domenica 24 gennaio 2021

I contagi d'Irlanda: aggiornamento 23 gennaio

L'Irlanda è una osservata speciale: dopo avere attuato un efficace lockdown all'inizio della seconda ondata pandemica sembrava avviata ad affrontare le festività natalizie in una condizione di relativa tranquillità. L'arrivo inaspettato della variante inglese ha portato ad una crescita impetuosa dei contagi.

Andamento dei nuovi contagi settimanali in Irlanda (linea verde) ed in Italia (linea rossa)

Da notare che l'improvvisa crescita di contagi è partita quando la circolazione del virus stava stabilmente sotto il limite dei 50 nuovi contagi settimanali che è considerato il livello sotto il quale è possibile controllare l'andamento della pandemia con azioni di tracciatura dei contagi. Evidentemente, almeno in Irlanda, questa ipotesi ottimistica non si è verificata e, nel giro di 3 settimane, il Paese è arrivato a sfiorare i 1.000 nuovi contagi settimanali per ogni 100.000 abitanti. 

Prontamente l'Irlanda (4,9 milioni di abitanti, più o meno lo stesso numero della Regione Veneto) ha attuato un rigido lockdown (iniziato lo scorso 30 dicembre e destinato a durare fino alla fine del corrente mese di gennaio) chiudendo per la prima volta anche le Scuole. I risultati si vedono già e, nel corso delle ultime due settimane, il livello dei contagi mostra un sensibile calo.

Interessante il confronto con il dato dei contagi italiani. Il Bel Paese si trastulla con le sue scale cromatiche giallo/arancio/rosso che hanno scatenato la creatività di molte burocrazie regionali alla ricerca di nuove ed originali metodi per mascherare la reale situazione ed accreditarsi come zona gialla/quasi bianca. Dopo la piccola crescita di inizio anno, i contagi in Italia mostrano una certa tendenza a scendere, pur rimanendo ancora su valori assoluti piuttosto alti.

Se osserviamo l'andamento del picco registrato in Irlanda all'inizio del 2021, l'Irlanda ha visto - a partire dalla seconda settimana di gennaio - un calo dei nuovi contagi che attualmente  si attestano su un livello pari a circa 1/3 del livello di picco. Confrontiamo questo dato con quello italiano: attualmente il livello dei nuovi contagi in Italia è pari a circa 1/3 del picco osservato a metà novembre. Ovvero l'Italia, pur non avendo ancora osservato una circolazione del virus dominata dalla variante inglese, ha impiegato 10 settimane per ottenere lo stesso risultato che l'Irlanda ha raggiunto in 2-3 settimane. Si tratta ovviamente di una stima preliminare: valori più accurati si potranno ottenere solo con una analisi completa che si potrà fare solo alla fine dell'ondata pandemica. L'osservazione ci spinge comunque a domandarci: "chi pensate che abbia subito danni economici maggiori: le imprese irlandesi o quelle italiane?"

Il dato irlandese relativo ai decessi è molto meno confortante. Sappiamo che c'è un ritardo temporale di almeno due settimane tra contagi e decessi ed infatti la curva dei decessi irlandesi sta ancora crescendo.

Andamento dei decessi Covid settimanali in Irlanda (linea verde) ed in Italia (linea rossa)

Nel corso dell'ultima settimana, il valore irlandese ha superato quello italiano. Come ricordato in post precedenti questo dato va interpretato ricordando che Irlanda e Italia si trovano agli estremi opposti della scala demografica europea: l'Irlanda ha la popolazione più giovane e quindi meno esposta alle complicanze più gravi della Covid-19, mentre l'Italia ha la popolazione dove la componente di persone anziane è percentualmente maggiore.

Aldilà dei valori assoluti, il dato dei decessi irlandesi è quindi molto più grave rispetto a quello italiano, che è comunque molto pesante. Anche qui sarà interessante vedere se il contenimento dei contagi di cui c'è già evidenza porterà anche ad un rapido ridimensionamento del dato dei decessi.

1 commento:

  1. In UK il Covid rallenta, ora sono gli accordi con l’Irlanda a non sentirsi molto bene
    Sabrina Provenzani – ilfattoquotidiano.it - 5 Febbraio 2021

    Diminuiscono i positivi e le vittime, anche se i ricoveri sono ancora alti. Però si fanno sentire gli effetti della Brexit, sia su settori come la pesca, sia nei rapporti con i “vicini” rimasti nel mercato europeo

    Nella fotografia della situazione aggiornata fra il 31 gennaio (ultimi dati dei ricoveri) e il 4 febbraio (contagi e vittime), è confermato il trend positivo della scorsa settimana: riduzione di quasi il 26% dei nuovi casi e del 16% delle vittime.

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