Ecco una prima analisi dei dati del Trentino inclusi nel rapporto ISS numero 37 relativo alla settimana che andava dal 18 al 24 gennaio 2021.
Il Trentino continua imperterrito nella sua strategia di comunicazione ritardata dei dati e, grazie ad una bizzarra interpretazione delle regole adottata dall'Istituto Superiore di Sanità, emerge tra tutte le Regioni/PPAA per un "crollo" dei contagi.
Gli indicatori 3.1 e 3.4 (che si riferiscono rispettivamente all'andamento dei contagi segnalati alla Protezione Civile Nazionale e all'ISS) valgono rispettivamente -65,4% e -72.4%. Coerentemente con questo crollo (del tutto virtuale come vi dimostrerò tra poco), il Trentino mostra l'indice Rt più basso d'Italia: solo 0.56! Pensate come rosicano i nostri vicini altoatesini.
Eppure contemporaneamente l'ISS certifica che l'incidenza dei contagi in Trentino durante la settimana 18-24 gennaio era pari a circa 202 casi per ogni 100.000 abitanti. Il dato è il terzo più alto a livello nazionale, dopo Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Inoltre il Trentino si conferma come la Regione/PA con il più alto valore dell'indicatore 3.8 (occupazione di posti di terapia intensiva).
Per capire cosa sia successo può essere utile riassumere i dati dei contagi che il Trentino ha comunicato all'ISS ricostruendo l'andamento delle ultime settimane:
TRENTINO | |||
Ultimo giorno considerato | Contagi complessivi | Differenza settimanale | Contagi con diagnosi nella settimana |
20/12/20 | 20.152 | 1.307 | 1.154 |
27/12/20 | 21.147 | 995 | 646 |
03/01/21 | 22.471 | 1.324 | 697 |
10/01/21 | 23.942 | 1.471 | 624 |
17/01/21 | 25.660 | 1.718 | 710 |
24/01/21 | 27.395 | 1.735 | 1.100 |
Notiamo, prima di tutto, che il Trentino ha continuato sfacciatamente a comunicare una parte sostanziale dei contagi con grande ritardo. Solo 1.100 dei 1.735 contagi segnalati questa settimana sono stati riportati come casi recenti. 260 casi sono stati attribuiti alla settimana precedente, facendo risultare che negli ultimi 14 giorni sono stati rilevati complessivamente 2.070 casi (1.100 questa settimana, 260 segnalati questa settimana come arretrati di competenza della settimana precedente e 710 segnalati la settimana scorsa).
Per arrivare al numero di 1.735 casi, ne mancano ancora 375 che evidentemente erano ancora più vecchi. Il grafico che vi mostro sotto vi fa capire meglio l'andamento dei dati:
SENZA PAROLE (cit. LA SETTIMANA ENIGMISTICA)
RispondiElimina------------------------------------------------
«In ogni guerra niente va dato per scontato ed ogni giorno che passa è il risultato di una conquista fatta di sacrifici e spesso di dolore. Ringrazio per questo le trentine ed i trentini che in questa lunga guerra contro il Covid-19 stanno tenendo duro.
È grazie al loro impegno, alle loro fatiche, alle rinunce ed alla loro disciplina che continuiamo a rimanere zona gialla», ha scritto stasera il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, anticipa la classificazione settimanale attesa dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero.
«Ho sentito il ministro Roberto Speranza - aggiunge Fugatti - che mi ha dato rassicurazioni in tal senso. Da parte nostra ho rinnovato il massimo impegno delle istituzioni e di tutta la comunità trentina a continuare a fare il massimo per non allentare la presa ed evitare che si vanifichi, per un calo di prudenza, l’enorme sforzo fin qui sostenuto dai nostri concittadini e dalle nostre imprese».
Credo che dopo il "conguaglio di san Vigilio" e il "conguaglio di santo Stefano", ora abbiamo "i numeri della merla".
RispondiEliminaLa sceneggiatura prevede forse per venerdì 5 febbraio che il Trentino avrà un Rt NEGATIVO, TIPO -0.25...
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Prof. Bassi, Lei riuscirebbe ad aver copia del software per il calcolo di Rt che l'ISS ha fornito alle Regioni/PA? Averlo vuol dire scoprire tutti i trucchi che si possono fare per avere un Rt basso.
RispondiEliminaLa stima di Rt è fatta dal dott. Merler e dai suoi collaboratori in FBK proprio qui a Trento. Ci tengo a sottolineare che il dotti. Merler si limitata ad analizzare i dati che gli vengono inviati da ISS e non ha alcuna competenza rispetto alla validazione dei dati stessi.
