ha comportato comunque un prezzo pesante in termini di ricoveri e decessi. A fronte di tutto ciò, i cittadini britannici (almeno quelli che non sono finiti in quarantena) sono stati liberi di muoversi come se la Covid-19 non ci fosse più.

La scelta italiana è quella che - almeno fino ad oggi - ha portato i risultati più equilibrati. L'Italia ha eliminato tutte le chiusure e la maggior parte dei limiti di accesso, almeno per la grande maggioranza dei cittadini che hanno fatto il vaccino. Il carico di ricoveri e di decessi è stato decisamente inferiore rispetto a quello registrato in Gran Bretagna durante lo stesso periodo di tempo.

In conclusione, le chiusure funzionano, ma devono essere considerate come l'arma estrema nei confronti del virus, perché comportano dei pesanti costi economici e sociali. Proprio per evitare le chiusure, è indispensabile che tutti si vaccinino e bisogna comunque mantenere attive alcune misure elementari di contrasto al virus come, ad esempio, l'uso delle mascherine al chiuso e negli assembramenti all'aperto.

Nessun commento:

Posta un commento