mercoledì 6 gennaio 2021

Come procede la fase iniziale delle vaccinazioni in Italia

Secondo i dati disponibili nella tarda serata di ieri, in Italia era già stato somministrato il 54,1% delle 469.950 dosi di vaccino disponibili. Ci sono grandi differenze a livello territoriale: i livelli più bassi li troviamo in Sardegna (17,1%), Calabria (21,1%) e Lombardia (21,4%). Sul fronte opposto, 5 Regioni/PPAA hanno già somministrato almeno 2/3 dei vaccini disponibili: Campania (69,8%), Trentino (73,3%), Veneto (73,8), Toscana (75,1%) e Lazio (77,9%).

L'86% delle persone vaccinate sono operatori sanitari e sociosanitari e solo il 5,4% sono ospiti di RSA. La rimanente quota è classificata genericamente come "personale non sanitario".

Apparentemente c'è una forte differenza di genere: il 60,8% delle persone vaccinate sono di genere femminile, ma è solo un'illusione ottica. Infatti, se ricordiamo che il 66,8% del personale sanitario italiano è composto da donne e che nelle RSA ben il 74% delle persone ospitate sono di genere femminile, possiamo grossolanamente dedurre che forse la quota delle persone vaccinate di genere femminile è inferiore di circa 5 punti percentuali rispetto ai valori attesi (per poter trarre conclusioni più affidabili bisognerebbe conoscere i dati disaggregati per genere di tutte le categorie di persone vaccinate). 

A breve dovrebbe essere consegnato il secondo lotto con un altro mezzo milione di dosi e le operazioni di vaccinazione dovranno arrivare al più presto a regime. Entro l'estate l'Italia dovrebbe ricevere almeno 30 milioni di dosi, quanto serve per vaccinare 15 milioni di persone. Un numero certamente troppo piccolo per sperare di raggiungere la tanto agognata immunità di gregge, ma abbastanza grande per porre un limite ai danni più rilevanti prodotti dalla pandemia, specialmente se si riusciranno a vaccinare le persone più esposte al contagio ed alle complicanze della Covid-19.

Per il Trentino potremmo contare su un numero di circa 270.000 dosi utili per vaccinare entro l'estate circa 135.000 persone. Supponendo di suddividere il lavoro su un arco di 20 settimane, sarebbero 13.500 dosi a settimana, quasi 4 volte le dosi somministrate in Trentino fino a ieri sera. Per riuscirci sarà necessario uno sforzo organizzativo non banale, soprattutto se il grosso delle vaccinazioni sarà fatto usando il vaccino Pfizer con i ben noti problemi di conservazione a bassissima temperatura.

Come vedete la strada da percorrere prima di "uscire a riveder le stelle" è ancora lunga e non possiamo permetterci ritardi o errori di programmazione.


11 commenti:

  1. (lastampa.it)

    Israele ha già vaccinato quasi 2 milioni di persone, su oltre 8 milioni in totale della sua popolazione e sta per toccare la quota del 20% di vaccinati rispetto a poco più del'1% degli Stati Uniti e della Gran Bretagna e allo 0,1 di Spagna e Italia.

    I centri di vaccinazione sono aperti 24 ore su 24, anche grazie all'aiuto della macchina logistica dell'esercito; i centri sono stati distribuiti in tutto il Paese, impressionante l’organizzazione: allestiti in mega-tendoni, negli spazi pubblici, con file a scorrimento continuo, sale d'attesa e dentro DECINE DI INFERMIERI che inoculano le dosi.

    Israele ha comprato dosi da Pfizer / BioNTech e stipulato accordi con Moderna e AstraZeneca già prima dell'approvazione ufficiale. Il sistema sanitario in Israele è considerato uno dei più efficienti al mondo.

    Per evitare sprechi, sono state vaccinate anche persone al di fuori dei gruppi vulnerabili, con dosi di riserva che altrimenti avrebbero dovuto essere gettate via una volta scongelate. Si tratta soprattutto di giovani che si muovono con più facilità e che vengono chiamati a fine giornata e a cui vengono somministrate dosi in eccedenza.

    Sono stati vaccinati infatti, oltre la popolazione anziana e a rischio, anche 100.000 israeliani di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

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  2. Credo che la quota 8,6% di "personale non sanitario" che è stata vaccinata si riferisca a presidenti / direttori / amministrativi di ospedali / case di cura / RSA.