EliminaLa stima viene fatta utilizzando un algoritmo che è descritto nei documenti ISS. Si tratta di un algoritmo che - come tutti gli altri che si potrebbero utilizzare - ha la suo interno parametri impliciti ed espliciti che influiscono sul risultato elaborato (ad esempio, si deve inserire un modello che descriva la distribuzione temporale della contagiosità di una persona diventata virologicamente positiva).
Vorrei sottolineare che l'algoritmo è uguale per tutti. Le Regioni/PPAA hanno il controllo dei dati che alimentano l'algoritmo e ormai hanno imparato a come "modulare" i dati per controllare il risultato finale.
La manipolazione più facile è quella di giocare sulla classificazione sintomatici/asintomatici. A parità di contagi complessivi comunicati alla Protezione Civile Nazionale ci sono ampie possibilità di giocare sul numero dei sintomatici.
Basta vedere i dati delle Regioni/PPAA che sono allegati ai rapporti settimanali dell'ISS e osservare il rapporto estremamente variabile che esiste tra le due categorie. Come media nazionale, gli asintomatici sono circa il 50% dei contagi (parliamo della seconda ondata, perché all'inizio della pandemia di asintomatici se ne trovavano proprio pochi). Ma se guardiamo ai dati presenti nelle schede regionali si vedono rapporti molto diversi, certamente frutto di diverse interpretazioni del concetto di "asintomatico", ma anche probabilmente di azioni maliziose volte a evitare valori di Rt troppo alti.
Quello che è successo durante l'ultima settimana dipende invece da una scelta molto discutibile dei dirigenti di ISS che hanno deciso di escludere ancora una volta dalla elaborazione i contagi antigenici. Per il Trentino, in pratica, la gran parte dei contagi.
Se uno osserva il sito covid19trentino.fbk.eu e guarda la curva dei contagi comunicati da PAT si rende conto di cosa sia successo. Ormai in Trentino di nuovi contagiati trovati con il molecolare ce ne sono solo pochi (sono quelli che il sito in questione riporta perché la PAT non ha mai aggiornato il data base che alimenta il sito con i dati degli antigenici).
Nella seconda metà di gennaio si osserva un vero è proprio crollo dei contagi (che ovviamente sono solo una minima parte dei contagi reali). Forse è così che la PAT si accingeva a diventare "zona bianca"
Io penso che il Trentino stia avendo quello che vuole una discreta fetta dei suoi abitanti; ormai è evidente che questi colori sono politici, non dettati da quello che vorrebbe il buon senso se veramente si pensasse a tutelare la salute pubblica. Ho letto alcuni commenti sulla pagina fb del giornale "l'Adige" e devo dire che non ce n'è uno che chieda trasparenza. Tutti preferiscono attaccare il giornale se denuncia questi fatti ormai arcinoti e adottare la tecnica dello struzzo, che nasconde la testa sottoterra per non vedere. Non si guarda al bene comune ma solo al proprio, a costo di sacrificare qualche vita, purtroppo
RispondiEliminaCiò che a me sembra assurdo è il fatto che si continui a far riferimento all'Rt, che, oltre ad essere di complessa determinazione riflette, anche se determinato correttamente, una situazione non aggiornatissima. Non sarebbe più semplice ed immediato basarsi su incidenza, magari corretta tenendo conto anche del numero di test diagnostici - solo quelli - effettuati, e pressione sulle strutture sanitarie?
RispondiEliminaConcordo pienamente.
EliminaCome diceva uno che se ne intendeva "a pensar male si fa peccato, maquasi sempre si indovina".
Forse - oltre ad essere più accurati - gli indicatori da lei indicati sarebbero meno manipolabili e lascerebbero meno discrezionalità alle scelte politiche del Ministro della Salute.
Ciao Davide! Anche in relazione a grafici miei che trovi sulla mia pagina facebook, la domanda è se esiste alcuna possibilità di accedere a dati non filtrati attraverso alcuna elaborazione dell'amministrazione provinciale, che poi passa alla protezione Civile. Per esempio i dati ISTAT sono indipendenti? Li hai mai guardati? Dai come accedervi? Ignazio lazzizzera.
RispondiEliminaCiao Ignazio!
EliminaTemo che i dati non filtrati siano gelosamente custoditi nei cassetti della Provincia e non li abbia mai visti nessuno (salvo dati parziali comunicati dal 3 dicembre in poi e indiscrezioni uscite sulla stampa riguardo ai dati di novembre).
Francamente non credo che li comunicheranno mai, a meno di interventi dell'Autorità giudiziaria.
Basta vedere il recente rapporto sui contagi nella Scuola per capire il livello di "fumosità" che caratterizza la comunicazione dei dati della pandemia in Trentino.
I dati sono sempre incompleti e "casualmente" tendono ad accreditare conclusioni in palese contrasto con la realtà dei fatti.