giovedì 9 dicembre 2021

Segnalazione: un primo lavoro dal Sud Africa sulla risposta ai vaccini della variante Omicron

Il lavoro che vi segnalo è ancora sotto forma di preprint (da sottoporre alla valutazione di referee) e riguarda un piccolo numero di soggetti. Analogamente a quanto fatto con precedenti varianti virali, è stato confrontato il potere neutralizzante del siero estratto da due tipi di persone: vaccinati con due dosi di Pfizer-BioNTech (non è specificato da quanto tempo avessero completato la vaccinazione) che non avevano mai contratto la Covid-19 e vaccinati che, prima della vaccinazione, avevano già contratto la Covid-19. 

Quest'ultima categoria è quella che - come ci aspettiamo - presenta mediamente il più alto potere neutralizzante perché il sistema immunitario di queste persone è stato "addestrato" a riconoscere il virus sia dalla malattia che dalle 2 dosi vaccinali. In un certo senso è come se costoro avessero già ricevuto 3 dosi vaccinali.

Potere neutralizzante del siero di persone vaccinate rispetto al ceppo D614G e alla variante Omicron. I punti verdi si riferiscono a coloro che avevano contratto la Covid-19 prima di essere vaccinati. Tratto dal lavoro di S. Cele et al.

Si nota che passando dal D614G (ceppo virale dominante fino a fine 2020, prima dell'arrivo della variante Alpha) alla variante Omicron, il potere neutralizzante cala in media di circa 40 volte. 

Cali significativi erano stati osservati in precedenza anche per altre varianti ed, in particolare, per il ceppo Delta che è quello attualmente dominante a livello mondiale. Va ricordato che non c'è una relazione lineare tra il potere neutralizzante del siero dei vaccinati e l'efficacia dei vaccini, soprattutto per quanto riguarda la copertura rispetto ai contagi più gravi. 

Quindi ci aspettiamo che l'efficacia cali, ma è troppo presto per poter dire di quanto possa effettivamente calare. Per stimare l'efficacia vaccinale sarà necessario aspettare le stime fatte nel mondo reale e, in particolare, vedere cosa succederà a coloro che non sono mai stati vaccinati e non hanno mai contratto la malattia (talvolta, anche i no-vax possono diventare utili!).

Ulteriori commenti al preprint di S. Cele et al. li potete trovare qui.


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