sabato 16 gennaio 2021

Ecco come ha fatto il Trentino a rimanere zona gialla

Vi spiego il motivo per cui il Trentino appare come una delle zone d'Italia a più bassa circolazione del virus, talmente bassa da rimanere sempre zona gialla malgrado il livello critico di occupazione dei reparti ospedalieri e dei decessi.

Per la mia analisi ho utilizzato i dati che la Provincia di Trento ha comunicato al Sistema di Sorveglianza integrata dell'ISS e che appaiono nelle tabelle contenute nei rapporti che l'ISS predispone settimanalmente. Per confronto ho messo i dati dell'Alto Adige. 

Non vorrei "rigirare il coltello nella piaga" dei nostri vicini altoatesini che si sono sentiti un po' presi in giro dalle decisioni ministeriali ed hanno vivacemente protestato. Il dato dell'Alto Adige ci dimostra che è possibile fare e comunicare le cose nel modo corretto, ma lasciatemi amaramente commentare che - ahimé - in Italia non sempre la correttezza viene premiata.

Estratto dalla Tabella 1 del rapporto settimanale ISS numero 35 contenente la sintesi dei parametri utilizzati per l'assegnazione della scala di rischio pandemico. Si noti la forte differenza tra i nuovi casi settimanali registrati in Trentino ed Alto Adige (dati della seconda colonna a partire da sinistra). Secondo la tabella ISS, nella settimana dal 4 al 10 gennaio, i nuovi contagi del Trentino sarebbero stati quasi 1/3 di quelli altoatesini.

I dati che ho analizzato sono il numero complessivo di contagi segnalati all'ISS, la differenza tra una settimana e l'altra ed il numero di casi settimanali che - secondo la definizione dell'ISS - sono solo quelli con diagnosi effettuata nella settimana presa in considerazione. Quest'ultimo è il numero che viene considerato per calcolare l'indicatore 3.4. Ecco i dati:

TRENTINO
Ultimo giorno considerato Contagi complessivi Incremento settimanale Contagi con diagnosi nella settimana per calcolo indicatore 3.4
20/12/212015213071154
27/12/2121147995646
03/01/21224711324697
10/01/21239421471624

ALTO ADIGE
Ultimo giorno considerato Contagi complessivi Incremento settimanale Contagi con diagnosi nella settimana per calcolo indicatore 3.4
20/12/2127583949960
27/12/2128315732709
03/01/212964613311231
10/01/213170220561707

Notate le differenze esistenti tra la terza e quarta colonna di Trentino e Alto Adige (numeri colorati in rosso). Sia il Trentino che l'Alto Adige segnalano all'ISS più o meno lo stesso numero di dati che vengono inviati alla Protezione Civile Nazionale. Nel caso dell'Alto Adige, l'incremento settimanale dei contagi è più o meno allineato ai dati diagnosticati nel corso della settimana (sono i casi che vanno a formare l'indicatore 3.4). Per l'Alto Adige lo scostamento maggiore si osserva nel corso dell'ultima settimana, ma corrisponde comunque a circa il 15% dei nuovi contagi. Nella stessa settimana la differenza, nel caso del Trentino, ammonta a quasi il 60% dei contagi.

Gli stessi dati riportati nelle tabelle mostrate sopra li possiamo rappresentare in forma grafica. Le differenze esistenti tra i dati del Trentino e quelli dell'Alto Adige sono evidenti:


Fonte dati Istituto Superiore di Sanità

Una semplice controprova di quanto osservato sopra la possiamo fare andando a leggere, sempre nella Tabella 5 in fondo al rapporto settimanale, il dato relativo al numero di nuovi contagi comunicati per le due settimane che terminavano lo scorso 10 gennaio (rapporto numero 35). 

Per l'Alto Adige questo numero corrisponde a 3.038 casi, mentre la somma dei casi segnalati nel corso delle due ultime settimane è pari a 2.938 casi. C'è una piccola differenza, ma è percentualmente trascurabile.

