venerdì 29 gennaio 2021

Segnalazione: i rapporti ALTEMS (Università Cattolica) sulla pandemia

L'Alta Scuola di Economia e Management (ALTEMS) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano) è un prestigioso centro di ricerca ed alta formazione, specificamente dedicato ai temi della gestione della sanità. Con cadenza settimanale, ALTEMS pubblica un rapporto nel quale viene fatto il punto sulla situazione della pandemia in Italia.

Qui di seguito ci mostro alcune figure tratte dal report numero 36 dello scorso 21 gennaio. Si tratta solo di un piccolo estratto. I rapporti settimanali ALTEMS coprono una vasta gamma di argomenti e forniscono informazioni ad ampio spettro. Le informazioni contenute nei rapporti ALTEMS vanno ben oltre la rappresentazione distorta della realtà che ci viene settimanalmente presentata dagli zoppicanti 21 indicatori elaborati dall'Istituto Superiore di Sanità.

Vi invito ad osservare i dati del Trentino (evidenziati con un cerchio rosso). Nulla che non sapessimo prima, ma è comunque interessante confrontare la situazione del Trentino rispetto a quella delle altre Regioni/PPAA. Non aggiungo ulteriori commenti perché i grafici si commentano da soli:






L'anomalia trentina a confronto con le altre realtà regionali evidenziata dalle analisi di ALTEMS

3 commenti:

  1. Mah, si potrebbe dire che, nonostante che il Trentino isoli in casa 3 o 4 volte meno rispetto alle Regioni vicine, ha circa gli stessi nuovi infetti settimanali, in proporzione, ma un po' più di terapie intensive e circa la stessa mortalità. Però le situazioni attuali delle diverse regioni sono davvero molto diverse, in Italia. Vedrò domani cosa diranno i miei 7 parametri aggiornati a questa settimana.

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  2. Alessio D’amato, assessore regionale alla Sanità del Lazio: «Lasciare la Regione Lazio in fascia arancione sarebbe stata una forzatura. C’è stata suspence, ma i dati ci davano ragione. Adesso bisognerà usare un certo rigore nei comportamenti»
    Clarida Salvatori – roma.corriere.it – 30 gennaio 2021

    «Sono sempre stato fiducioso che saremmo tornati in giallo. Con questi numeri sarebbe stata una forzatura lasciare la Regione Lazio in fascia arancione ancora una settimana. Una forzatura legata a una mera interpretazione tecnico-giuridica più che a un’evidenza epidemiologica»: Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, ci ha sempre creduto che alla fine il passaggio di «colore» ci sarebbe stato. E aveva ragione.

    Assessore D’Amato, le ultime 24 ore le ha vissute col fiato sospeso?
    «C’è stata un po’ di suspence, ma alla fine è andato tutto bene in quello che per il Lazio era un giorno particolare: cioè l’anniversario del ricovero dei due turisti cinesi, primi malati di Covid-19 in Italia».
    I requisiti c’erano tutti: il valore Rt al di sotto della media nazionale; L’INCIDENZA BASSA, precisamente a 275 casi per ogni 100mila abitanti; le Terapie intensive e l’area medica sono rimaste sotto la soglia di attenzione; e poi un cambiamento di scenario, da rischio “alto” a “moderato”. Persino i focolai in una settimana sono quasi dimezzati: da 316 a 166, quasi tutti familiari. La zona gialla era coerente con i dati registrati».

    Una decisione lineare, quindi? Essere stati arancioni per due settimane ha aiutato da un punto di vista epidemiologico-sanitario?
    «Non c’è nessuna forzatura. Ci sarebbe stata se fossimo rimasti arancio. Certo che sì, quattordici giorni fa l’Rt aveva superato 1 e lo scenario era rischio “alto”».

    Cosa implica tornare gialli? Previsioni sulla permanenza in zona ? C’è una ZONA BIANCA all’orizzonte per la Regione Lazio?
    «Il Lazio E’ SEMPRE STATO GIALLO, salvo nei giorni previsti dalle disposizioni nazionali. Ma adesso tutto dipenderà dal rigore nei comportamenti. E dal non prendere questo passaggio come un semaforo verde. Riapriranno bar, ristoranti e musei, ma con cautela e in sicurezza. E bisognerà evitare gli assembramenti».
    «Previsioni no, ma la nostra prospettiva è quella di migliorare ancora. LA ZONA BIANCA: magari! L’importante adesso è un respiro di lungo periodo. Altrimenti se abbassiamo la guardia, si rischia di ritornare punto e accapo, con le stesse restrizioni che abbiamo avuto in queste ultime due settimane».

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  3. Se parliamo di tendenze...

    La situazione PEGGIORA per:
    - l’apertura quasi totale delle scuole
    - il colore “giallo” di molte regioni in Italia (48 milioni di abitanti su 60 totali) e le restrizioni allentate
    - il ritardo delle vaccinazioni (direi 2 mesi, contando le 2 dosi e l’intervallo tra prima e seconda)
    - la diffusione delle varianti “aggressive” da Regno Unito, Sudafrica, Brasile
    - il freddo invernale ancora per 2 mesi

    La situazione MIGLIORA grazie a:
    ...

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