Il comitato incaricato dell'approvazione finale del rapporto settimanale e della conseguente proposta di attribuzione dei "colori di rischio" ha iniziato la sua riunione proprio mentro sto scrivendo questo post. Intanto incominciano a trapelare le prime indiscrezioni. Ve le riferisco (salvo conferma).
Partiamo dall'indice di trasferimento del contagio che, a livello nazionale mostra una discesa, anche se il dato è caratterizzato da un margine di incertezza statistica doppio rispetto a quello della settimana precedente. Il dato è mostrato in figura assieme alle stime fatto con il mio modellino basato sui dati comunicati giornalmente dalla Protezione Civile Nazionale. Oltre alla stima definitiva per il 20 gennaio, vi mostro una prima proiezione per il prossimo 27 gennaio.
L'attuale tendenza, confermata anche dall'andamento dei ricoveri, è quella della ripresa di una lenta discesa dei contagi che, in valore assoluto, si sono riportati più o meno sui livelli di fine 2020. Il rimbalzo osservato all'inizio del 2021 sembra essersi esaurito.
Tra le altre anticipazioni sul rapporto ISS che vedremo questa sera, ve ne riporto alcune tratte dal sito del Corriere della Sera:
1) Il calcolo dell'indice Rt che la scorsa settimana aveva posto la Lombardia in zona rossa sarebbe "sbagliato". Quindi marcia indietro e ritorno immediato in zona arancione.
2) La situazione dell'Alto Adige sarebbe ancora ad alto livello di rischio, ma siccome (aggiungo maliziosamente io) il Governo ha bisogno dei voti SVP per la sua risicata maggioranza, sembra che anche questa settimana il Ministro della Salute Speranza sarà un po' distratto e lascerà che l'Alto Adige si autoproclami "zona gialla".
3) Il Trentino che non vuole essere da meno dell'Alto Adige sarebbe in pole position per diventare la prima "zona bianca". L'informazione sembra coincidere con quanto dichiarato ieri da un alto dirigente provinciale. Come ricorda il Corriere della Sera: "quella bianca è una zona in cui si entra quando i contagi da Sars-CoV-2 sono pressoché azzerati e le strutture sanitarie fanno fronte all’emergenza". Sulla base di quali dati il Trentino possa ambire a tale assegnazione è per me un mistero profondo.
Questa sera sapremo ...
Covid: il Trentino valuta ordinanza per seconde case in base al colore della zona di provenienza
RispondiEliminaansa.it – 21 gennaio 2021
Sugli spostamenti nelle seconde case in Trentino la Provincia autonoma di Trento valuterà una eventuale ordinanza. Lo spiega all'ANSA il dirigente generale della Protezione Civile del Trentino, Raffaele De Col. "Attendiamo questo fine settimana ed eventualmente, se la situazione non è gestibile in un modo compatibile con i comportamenti e la diffusione del contagio, vedremo di intervenire. Anche perché qui fortunatamente i dati stanno scendendo TANTO CHE STIAMO PUNTANDO ALLA ZONA BIANCA", spiega De Col.
Il maggior numero di seconde case in Trentino è di persone residenti in Lombardia ed Emilia Romagna, mentre quelle di residenti in Veneto sono numerose nella zona del Primiero, anche per ragioni di vicinanza al confine.
L'ordinanza della Provincia Autonoma di Trento potrebbe essere articolata in base al colore dell'area di provenienza dei proprietari di seconde case in Trentino: "Il colore non si attacca alla persona, ovviamente. Non vogliamo mettere il bollino a nessuno, ma SERVE CONTINUITA' COMPORTAMENTALE.
Giuridicamente le zone sono definite per aree territoriali, non per le persone. Ma siccome il virus circola con le persone, la trasposizione è che chi ha una restrizione sul proprio Comune, cioè è IN ZONA ARANCIO, se viene nella seconda casa in Trentino deve rimanere nel proprio Comune.
Quindi, ad esempio, se un proprietario ha la seconda casa a Pinzolo, dovrà rimanere nel Comune di Pinzolo.
