Grazie al suo avanzato piano vaccinale, Israele rappresenta la prima sperimentazione sul campo da cui possiamo attingere informazioni sulle reali capacità protettive fornite dal vaccino Pfizer-BioNTech.
Oggi sono stati resi pubblici i risultati di una primissima indagine relativa ad un gruppo di 163.000 persone seguite per 10 giorni a partire da circa due settimane dopo aver ricevuto la seconda dose vaccinale. I casi di infezione da SARS-CoV-2 sono stati solo 31. Un gruppo di persone non vaccinate, analogo per composizione e distribuzione d'età, ha registrato, nello stesso periodo di tempo, 6.437 contagi. Dunque da questi primi casi è confermata l'efficacia del vaccino pari al 92%, coerente con i risultati di fase 3 sviluppati da Pfizer.
Il risultato è particolarmente significativo perché Israele ha dato priorità nelle vaccinazioni alle persone over65. Nelle prossime settimane si prevede che da Israele arriveranno ulteriori risultati che ci permetteranno di affinare ulteriormente le analisi statistiche.
Qui vorrei osservare - in modo volutamente provocatorio - che anche i no-vax qualche volta possono tornare utili. Infatti per valutare l'efficacia di un vaccino bisogna sempre confrontare i risultati di due gruppi omogenei (uno vaccinato ed uno non vaccinato) che vivono nelle stesse condizioni. Se tutti gli israeliani avessero accolto il pressante invito fatto dal loro Governo e si fossero fatti vaccinare, non avremmo avuto a disposizione un gruppo di controllo di dimensioni adeguate. Sia chiaro, questo non deve essere letto come un incentivo ai no-vax.
Vaccinare il maggior numero di persone è fondamentale sia per salvare vite umane, sia per rimettere in moto l'economia. Quindi è un interesse di tutti, anche dei più giovani che sono poco esposti alle complicanze della Covid-19.
Tornando agli inconsapevoli no-vax israeliani che hanno fornito i dati per il gruppo di controllo, mi auguro che - visti i risultati - decidano di vaccinarsi prontamente anche loro.
Con i numeri che leggo mi viene un efficacia del 99.5% :)
RispondiEliminaForse le due popolazioni hanno dimensione diversa
I dati si riferiscono a soli 10 giorni.
EliminaUna efficacia del 92% implica che l'8% dei vaccinati corre il rischio di contrarre la malattia su un arco di tempo ben più ampio rispetto ai 10 giorni considerati nello studio.
Non conosco i dettagli del metodo di calcolo che comunque non è banale. La cosa importante è che questa prima stima è coerente con i valori prodotti da Pfizer durante lo studio di fase 3.