Una selezione tratta dalla Tabella 5 del rapporto settimanale ISS numero 35

Se rifacciamo la stessa verifica per il Trentino troviamo 1.855 casi per le ultime due settimane. La somma dei casi segnalati nelle due singole settimane è pari a  1.321 casi. Mancano all'appello 534 casi. 

Ecco la spiegazione che vi avevo promesso all'inizio di questo post: nella settimana terminata lo scorso 10 gennaio il Trentino ha comunicato all'ISS un aumento complessivo di 1.471 contagi (passati da un totale di 22.471 casi a 23.942). Di questi 1.471 casi: 

  1. solo 624 sono stati classificati come casi recenti ovvero diagnosticati nel periodo 4 - 10 gennaio;
  2. 534 casi sono stati comunicati come contagi diagnosticati nella settimana precedente (che si sono sommati ai 697 casi segnalati la scorsa settimana portando il totale delle due ultime settimane a 697 + 534 + 624 = 1855 casi).
  3. I rimanenti 313 casi sono stati segnalati come casi diagnosticati 2 o più settimane prima
Niente male come lentezza di comunicazione dei dati!

Il metodo usato dal Trentino è molto semplice: i dati che arrivano in ritardo non vanno a incidere sull'indicatore 3.4. Nella settimana conclusa lo scorso 10 gennaio, su 1471 "nuovi" contagi, solo 624 si riferivano alla settimana considerata e ben 847 erano casi arretrati segnalati con grande ritardo

In pratica, i casi comunicati all'ISS come diagnosticati nel corso della settimana che terminava domenica 10 gennaio corrispondevano a poco più dei 539 casi che - secondo i comunicati stampa della Provincia - sono stati individuati per la prima volta con il tampone molecolare, escludendo dal conto coloro che, pur positivi al tampone molecolare, erano già stati rilevati come positivi da un tampone antigenico nei giorni precedenti. Il sistema funziona così:

  1. cerco la gran parte dei positivi con i tamponi rapidi antigenici;
  2. li lascio aspettare più di una settimana prima di chiamarli a fare il tampone molecolare;
  3. se risultano negativi, spariscono dalle statistiche ufficiali dei contagi;
  4. se risultano positivi non li metto nel conto della settimana corrente perché come data di diagnosi considero quella del tampone rapido e li classifico come "arretrati".

Sorprende che l'Istituto Superiore di Sanità non abbia mai fatto un semplice controllo di consistenza ed abbia continuato a prendere per buoni i dati dei contagi che il Trentino ha comunicato da inizio novembre fino ad oggi.

La nuova circolare ministeriale uscita all'inizio di gennaio cambia le carte in tavola perché prevede che i positivi antigenici vadano comunicati immediatamente, senza bisogno di aspettare l'eventuale conferma con il tampone molecolare. A partire dal 15 gennaio i positivi ai tamponi rapidi sono stati inseriti anche nelle statistiche dalla Protezione Civile Nazionale

Una domanda sorge spontanea: "i positivi ai tamponi rapidi antigenici saranno comunicati immediatamente (e tutti) anche al Sistema di Sorveglianza dell'ISS facendo schizzare in alto l'indicatore 3.4?".

La risposta la conosceremo entro la fine di gennaio.



9 commenti:

  1. Quanto sia il tempo massimo che possa trascorrere fra l'esito dell'antigenico e l'esito della conferma con molecolare di soggetti asintomatici, che sono tanti, non mi sembra sia mai stato precisato dal Ministero della Sanità o da chi per esso, neanche ultimamente.
    Trovo solo, nel file .csv di ieri, fra le note della sola Regione Lazio, la seguente nota:
    "Come da indicazioni, vengono inseriti solo i Tamponi processati con test antigenico nelle 24 ore precedenti".
    Di chi siano le indicazioni, non lo trovo.

