venerdì 22 gennaio 2021

Una ulteriore evidenza grafica della nuova anomalia trentina

Nei post precedenti ho illustrato il metodo originale adottato dal Trentino nella comunicazione all'Istituto Superiore di Sanità dei dati relativi ai contagi. Questi dati sono riassunti nella Tabella 5 che viene presentata in fondo al documento che illustra le stime dei parametri ISS. Mi riferisco, in particolare, ai rapporti settimanali numero 35 e 36 che si riferiscono, rispettivamente, ai periodi 4-10 gennaio e 11-17 gennaio 2021.

Ho provato  a verificare i dati presentati dalle varie Regioni/PPAA relativamente a:

  1. nuovi contagi settimanali riferiti alla settimana 4-10 gennaio (Rapporto 35);
  2. nuovi contagi settimanali riferiti alla settimana 11-17 gennaio (Rapporto 36);
  3. nuovi contagi nei 14 giorni compresi tra il 4 ed il 17 gennaio (Rapporto 36).
Se le Regioni/PPAA comunicassero i contagi nel modo e nei tempi dovuti, la somma delle voci 1 e 2 dovrebbe essere uguale al valore della voce numero 3. Vediamo come sono andate le cose:

Regione/PPAA Contagi
settimanali
Rapporto 36
Contagi
settimanali
Rapporto 35
Somma
Contagi settimanali

35 + 36
Contagi 14 gg
Rapporto 36
Variazione %
Trentino 710 624 1.334 1.878 +40,8%
Calabria 1.903 1.859 3.762 4.227 +12,4%
Sardegna 1.281 1.711 2.992 3.323 +11,1%
Lombardia 12.530 13.469 25.999 27.724 +6,6%
Marche 2.621 3.228 5.849 6.221 +6,4%
Sicilia 9.818 11.217 21.035 22.013 +4,6%
Friuli V.G. 2.682 3.280 5.962 6.152 +3,2%
Lazio 7.747 10.484 18.231 18.738 +2,8%
Valle D’Aosta 112 157 269 276 +2,6%
Alto Adige 1.647 1.707 3.354 3.438 +2,5%
Veneto 9.881 17.943 27.824 28.461 +2,5%
Emilia-Romagna 9.051 12.715 21.766 22.086 +1,5%
Liguria 2.014 2.327 4.341 4.383 +1,0%
Toscana 2.685 3.161 5.846 5.902 +1,0%
Umbria 1.315 1.448 2.763 2.785 +0,8%
Abruzzo 1.475 1.767 3.242 3.253 +0,3%
Basilicata 540 805 1.345 1.348 +0,2%
Puglia 7.426 8.106 15.532 15.559 +0,2%
Piemonte 5.178 6.989 12.167 11.997 -1,4%






Italia 87.478 110.465 197.943 204.374 +3,2%

La variazione percentuale è calcolata come: (contagi 14gg. - somma)/somma.

Notiamo che il dato complessivo a livello nazionale è abbastanza allineato. La differenza tra la somma dei due dati settimanali ed il dato complessivo relativo alle due settimane è pari al 3,2%. La gran parte delle Regioni/PPAA mostrano valori inferiori al 10%.  

Solo tre Regioni/PPAA mostrano una differenza superiore al 10%: Sardegna (11,1%), Calabria (12,4%) ed il Trentino che con il suo 40,8% svetta a livello nazionale.

Le ragioni di questa "performance" trentina ve le ho spiegate nei dettagli in un post  precedente, aggiornato oggi con i dati del Rapporto ISS numero 36.

La cosa è ancora più evidente se rappresentiamo i dati in tabella sotto forma grafica:

 

I dati dei contagi riferiti alle ultime due settimane sono normalizzati rispetto al numero di abitanti. Il punto verde rappresenta la media nazionale. Il punto rosso rappresenta il Trentino. I dati sono tratti dai Rapporti ISS numero 35 e 36

Aggiungo una ulteriore informazione per chi fosse interessato a sapere dove siano andati a finire i dati dei contagi provenienti dal Trentino. Il grafico che vi mostro è quello relativo alla distribuzione temporale dei contagi del Trentino. Con le tre frecce rosse ho evidenziato i tre picchi che risultano nei dati relativi ai sintomatici (barre blu scuro).  Secondo i dati attualmente disponibili preso l'ISS, in Trentino la seconda ondata pandemica avrebbe fatto registrare tre picchi posizionati tra inizio novembre e fine dicembre.  

Sappiamo che nel corso delle settimane sono spariti dalle statistiche ufficiali della PAT migliaia di contagi (perlopiù sintomatici) verificati solo con i tamponi rapidi antigenici. Come si vede dai dati diffusi dal Comune di Trento il rapporto tra casi trovati con tamponi antigenici e tamponi molecolari è cambiato notevolmente nel corso delle settimane. I "buchi" nella distribuzione potrebbero essere effetti spurii e corrispondere a momenti nei quali la frazione di positivi sintomatici non inclusi nelle statistiche ufficiali è stata più elevata. Ovviamente si tratta solo di una ipotesi, plausibile, ma non dimostrabile fino a quando non si potrà accedere ai dati completi dei contagi che sono stati segretati dalla Provincia Autonoma di Trento.


