L'idea che lo stato critico dei reparti Covid degli ospedali trentini sia dovuta al comportamento imprudente dei cittadini over 70 fa parte di una narrazione che spesso ci sentiamo ripetere dai responsabili politici e sanitari del Trentino. Il tutto fa parte di una visione semplicistica e profondamente sbagliata della pandemia secondo la quale le cose potrebbero andare avanti senza particolari problemi se gli anziani se ne stessero chiusi in casa, lontani dal contagio.
Peccato che gli anziani del Trentino non vivano in villaggi isolati come i pensionati della Florida, ma sono strettamente connessi con le generazioni più giovani ed il contagio se lo beccano a casa, portato da figli e nipoti. Per non parlare della categoria dei "grandi anziani" ospiti delle RSA che, pur rimanendo strettamente isolati da mesi, hanno già pagato un prezzo altissimo alla pandemia.
Ho già più volte dimostrato che i dati del Trentino non sono significativamente diversi rispetto ai dati nazionali. Tuttavia, se leggete i comunicati stampa della Provincia, il numero dei contagiati over 70 ammonta sempre "a ben XX persone", indipendentemente dal numero dei contagi complessivi.
Ho provato a riportare su un grafico l'andamento della percentuale di contagiati over 70 in funzione del numero complessivo di contagi. In particolare, ho considerato i dati dei primi 10 giorni del corrente mese di gennaio. A causa delle festività c'è stata una grande variabilità del numero di nuovi contagi rilevati nei diversi giorni. Ecco il grafico:
Si vede chiaramente che la frazione degli over 70 sale quando diminuisce il numero complessivo dei contagi. Parliamo di un periodo di tempo limitato durante il quale il livello dei nuovi contagi è rimasto più o meno stabile. La forte variabilità del numero assoluto dei contagi è attribuibile esclusivamente a ritardi legati alle festività. Non a caso, i valori minimi sono stati riportati in data 2 e 4 gennaio. Il dato del 2 gennaio (84 contagi totali di cui 36 over 70) corrisponde alle analisi eseguite nel giorno di Capodanno, mentre i dati del 4 gennaio (101 contagi totali di cui 32 over 70) corrispondono alle analisi eseguite domenica 3 gennaio.
Effettivamente il 2 ed il 4 gennaio, la percentuale di contagiati over 70 superava il 30% (sono i due punti che appaiono sul lato sinistro del grafico). Cosa è successo durante questi due giorni? Molto semplice: nelle giornate festive vengono sottoposte a tampone sostanzialmente solo le persone che si presentano in ospedale accusando sintomi di una certa gravità. Siccome sappiamo che gli over 70 hanno una maggiore probabilità di contrarre forme gravi della Covid-19 è chiaro che durante le giornate festive si trovano più contagiati over 70.
Le persone più giovani e con sintomi meno gravi probabilmente aspettano uno dei giorni feriali successivi per eseguire il tampone. Va detto anche che nelle giornate festive non vengono fatte attività di screening ed anche i tracciamenti dei precedenti contagi vanno a rilento. Tutto questo fa decrescere la percentuale di persone under 70 trovate tra i contagiati.
La tendenza è chiarissima e mostra come la percentuale di contagiati over 70, oltre ad essere mediamente simile al dato nazionale, cresce solo nelle giornate durante le quali viene eseguito un numero insufficiente di tamponi. Invece di continuare ad aggrapparsi a motivazioni inconsistenti, politici e dirigenti della Provincia Autonoma di Trento dovrebbero prendere atto dei pessimi risultati che hanno conseguito nella lotta contro la pandemia e dirci tutta la verità sui contagi del Trentino a partire dallo scorso mese di novembre.
Io penso che il presidente Fugatti non faccia assolutamente male a ripetere a chi è anziano che un’uscita in meno in luoghi di aggregazione può salvargli la vita. Credo che qualcuno abbia purtroppo ancora bisogno di sentirselo dire. Non sono d’accordo invece sul tono del suo messaggio dove sembra che parli ad un insieme di fanciulli irresponsabili.
RispondiEliminaUn conto è raccomandare la giusta prudenza e un conto è cercare di scricare sugli anziani colpe che non hanno
EliminaPerchè il presidente, così preoccupato per la scarsa "disciplina" degli over 70, non prende la saggia decisione di vaccinare per primi tutti gli over 70 "attivi", ovvero in grado di condurre una normale vita intellettiva e fisica? Risolverebbe così parzialmente, ma in modo significativo, il problema che lui stesso continua a porre, ovvero quello dei ricoveri.
RispondiEliminaForse il Presidente potrebbe dedicare la sua attenzione a realtà effettivamente "preoccupanti"
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Asili nido: contagiato il 22% del personale. Via a test periodici pagati dal Comune di Trento
(lavocedeltrentino.it - 11 Gennaio 2021)
L’assessora Elisabetta Bozzarelli: “Il 22 per cento è stato contagiato. Per tutelare gli operatori e le loro famiglie faremo tamponi periodici”.
A proprie spese, il Comune farà test periodici per rilevare eventuali contagi da Coronavirus a tutto il personale degli asili nido, sia ai dipendenti diretti dell’Amministrazione comunale sia a quelli delle cooperative.
Lo ha deciso la Giunta del Comune di Trento, come ha spiegato questa mattina l’assessora all’Istruzione Elisabetta Bozzarelli durante la conferenza stampa del lunedì: “Abbiamo rilevato che, nei mesi scorsi, il 22 per cento del personale dei Servizi educativi si è ammalato a causa del Coronavirus, tanto che in alcuni casi il servizio è stato sospeso. Il contesto degli asili nido è sicuro per i bambini, che sono quasi sempre asintomatici, a preoccuparci è la situazione del personale.
Per questo c’è stato un confronto con l’azienda sanitaria, a cui abbiamo chiesto di fare dei test periodici in modo da poter fare il tracciamento dei casi e tener sotto controllo i contagi. Viste le difficoltà manifestate dall’APSS, abbiamo deciso di fare i test in maniera autonoma sia al personale del Comune sia a quello dipendente delle cooperative”.