    A partire da giovedì 31 dicembre in APSS è stata vaccinata la Direzione Sanitaria, che comprende in primis (recita il sito APSS) le varie figure di Direttore generale, Direttore sanitario, Direttore per l'integrazione socio sanitaria, Direttore amministrativo.

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    1. Mi risulta che in una clinica privata abbiano vaccinato anche il commercialista. Alla faccia delle priorità!

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  3. Vaccino Moderna, è arrivato il via libera dell’Ema. È il secondo autorizzato in Ue dopo quello Pfizer-BioNtech
    La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen: «Buona notizia. Adesso lavoriamo a tutta velocità»

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    1. Sono quasi 11 milioni di dosi già ordinate dall'Italia che si aggiungono ai quasi 27 milioni di dosi ordinate a Pfizer. Poi c'è il nodo AstraZeneca anora irrisolto: l'Italia ne aveva ordinato circa 40 milioni di dosi, ma non sappiamo quando arriverà l'autorizzazione dell'EMA.

      Pensare di poter disporre di almeno 30 milioni di dosi complessive entro l'estate mi sembra una ipotesi ragionevole. Potrebbero essere anche di più, purché poi si riesca a somministrarli.

      Israele è un esempio virtuoso, ma non credo che l'Italia sia in grado di imitarlo. Peccato perché chi riesce a vaccinare la sua popolazione prima degli altri, oltre ai benfici sanitari, trarrà anche enormi benefici economici (pensate solo al turismo e alla possibilità di garantire ospitalità Covid-free)

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  4. (corriere.it)

    «Ora è in atto quell’accelerazione nella campagna vaccinale necessaria. La grande maggioranza delle Regioni ha raggiunto percentuali rilevanti. Il Paese è pronto». Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la riunione con le Regioni.

    «Tutte le Regioni stanno facendo sui territori un intenso lavoro - ha aggiunto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia-. Con l’impegno di tutti abbiamo avviato un percorso che ci porterà a uscire gradualmente dall’emergenza entro l’estate».

    «Al momento è stato presentato un programma con 5.9 milioni di vaccinati entro fine marzo, per salire a 13.7 milioni ad aprile, e poi a 21.5 milioni entro fine maggio per poi completare la vaccinazione volontaria entro agosto». Lo ha detto il Commissario Domenico Arcuri, durante il vertice Governo-Regioni/PPAA.

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  5. Vaccinazioni, Il Ministero aveva collocato il Trentino al terzultimo posto e prontamente la Provincia di Trento ha corretto il Ministero: “Noi primi in Italia”

    Al 61% con 5.954 dosi iniettate a fronte delle 9.750 consegnate
    (8 gennaio 2021 - giornaletrentino.it)

    Il Trentino si conferma a tutt'oggi tra i territori in testa all'elenco delle Regioni e Province autonome per percentuale di vaccini somministrati in rapporto alle dosi ricevute: lo comunica una nota della Provincia Autonoma di Trento, che riferisce la precisazione dell'APSS con i numeri trasmessi ufficialmente al Ministero della Salute.

    Si tratta di 5.954 dosi iniettate (registrate alle ore 16) a fronte delle 9.750 consegnate fino ad ora alla Provincia autonoma di Trento, con un tasso del 61%.

    Un errore materiale nel "Report vaccini Anticovid-19" pubblicato da Ministero della Salute, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Commissario straordinario Covid-19 - sottolinea la nota - indicava un numero diverso di dosi pervenute, portando ad un calcolo percentuale differente: il 28”, che collocava il Trentino al terzultimo posto. La richiesta di correzione della tabella – conclude la nota – è già stata inoltrata alle autorità competenti, per l'opportuna modifica.

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  6. Vaccini Covid, più di 100 mila i “fuori lista”: in Emilia-Romagna i “non sanitari” vaccinati sono quattro volte gli ospiti delle Rsa

    I Nas stanno infatti indagando sull'andamento della campagna vaccinale e stanno acquisendo in diverse Regioni l’elenco dei vaccinandi, per verificare se, nella compilazione, ci sono stati abusi, come già successo nell'Ausl di Modena: dove due medici e un volontario sono stati sospesi dalla vaccinazione

    12 Gennaio 2021 – ilfattoquotidiano.it

    Nella fase 1 di distribuzione del vaccino, fin da subito sono state fissate delle priorità: prime fra tutti le dosi sarebbero spettate al personale sanitario, agli ospiti delle Rsa e ai suoi dipendenti. Da un lato, quindi, la precedenza alle categorie più esposte al contagio, dall’altro a quelle più fragili. Ma, basta guardare il portale del governo sull’andamento della campagna vaccinale per accorgersi che quest’ordine non sembra essere stato sempre rispettato.