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  2. Gentile dottore, confermo...il test con molecolare viene eseguito dopo 10/15 giorni e a quel punto sono quasi sempre negativi...

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  3. Questo sistema ha anche il vantaggio di ridurre drasticamente l’indicatore 2.2 (mediana giorni tra inizio sintomi e diagnosi). Va ricordato che nel report 32 il dato era pari ad 11 gg ( se ne era parlato nel suo blog), poi calato improvvisamente a 3 gg. Della serie 2 piccioni con una fava. Diabolico.

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  4. L'Umbria, con Rt = 1,21 e rischio Alto, è arancione.
    La Sicilia, con Rt = 1,14 e rischio alto, è rossa, anzi rosso scuro, per via delle ulteriori restrizioni ora stabilite dalla Giunta Musumeci.
    Quindi non è un rigido meccanismo di numeri, ma molto anche è dipeso anche dalle richieste delle Regioni/PA.
    Il Trentino, con Rt = 0,95 con rischio "moderato ad alto rischio di progressione" è giallo, mentre il Veneto, con Rt = 0,95 con rischio "moderato" è arancione, a riprova che ha contato molto l'esplicita richiesta delle singole Regioni/PA.

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    1. Il Veneto risulta avere un livello di circolazione del virus molto alto, mentre secondo i numeri ISS la circolazione del virus in Trentino sarebbe tra le più basse d'Italia.

      Sappiamo come sono stati generati i numeri del Trentino, ma se l'ISS non fa controlli, non mi sento di biasimare le decisioni del Comitato che sono basate sui numeri ricevuti.

      Il problema - secondo me - è a monte. Se i dirigenti dell'ISS avessero fatto dare ai loro tecnici i controlli necessari il Comitato avrebbe ragionato su altri numeri (almeno per il Trentino).

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  5. Imperizia, negligenza oppure imprudenza?
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    (ivanlarusca.it/medicina-legale)

    In termini generali, si tende ad ascrivere:

    - alla categoria della IMPERIZIA il comportamento del soggetto inosservante delle regole cautelari perché inesperto, soprattutto sul piano esecutivo. Il termine latino è sinonimo di “inesperienza”: consiste nella incapacità tecnica nell’esercizio di una determinata funzione. Tra i suoi connotati si riscontrano l’ignoranza e l’inabilità da scarsa cultura e scarsa pratica professionale.

    - alla categoria della NEGLIGENZA il comportamento del soggetto inosservante per non avere fatto ciò che era doveroso fare. Un atteggiamento quindi di “trascuratezza”, un comportamento omissivo, una inerzia, una pigrizia, che contrasta con le norme comuni di buon senso, che impongono una condotta sollecita ed accorta, diretta ad impedire il verificarsi di un evento dannoso o pericoloso.

    - alla categoria della IMPRUDENZA il comportamento del soggetto inosservante per avere fatto ciò che era doveroso non fare. Si applica ad un soggetto che “non sa, non prevede, non sospetta”. Il termine latino indicava un atto involontario, non intenzionale, comunque contrario al buon senso. Sinonimo di “avventatezza” o “insufficiente ponderazione”, implica sempre una scarsa considerazione per gli interessi altrui.

    Occorre però riconoscere la sussistenza di margini talora evanescenti e anche di parziali sovrapposizioni tra le tre nozioni appena richiamate.

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  6. Appunto, "...imperizia, imprudenza o negligenza...." art.438 del Codice Penale (Epidemia), come ricordato da un commento su questo blog l'8 gennaio scorso.

