Tra breve l'Agenzia EMA darà l'approvazione di nuovi vaccini anti-Covid: il VLA2021 della francese Valneva e il Nuvaxovid dell'americana Novavax.
Ambedue i vaccini sono stati già ordinati dall'Unione Europea che li metterà a disposizione degli Stati membri per la somministrazione a livello nazionale. Il vaccino prodotto da Valneva è un tradizionalissimo vaccino a virus attenuato, mentre il vaccino prodotto da Novavax usa, come principio attivo, le proteine spike del virus che sono organizzate sotto forma di nanoparticelle. Le due tecniche sono assolutamente ben note e sono correntemente utilizzate per la produzione di numerosi tipi di vaccino.
Nessuno dei due vaccini prevede che la produzione della proteina spike avvenga nelle cellule delle persone vaccinate (come avviene per i vaccini ad mRNA o per quelli a vettore virale). Questo fatto potrebbe mitigare l'ansia di quella parte di no-vax che temono (non si capisce bene sulla base di quali dati) che gli attuali vaccini possano indurre modifiche permanenti nel DNA delle persone vaccinate.
Nel frattempo Medicago, una società biofarmaceutica basata a Quebec City (Canada), in collaborazione con la multinazionale del farmaco GlaxoSmithKline (GSK), ha annunciato il successo della sperimentazione di fase 3 del suo candidato vaccino, un prodotto di tipo proteico che ha la caratteristica di essere stato preparato grazie all'uso di piante e a prodotti di origine vegetale. Quindi anche i più rigorosi vegani potrebbero avere presto un vaccino adatto a loro (al momento l'autorizzazione alla somministrazione è stata presentata solo alle Autorità sanitarie canadesi, ma è ragionevole prevedere che, se la richiesta avrà successo, sarà estesa anche ad altri Paesi).
Piuttosto che perdere - inutilmente - tempo per spiegare ai no-vax che le loro ansie non hanno alcun fondamento scientifico, meglio proporre loro di vaccinarsi con uno dei nuovi vaccini disponibili. Sarà un'occasione - speriamo per molti di loro - per togliersi dalla situazione di impasse nella quale sono finiti a causa della loro ostinata contrapposizione alle vaccinazioni.
Il vaccino della Novavax potrebbe essere molto interessante per quelle persone che per particolari patologie non possono (o per loro e` sconsigliabile) utilizzare i vaccini a mRNA.
RispondiEliminaA quanto ho capito quel tipo di vaccini ha meno controindicazioni: in particolare non dovrebbe dare il dolore (e il ponfo) che alcune persone hanno sul luogo di somministrazione, e stressa meno il sistema immunitario, pur potendo garantire un'efficacia pari ai vaccini a mRNA.
Michele