    Su un totale di 718.797 vaccinazioni, dato aggiornato intorno alla mezzanotte del 12 gennaio, 569.554 dosi sono state somministrate a operatori sanitari o socio sanitari, 49.155 a ospiti delle Rsa, ma più del doppio, 100.088, a PERSONALE NON SANITARIO.

    Una categoria molto generica, che raggruppa tutti coloro che lavorano nelle Asl e negli ospedali: cuochi, addetti alla manutenzione, amministrativi, dirigenti. E che, nonostante siano meno esposti al contagio, come già denunciato dal chirurgo Ricciardelli di Cotugno, già dal primo giorno della campagna vaccinale hanno, in più di un caso, preso il posto a chi in prima linea c’è stato da inizio pandemia.

    Ma tra i 100mila “fuori lista” c’è anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ci sono quegli amici o parenti che sono stati chiamati dal personale sanitario, l’8 gennaio nell’Ausl di Modena, all’ultimo minuto per non far scadere le fiale.

    Personale che, dopo un’indagine interna e la ferma condanna del commissario all’emergenza Arcuri, è stato sospeso dall’incarico. I Nas stanno infatti indagando sull’andamento della campagna e stanno acquisendo in diverse Regioni l’elenco dei vaccinandi, per verificare se, nella compilazione, ci sono stati abusi tali da configurare ipotesi di reato.

    I 100mila “fuori-lista” saltano ancora di più all’occhio se il dato nazionale viene scorporato regione per regione: in Campania, su 72.103 vaccinati ci sono 1.417 anziani delle Rsa e 11.730 di personale non sanitario; in Calabria 10.940 vaccinati di cui 1.460 non sanitari e 44 ospiti di Rsa; in Sicilia 66.799 vaccinati di cui 1.695 ospiti delle case di riposo e 9.998 non sanitari; nelle Marche hanno vaccinato appena 145 ospiti Rsa, 1.888 non sanitari; nel Lazio su 71.575 vaccinati 6.721 sono non sanitari e 4.904 gli anziani; in Lombardia 83.766 vaccinati, 13.472 personale non sanitario, appena 2.118 anziani delle case di riposo; infine l’Emilia-Romagna, dove a fronte di 76.076 somministrazioni, 5.321 sono state dedicate alle Rsa e 22.824 ad amministrativi, dipendenti, addetti alle pulizie, impiegati o ad amici e parenti dell’ultimo minuto.

    Intanto i carabinieri del Nas stanno verificando che in Puglia i vaccini anti Covid siano somministrati solo alle persone inserite nell’elenco dei soggetti prioritari come stabilito dal Piano strategico nazionale – cioè gli operatori sanitari e socio-sanitari, gli ospiti delle Rsa e gli addetti a servizi che prevedono il contatto con i pazienti – e non a persone fuori lista come emerso in alcuni casi nelle Asl Barletta-Andria-Trani, di Brindisi e di Bari.

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  7. Commercialisti sì, operatori delle ambulanze no?
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    Coronavirus, Benetollo invita i volontari della sanità a fare il vaccino, ma il dottor Ferro li blocca.
    Demagri: "Trattati come sanitari di serie B". Coppola: "Così si crea sfiducia"
    Luca Pianesi - 14 gennaio 2021 – ildolomiti.it

    Addirittura erano già stati previsti il numero di vaccini (328)che sarebbero stati destinati a Croce Rossa, Croce Bianca e altre associazioni del trasporto anche di pazienti Covid e la data (il 16 gennaio).

    Il 4 gennaio il direttore dell'Apss scriveva che "è con grande piacere che vi informo che a breve saranno organizzate le sedute vaccinali per tutti voi".

    Il 12 gennaio è arrivata, però, la mail di Ferro: "la vaccinazione del personale della Croce Rossa, dovrà essere posticipata ed effettuata appena avremo certezza del numero di dosi disponibili".