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    1. E il risultato di imperizia, imprudenza o negligenza è che, pur partendo tutte le Regioni/PA da numeri incrementali prossimi allo zero ad inizio agosto, la SECONDA ONDATA, fino a ieri, 16/1/2021, sta andando così:
      1.INFETTI TOTALI ogni 100.000 ab.:
      __Italia 3520, PA Trento 3672, PA Bolzano 2333, Veneto 5670, Lombardia 4151
      2.NUOVI INFETTI ultima settimana ogni 100.000 ab.:
      __Italia 184, Trento 302, Bolzano 168, Veneto 266, Lombardia 150
      3.NUOVI INFETTI SU ATTUALI INFETTI nell'ultima settimana:
      __Italia 2,8%, Trento 11,2%, Bolzano 2,4%, Veneto 2,3%, Lombardia 3,8%
      4.DECESSI totali su INFETTATISI totali (con i due intervalli temporalmente sfasati come si deve):
      __Italia 2,6%, Trento 4,1%, Bolzano 2,0%, Veneto 2,7%, Lombardia 2,5%
      5.MORTI su USCITI dal virus (= morti + guariti) nell'ultima settimana:
      __Italia 2,7%, Trento 4,7%, Bolzano 2,1%, Veneto 2,0%, Lombardia 3,5%
      6.ATTUALI RICOVERATI SU ATTUALI INFETTI, media ultima settimana:
      __Italia 4,6%, Trento 17,5%, Bolzano 2,0%, Veneto 3,5%, Lombardia 7,3%
      7.TERAPIE INTENSIVE su ATTUALI INFETTI, media dell'ultima settimana:
      __Italia 0,5%, Trento 2,1%, Bolzano 0,2%, Veneto 0,4%, Lombardia 0,8%.
      I primi tre parametri dipendono dalla gestione politica dell'epidemia (chiusure, aperture e controlli), mentre gli altri quattro dalla gestione sanitaria degli infetti.
      Questo si vede dai numeri pubblicati giornalmente dalla Protezione Civile e sui quali l'OPINIONE PUBBLICA si forma giornalmente. I numeri settimanali dell'ISS e quello che in proposito si dicono i responsabili politici nelle videoconferenze Stato-Regioni sono cosa un po' diversa.
      __Su come si possano rendere meno pesanti questi numeri ufficiali del Trentino, per voler dare una mano alla Giunta Fugatti, ho fatto la mia proposta su questo blog il 9/12/2020, con un modellino che introduce due fattori di correzione per gli infetti e per i guariti e che fa avvicinare di molto la situazione trentina a quella nazionale. Però i numeri ufficiali sono sempre quelli e alcuni dei 7 parametri sopra quantificati superano, irresponsabilmente, da 2 a 4 volte quelli nazionali.

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  7. domenica, 17 gennaio 2021 - altoadige.it
    Trattative in corso tra Roma e Bolzano,
    la zona rossa per ora è “congelata”

    BOLZANO. Tutto in divenire. Tra Bolzano e Roma sono in corso trattative per vedere se ci sono i margini per evitare un nuovo lockdown.

    Di certo è che l’Alto Adige dovrebbe essere da oggi, domenica 17 gennaio, ZONA ROSSA , con negozi, bar e ristoranti chiusi, come previsto dall’ordinanza del ministro Roberto Speranza.

    La Provincia ha deciso però di rifiutare la classificazione: si prosegue con le regole della ZONA GIALLA. E il governo ieri non ha esternato contro Bolzano. Come ricorda il costituzionalista Francesco Palermo (intervistato dalla Rai), la Provincia ha maggiori possibilità di «disobbedienza» grazie alla legge provinciale di maggio, che rafforza le ordinanze del presidente Arno Kompatscher.

    La zona gialla di questi giorni consente il lavoro di bar e ristoranti e soprattutto garantisce ai commercianti la boccata di ossigeno dei saldi, che sono iniziati ieri, con i negozi pieni e buone vendite. Con la zona rossa le serrande sarebbero già chiuse, dopo 1 solo giorno di svendite. Invece i saldi proseguiranno lunedì (la domenica i negozi restano chiusi, come previsto dall’ordinanza di Kompatscher) e il settore potrà contare su un po’ di liquidità, dopo il lockdown di Natale.

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