domenica 12 dicembre 2021

Un popolo di “pentiti”

Noi italiani siamo un popolo di peccatori, ma di fronte alle prima difficoltà siamo sempre pronti a sfoderare l’arma del pentimento. Una bella ammissione dei nostri errori, seguita da una generosa assoluzione, monda l’anima e ci prepara per commettere nuovi peccati.
 
Neppure tra i no-vax potevano mancare i pentiti. Ed ecco che siamo inondati di video provenienti dai reparti di terapia intensiva degli ospedali italiani, dove no-vax pentiti, parlando con un filo di voce, proclamano tutto il loro rammarico per le posizioni espresse in passato e si dichiarano pronti a farsi inoculare il vaccino. Un modo come un altro per attirare l’attenzione dei mezzi di informazione.

L’unico aspetto positivo dei pentiti è che si lasciano curare senza minacciare il personale sanitario che li assiste, come purtroppo può succedere quando si ha a che fare con taluni irriducibili no-vax.

Dubito tuttavia che questi video possano convincere qualcuno dei no-vax ancora “impegnati nella lotta” perché – come minimo – riterranno che siano stati girati da attori assoldati per ingannarli. E trovo anche ingenuo che i media riportino queste notizie con tanta insistenza. Ormai la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione è finita nella lista nera dei no-vax che li considerano “servi del potere”. Come minimo, saranno ritenuti dai no-vax come dei propinatori di notizie “false e tendenziose”.

Sinceramente, mi auguro che molti no-vax si rendano conto dell’inconsistenza delle loro posizioni ben prima di finire in ospedale. Non c’è bisogno che facciano pubblica ammenda dei loro errori: basta che vadano a farsi vaccinare. 
 
Sarebbe meglio per loro, perché eviterebbero di assumersi dei rischi sanitari inutili. E sarebbe meglio anche per il resto dei cittadini perché i letti d’ospedale servono per curare tutte le altre patologie e usarli per ricoverare no-vax ammalati di Covid-19 ha un costo – diretto ed indiretto – molto alto.


7 commenti:

  1. Introdurre un ticket sui ricoveri per le persone non vaccinate senza adeguata giustificazione è un'idea così fuori di testa?
    Ad esempio un rimborso intorno al 5% dei costi sostenuti dal Sistema Sanitario Nazionale per i suddetti ricoveri è da definirsi inapplicabile e/o ingiusto?

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    1. Poi finisce che mettiamo il ticket anche ai fumatori malati di tumore al polmone. Se si incomincia, è difficile trovare un limite.

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    2. Buongiorno prof. Bassi. Raccogliendo lo spunto del lettore MDR penso che garantendo in ogni modo le prestazioni gratuite agli indigenti ( da capire poi esattamente come vengono concretamente individuati visto l'alto livello di evasione fiscale in Italia) si possa comunque pensare di chiedere un contributo economico a chi non si vaccina senza adeguata giustificazione creando pericolo per la salute pubblica. In fondo ai fumatori è vietato fumare nei locali pubblici per legge ed il rischio che creano agli altri con il fumo passivo all'aperto o nelle loro case è comunque da definirsi marginale. Onestamente io vedrei favorevolmente qualche legge che introduca un ticket per i ricoveri dei non vaccinati anche se mi rendo conto che possono entrare considerazioni di carattere elettorale a limitare iniziative di questo tipo.

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    3. Introdurre eventuali regole per il trattamento sanitario dei no-vax rientra - a mio avviso tra i temi di natura etica. Mi è chiaro il problema, ma non ho le competenze necessarie per proporre soluzioni.

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  2. Costituzione della Repubblica italiana, per certi articoli la più bella del mondo, per altri molto meno.
    Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

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  3. Aggiungerei per completare l'art. 32 anche la frase seguente: " La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Mi sembra una precisazione importante da parte di chi ha steso la ns. Costituzione.

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    1. Leggo che, quando fu scritta la nostra Costituzione, il riferimento all'"interesse della collettività" era la difesa ottenibile mediante i vaccini, mentre, quando si scriveva, nel secondo comma dell'Art. 32, di trattamenti sanitari obbligatori nel "rispetto della persona umana", la discussione verteva soprattutto su possibili imposizioni di sterilizzazione individuale.
      Avevo cominciato a scrivere qui vari casi nei quali le tecniche mediche sono andate, secondo me, ben oltre il "rispetto della persona umana", eppure da molti vengono accettate.
      Poi ho cancellato, perché questa seconda parte del secondo comma dell'Art. 32 è ormai altamente opinabile, in molti casi, nella sua pratica applicazione.

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