sabato 11 dicembre 2021

Analisi della diffusione della variante Omicron in Inghilterra

La UK Health Security Agency ha dedicato il suo ultimo bollettino settimanale ad una analisi del processo di diffusione della variante Omicron in Inghilterra. Fino ad oggi, è lo studio sulla variante Omicron più dettagliato di cui disponiamo.

Qui di seguito vi mostro il dato forse più interessante. Il grafico mostra l'efficacia dei vaccini Pfizer-BioNTech ed AstraZeneca rispetto alle varianti Delta ed Omicron, in funzione del tempo trascorso dopo la somministrazione delle prime due dosi e dopo la somministrazione (per entrambi i vaccini) di una terza dose (booster) di vaccino Pfizer-BioNTech:

Efficacia vaccinale per i contagi sintomatici. A sinistra, in funzione del tempo passato fino a 25 settimane dopo la somministrazione di due dosi del vaccino AstraZeneca. Il punto indicato con 2+ indica la risposta vaccinale 2 settimane dopo la somministrazione di una terza dose di vaccino Pfizer-BioNTech. La risposta alla variante Delta è rappresentata dai punti neri, mentre i punti grigi corrispondono alla variante Omicron. A destra, gli stessi dati per coloro che sono sempre stati vaccinati con Pfizer-BioNTech

Osservando i dati, si vede che i  valori di efficacia per la variante Omicron sono caratterizzati da una barra d'errore molto ampia. La cosa è comprensibile tenendo conto del numero relativamente piccolo di dati sperimentali fin qui disponibili. Si vede, ad esempio, che per chi era stato vaccinato con AstraZeneca si trovano addirittura valori di efficacia negativi. Ovviamente si tratta solo di un artificio legato alle fluttuazioni statistiche dei dati. 

Le stime relative a coloro a cui è stato sempre somministrato il vaccino Pfizer-BioNTech hanno un margine di incertezza minore. Subito dopo la seconda dose, la protezione per entrambe le varianti è dell'ordine del 90%. 

Per ambedue le varianti, la protezione scende con il passare delle settimane. A circa 6 mesi di distanza, il valore medio dell'efficacia vaccinale si attesta intorno al 60% per la variante Delta, mentre è pari a circa il 40% per la variante Omicron. Due settimane dopo la somministrazione della terza dose, la protezione risale a valori simili a quelli osservati subito dopo la seconda dose.

Le stime di efficacia vanno trattate con cautela perché - come ricordato prima - sono state ricavate da un insieme ancora incompleto di dati sperimentali. Pur con le dovute cautele, possiamo concludere che le ipotesi secondo cui la variante Omicron dovrebbe sfuggire completamente ai vaccini sembrano essere quanto meno molto pessimiste. 

Senza contare che questi dati si riferiscono all'efficacia rispetto a tutti i tipi di contagio sintomatico. Sappiamo che se si restringe l'analisi solo ai casi più gravi (tali da comportare una ospedalizzazione o il decesso), le stime dell'efficacia vaccinale crescono. Questo è stato visto per tutti i ceppi virali che sono apparsi fino ad oggi, inclusa la variante Delta. Non c'è motivo di credere che non valga anche per la nuova variante Omicron.

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