Se invece ha una restrizione al proprio domicilio, cioè viene DA UNA ZONA ROSSA, dovrà usare lo stesso criterio in vigore nella zona in cui proviene e si potrà muovere solo per i casi consentiti dalla zona rossa”.
ilgiorno.it - Milano, 22 gennaio 2021
RispondiEliminaLa Lombardia è in zona rossa ma chiede con forza la "promozione" in zona arancione. I tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute I NUOVI DATI, ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell'Rt nell'ultimo monitoraggio e sollecitando una ulteriore valutazione della cabina di regia.
Possibile che il Ministro della Salute Roberto Speranza firmi un'ordinanza per far tornare la regione in "arancione" già dalla prossima domenica. Nei dati trasmessi dai tecnici lombardi, l'indice Rt era superiore a 1,25, dato che fa scattare la fascia più restrittiva in automatico. L'errore sarebbe dovuto al fatto che l'indice viene calcolato sui sintomatici che "sviluppano i sintomi a distanza di giorni dalla data in cui sono entrati in contatto con il virus".
In una nota diffusa ieri dalla stessa Regione Lombardia era scritto: «I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno UNA SERIE DI DATI AGGIUNTIVI forniti da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio».
La posizione della Lombardia è stata espressa anche nel decreto presentato al TAR per chiedere di uscire dalla fascia rossa e tornare in arancione. Il nodo è legato all’indice Rt che nell’ultimo monitoraggio trasmesso era superiore a 1,25 e dunque in base ai nuovi criteri fa scattare automaticamente la fascia più restrittiva.
Ma la Lombardia contesta che si tratti di una fotografia reale: «Tale dato è in ritardo rispetto al contagio sia perché è calcolato sui sintomatici, i quali sviluppano i sintomi a distanza di giorni dalla data in cui sono entrati in contatto con il virus, sia perché, proprio non considerando il dato dei contagiati non sintomatici, non fa emergere le catene di trasmissione tra asintomatici che restano occulte».
Le “precisazioni” non precise del Presidente Fugatti
RispondiEliminadalla trasmissione “Effetto Giorno” su Radio-24, conduttore Alessio Maurizi
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“Dpcm e spostamenti nelle seconde case. La Provincia autonoma di Trento pensa di limitarli in base al colore della Regione di provenienza. E' così? Lo chiediamo al Presidente Maurizio Fugatti”.
Ecco il testo trascritto:
RADIO-24: Ripartiremo dalla Provincia Autonoma di Trento, che potrebbe essere LA PRIMA ZONA BIANCA d’Italia. Con il Presidente affronteremo anche il tema delle spostamento verso le seconde case, che sta facendo abbastanza discutere, spostamento che è consentito anche se si viene da zone rosse o arancio, ma proprio la Provincia di Trento - dove sappiamo che ci sono le seconde case di montagna - potrebbe non consentire l’accesso alle seconde case a chi proviene dalle zone rosse.
DOMANDA: La prima cosa, Presidente Fugatti: è vero che voi potreste diventare la prima zona bianca in Italia, la prima regione in cui si sperimenta il “bianco”? Così scrivono alcuni giornali, le risulta?
FUGATTI: No, non c’è nulla di vero. Noi siamo sempre restati “gialli” fin dall’inizio, e ovviamente qualora le classificazioni del Ministero e della parte scientifica ci classificassero “gialli”, diciamo, sarebbe la nostra aspettativa.
DOMANDA: Ma c’era questa previsione di zona bianca? Si era detto, non tanto di voi, quanto della possibilità di istituire le zone bianche?
FUGATTI: Questo lo ha detto il Governo, spiegando anche quali sono i percorsi per diventare una zona bianca, con un determinato livello di Rt e di contagio, per – se non ricordo male – 2 barra 3 settimane consecutive, noi non siamo oggi in questa situazione. Se accadrà tra un mese e mezzo o due, io questo non lo so: può essere una ambizione, ma credo che UNA AMBIZIONE NON FACCIA PRIMAVERA.