    Depositate due interrogazioni in Aula.

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    1. Ieri (14 gennaio) c'è stata una ulteriore inversione di marcia e la presa di posizione del Dr. Ferro è stata cassata: gli operatori delle ambulanze saranno vaccinati con alta priorità così come è giusto fare.

      Non succede frequentemente e prendiamo atto con piacere che, almeno questa volta, le prese di posizione dei media e delle forze politiche di opposizione sono state prese nella giusta considerazioen.

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  8. Vaccini, il Nas indaga su 540 dosi somministrate abusivamente a parenti e amici
    Giuliano Foschini e Fabio Tonacci – repubblica.it - 23 Gennaio 2021

    5 procure hanno aperto inchieste sui destinatari degli inoculi, tra i quali figurano commercialisti, sindaci, politici, manager. "E' stata un'organizzazione premeditata", denunciano a Ragusa.

    ROMA - All'ospedale Madonna dell'Alto di Petralia Sottana, nel Palermitano, su 1.121 vaccinazioni effettuate (dati aggiornati al 21 gennaio) ce ne sono 333 sotto inchiesta. Una su quattro, arrotondando per difetto. I carabinieri del Nas, delegati dalla procura di Termini Imerese, stanno facendo accertamenti perché a prima vista risultano essere somministrazioni sospette fatte a chi non rientra nelle categorie previste dalle direttive del governo.

    Non sono anziani delle Rsa, non è personale sanitario, non sono amministrativi né lavoratori delle Asl. Sono invece veterinari, dipendenti pubblici, commercialisti, braccianti agricoli, insegnanti, poliziotti, politici, sindaci, amici degli amici. I cosiddetti "furbetti del vaccino", per dirla con una definizione assai abusata ma indubbiamente efficace.

    Gli investigatori hanno capito che a Petralia Sottana c'era qualcosa che non andava da un post su Facebook scritto il 5 gennaio da una dottoressa in pensione, soddisfatta per aver ricevuto la dose. "Sarebbe stato più corretto vaccinare chi è in prima linea", le risponde un amico in un commento. Che poi è il punto della questione. E non riguarda certo solo l'ospedale palermitano.

    Ad oggi i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione guidati dal generale Paolo Carra stanno facendo approfondimenti su 540 dosi arbitrariamente erogate in alcuni centri del territorio nazionale. Le procure di Modena, Ragusa, Reggio Emilia, Forlì, Trapani e Palermo hanno disposto indagini per valutare se, oltre all'inopportunità di scavalcare in lista chi è più esposto al Covid-19, si possa ravvisare il reato di abuso di ufficio.

    Non è escluso infatti che qualcuno abbia fatto pesare il nome o la carica. Ha fatto molto discutere, al riguardo, la pretesa del governatore della Campania Vincenzo De Luca di farsi vaccinare al Cotugno di Napoli durante il V-Day del 27 gennaio.

    A Scicli è saltato il responsabile del punto somministrazioni dell'ospedale Busacca per 24 dosi finite a chi non era nella lista, deferito per peculato e interruzione di pubblico servizio.

    Tra i destinatari: sua moglie, i parenti della dottoressa che lo ha sostituito. l'ex direttrice sanitaria, 5 ex sindaci, 1 preside in pensione, la figlia di una dirigente dell'azienda sanitaria provinciale di Ragusa. E ancora: la figlia, il marito e la madre di un'altra dirigente apicale dell'Asp di Ragusa. "Una organizzazione premeditata", sibila il direttore generale dell'Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, dopo aver letto il resoconto dell'istruttoria interna. "Quando un intero nucleo familiare che non ne ha diritto riesce a ottenere la vaccinazione vuol dire che dietro c'è una organizzazione. Non è stato un fatto estemporaneo legato alla necessità di non sciupare le fiale ormai scongelate, ma un vero e proprio atto di arroganza".

    Rimanendo in Sicilia ma spostandoci a Salemi (Trapani), il Nas ha scoperto 140 vaccinazioni sospette su 546 al presidio "Vittorio Emanuele II": le dosi Pfizer sono state fatte a insegnanti e dipendenti del comune di Gibellina, ai vigili urbani di Gibellina e Calatafimi Segesta.

    Siamo ad almeno 540 furbetti, dunque. Su questi stanno indagando. Ma non è detto che siano gli unici.

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