 
Contagi del Trentino: le linee blu corrispondono ai casi sintomatici riportati in base alla data di inizio sintomi, mentre quelle azzurre sono riferite al numero complessivo di casi riportati in base alla data di esecuzione del tampone. Tratto dal Rapporto ISS numero 36

Qualsiasi sia l'origine dei dati di cui dispone attualmente l'ISS, questi sono comunque i dati su cui l'ISS avrebbe dovuto stimare l'andamento settimanale dell'indice Rt che è di fondamentale importanza per l'attribuzione del livello di rischio pandemico. In generale possiamo aspettarci che i dati relativi ai 5-10 giorni più recenti possano ancora cambiare a causa dell'arrivo in ritardo di eventuali ulteriori dati, ma il resto della curva dovrebbe essere ormai consolidato.
 
Ricordo che l'indice Rt è stimato sulla base dei soli contagi sintomatici. Quando il livello dei contagi sale ci aspettiamo di trovare un valore di Rt maggiore di 1 e quando il livello dei contagi scende avremo Rt < 1. Sulla base del grafico dei contagi sintomatici mostrato sopra ci aspetteremmo un andamento nel tempo per la stima dell'indice Rt del Trentino che oscilla sopra e sotto il valore unitario.
 
In realtà le cose non sono andate così. Nella figura che segue riporto le stime ufficiali rilasciate dall'ISS per l'indice Rt del Trentino da inizio novembre in poi. Solo in due occasioni l'indice è stato lievemente superiore ad 1, ma non in maniera tale da giustificare l'andamento dei casi sintomatici mostrato in figura. 
 
Indice Rt stimato dall'ISS per il Trentino, così come risulta dai rapporti settimanali relativi ai periodi da inizio novembre in poi
 
Se questi valori di Rt fossero reali, i contagi in Trentino avrebbero dovuto scendere da inizio novembre in poi, mostrando due brevi plateau a inizio e fine dicembre. Un andamento assolutamente diverso rispetto a quello mostrato nel grafico dei contagi.
 
Come è possibile tutto ciò? Semplice: il valore di Rt viene stimato con i dati al momento disponibili. Se ulteriori dati arrivano in ritardo, vanno ad aggiornare il grafico dei contagi, ma il valore di Rt non viene ricalcolato.

La (solita) domanda sorge spontanea: perché all'Istituto Superiore di Sanità nessuno si preoccupa mai di fare un controllo di consistenza sui dati inviati dalle Regioni/PPAA?












5 commenti:

  1. Credo di non aver capito bene il discorso relativo ai 3 picchi sul grafico dei contagiati del Trentino. Faccio fatica a capire come un ritardo nella trasmissione dei dati possa influire sui casi censiti per data inizio sintomi e di conseguenza sulla forma del grafico dei casi sintomatici. La data inizio sintomi dovrebbe a rigor di logica essere un dato non modificabile dichiarato dal soggetto contagiato.

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    1. Grazie per la segnalazione.

      In effetti la prima versione del post era un po' troppo concisa. Ho modificato il testo. Spero che ora sia più chiaro.

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  2. Ho fatto un calcolo a partire dagli ultimi 10 report di monitoraggio settimanale COVID-19 ( Tabella 5 in appendice) per vedere quando è partito per la Provincia di Trento l’aumento della variazione percentuale verso il 40,8% indicata nella tabella riportata nel post.
    Il fenomeno si può vedere che è partito nella settimana a cavallo della fine del 2020 (report N. 34). Lo stesso calcolo a livello nazionale porta ad un risultato molto più stabile e soprattutto molto più contenuto, mediamente poco sopra il 4% che credo vada interpretato come un fisiologico ritardo nel caricamento dei dati da parte delle diverse Regioni.

    N. Report Variazione % P.A. Trento

    27 2,0%
    28 1,9%
    29 0,8%
    30 0,8%
    31 0,5%
    32 7,5%
    33 4,7%
    34 17,8%
    35 40,4%
    36 40,8%

    N. Report Variazione % Italia

    27 7,0%
    28 5,0%
    29 4,3%
    30 3,6%
    31 4,2%
    32 2,0%
    33 4,6%
    34 4,1%
    35 5,5%
    36 3,2%

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    1. Negli ultimi report del dicembre 2020 era apparso un dato molto alto del tempo medio tra sintomi ed esecuzione dei tamponi, superiore ai 10 giorni. Poi nell'ultimo rapporto del 2020, improvvisamente il ritardo era sceso a 3 giorni. Più o meno allo stesso tempo è apparsa la divergenza tra contagi delle singole settimane e contagi bi-settimanali.

      Probabilmente il tutto è legato al cambiamento dei criteri utilizzati per segnalare le conferme di tamponi antigenici fatte con tamponi molecolari.

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    2. Ipotizzo che Trento abbia dovuto attendere l’autorizzazione di Roma per inserire sul sistema ISS Lle conferme molecolari di precedenti test antigenici con la data dei test antigenici anzichè quella di effettuazione del molecolare. A meno che Trento non abbia deciso da sola di fare così, che il sistema informativo lo consenta e che Roma sopporti o non veda.

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