L'evoluzione recente della pandemia in Italia ed Austria ha seguito percorsi molto diversi. Dopo un iniziale periodo di scarsi controlli e con una forte presenza di non vaccinati, l'Austria si è ritrovata con un elevatissimo livello di contagi ed una situazione sanitaria critica. Tutto questo avveniva prima della comparsa della nuova variante Omicron. Ad un certo punto, l'Austria è stata costretta ad imporre un severo lockdown (inizialmente esteso a tutti, ma oggi limitato solo ai non vaccinati) e ad imporre l'obbligo vaccinale che scatterà dal prossimo 1 febbraio.
Durante lo stesso periodo l'Italia ha visto una crescita costante - anche se non particolarmente intensa - sia dei contagi che dei ricoveri. La situazione italiana è seriamente degenerata - almeno per quanto riguarda il numero dei contagi - nell'ultima settimana ed attualmente mostra una preoccupante divergenza.
A fronte di questa situazione, il Governo italiano ha assunto alcune ulteriori (blande) misure restrittive, ma (a parte le discoteche) tutte le attività potranno proseguire senza particolari limitazioni. Anche la chiusura delle discoteche solleva qualche dubbio, perché non c'è alcuna limitazione per le feste di natura privata. Basterà riunirsi nelle abitazioni e chiunque potrà organizzare affollatissimi veglioni di Capodanno.
Lo scorso 20 dicembre l'Italia ha trovato che quasi 1/3 dei contagi (media nazionale) era dovuto alla variante Omicron. Probabilmente entro fine anno, Omicron diventerà la variante dominante anche in Italia. I dati diffusi dall'Austria indicavano una presenza di Omicron pari al 14% lo scorso 14 dicembre. Probabilmente, la diffusione di Omicron in Italia ed Austria sta seguendo due percorsi abbastanza simili.
Se confrontiamo i dati sui contagi e sui decessi di Italia ed Austria, vediamo che la situazione attuale è molto differente:
Confronto dell'andamento recente della pandemia in Austria (linee blu) e Italia (linee rosse). Il pannello superiore riporta i contagi giornalieri, normalizzati per 1 milione di abitanti. Il pannello inferiore riporta i decessi, sempre normalizzati rispetto ad 1 milione di abitanti. Tratto da Our World in Data |
Vediamo che l'Austria, grazie al lockdown ed alle rigide misure applicate ai non vaccinati ha riportato l'ondata dei contagi a livelli relativamente bassi. Al momento non si vede ancora l'evidenza di una forte crescita legata alla diffusione della variante Omicron. Prima della discesa dei contagi, l'Austria ha pagato un duro prezzo in termini di vite umane, ma - anche su questo fronte - la situazione mostra un recente significativo miglioramento.
Da qualche giorno la situazione italiana dei contagi è diventata peggiore, in termini assoluti, rispetto a quella austriaca, ma quella che preoccupa davvero è la tendenza per il prossimo futuro. Un analogo andamento, anche se ritardato nel tempo di circa 2 settimane, lo stiamo osservando per i decessi.
L'analisi di questi dati fa sorgere alcune domande:
- Può essere utile - analogamente a quanto fatto da Austria ed altri Paesi Europei - considerare un breve periodo di lockdown per riportare il livello dei contagi italiani su livelli più accettabili?
- Non varrebbe la pena di pensare - analogamente a quanto fatto dall'Austria - a misure specifiche di lockdown per i non vaccinati? Forse impedir loro di andare a prendere un caffè al bar - ammesso e non concesso che si facciano effettivamente i controlli - è un po' troppo poco.
Coronavirus, il lockdown per No Vax spezza la quarta ondata in Austria e Germania
RispondiEliminadi Tonia Mastrobuoni - 26 DICEMBRE 2021 - repubblica.it
A Berlino i nuovi positivi sono crollati a 10.100, un quinto rispetto all'inizio di dicembre, quando viaggiavano al ritmo di 50mila al giorno.
Mentre a Vienna sono 1.717 - un mese e mezzo fa sfioravano quota 15mila. La discesa è cominciata da quando sono entrate in vigore le nuove restrizioni anti-Covid
Per scongiurare un ritorno ai ristoranti e alle palestre chiuse, ai negozi con le saracinesche abbassate in pieno periodo natalizio, ma anche per far salire una quota di vaccinati che in Germania langue ancora attorno al 70% e in Austria poco sopra il 71%, entrambi i governi hanno deciso a novembre di ESCLUDERE dalla vita pubblica i non immunizzati. Che possono andare soltanto al supermercato o in farmacia e vedersi poco in privato.
Grazie alla cosiddetta regola 2G (vaccinato o guarito), i No Vax fanno la vita che tutti facevano un anno fa, quando i vaccini ancora non esistevano e la pandemia costringeva tutti a barricarsi in casa.
Da circa un mese, appena varcano la porta di un ristorante o di un grande magazzino o di una palestra o di un caffè, i tedeschi e gli austriaci devono esibire il vaccino o l'attestato di guarigione.
Tertium non datur: i tamponi non sono ammessi.
Due milioni chiusi in casa:
RispondiElimina“Ripensare la quarantena per il Covid”
di Elena Dusi - repubblica.it
Fino a 8 ore di coda nelle farmacie per fare il tampone. E tra gli esperti si accende il dibattito sulle regole dell’isolamento. L’infettivologo Bassetti: per chi è vaccinato non è il Covid di un anno fa. Ma altri replicano: pericoloso allentare le regole ora. La tentazione di fare come il Sudafrica, che ha abolito l’obbligo di stare in casa per i contatti dei positivi
27 DICEMBRE 2021
Un italiano su 120 è a casa con il Covid: i positivi sono 517mila. Se ognuno avesse 3-4 contatti (un dato ufficiale sulle quarantene non esiste), fra 1 e 2 milioni di italiani sarebbero bloccati a casa per precauzione.
Il primo anello della catena a rompersi è stato quello dei tamponi. In alcune città la fila ai drive through ha raggiunto le 8 ore. L’Umbria ha eliminato la conferma del test molecolare se quello rapido è positivo.
Fare un milione di tamponi al giorno si sta rivelando un problema. Il timore è che la contagiosità di Omicron faccia crescere ancora la pressione su test e quarantene.