DOMANDA: Veniamo invece alla questione delle seconde case. Sono uscite ieri le FAQ e le risposte, si può andare nelle seconde case, anche fuori Regione, a patto che si spostino i nuclei familiari omogenei. Però voi state valutando di fare una ordinanza un pochino più restrittiva, un pochino più forte. Ci spiega?
FUGATTI (pesa le parole): Noi abbiamo tanti turisti, che hanno seconde case e che provengono da altre Regioni. Noi siamo un territorio piccolo, quindi è difficile che le seconde case siano all’interno degli abitanti della stessa Regione o della stessa Provincia Autonoma. Quindi il timore nostro qual è? Innanzitutto una grande forma di rispetto (ride) verso chi ha le seconde case perché sono turisti che vengono in Trentino, e questo va bene; dopodiché va capito da quali Regioni vengono nel momento della loro classificazione.
Perché se si tratta che vengono da territori che sono classificati come “gialli”, come in questo momento lo siamo noi, è una questione; altra questione è se fossero “rossi”: tenga presente COME FACCIAMO NOI A SPIEGARE ai nostri albergatori - che hanno gli alberghi chiusi, sostanzialmente di questo si tratta - che può venire qui dalle regioni “rosse” chi ha una seconda casa, mentre non può venire da loro il turista – in un albergo che è chiuso oggi – nemmeno da zone “gialle”? Facciamo fatica a capirlo questo.
DOMANDA: Ma questa cosa è già una previsione in atto o intendete farlo?
FUGATTI: No, noi innanzitutto vogliamo capire come realmente verrà disciplinata tra le FAQ del dpcm da parte del Governo, dopodiché valuteremo come muoverci. Non è che abbiamo grandi poteri decisionali, vogliamo essere anche onesti in questo. Però il problema si pone, è un tema che c’è. Lo abbiamo posto al Governo: nella giornata di ieri sia Trento che Bolzano hanno posto questa tematica al Ministro Boccia.
CHIUSURA DEL CONDUTTORE: Va bene, staremo a vedere. Insomma non cambia niente, le FAQ in realtà sono giù uscite.
podcast-radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2021/210122-effettogiorno.mp3?awCollectionId=effettogiorno&awEpisodeId=210122-effettogiorno
Sconfinano con gli sci dall'Alto Adige, zona rossa, al Trentino, zona gialla: sono stati multati in 4
RispondiEliminaInflessibile applicazione della legge da parte dei carabinieri durante un controllo a passo Lavazè
trentotoday.it - 20 gennaio 2021
Multati per aver sconfinato in Trentino, zona gialla, dall'Alto Adige, zona rossa. Non sarebbe una notizia se non fosse che i malcapitati protagonisti della vicenda sono 4 giovani sci-alpinisti altoatesini che volevano raggiungere il Corno Nero seguendo la pista che passa, PER POCHI CHILOMETRI, in provincia di Trento. La notizia è riportata dal Tgr Rai regionale. Secondo quanto si legge i 4 sarebbero incappati nei controlli dei carabinieri che presidiavano il confine provinciale in prossimità del passo.
Il nuovo Dpcm ha infatti ribadito che, come nel caso delle regole pre-natalizie, le due province siano considerate a tutti gli effetti due diverse Regioni quando si parla di spostamenti, così come per la "colorazione". Non mancano, però, le polemiche visto che l'Alto Adige, con un minor numero di decessi quotidiani e di occupazione delle terapie intensive, è zona “rossa” (secondo Roma, ma con regole afferenti alla “zona gialla”, decise da Kompatscher) mentre il Trentino continua a rimanere “giallo”, unico caso nel Nord Italia.
Much ado about nothing (MOLTO RUMORE PER NULLA)
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Coronavirus, il Presidente Fugatti: "Nessuna ordinanza sulle seconde case"
ildolomiti.it - Luca Andreazza - 29 gennaio 2021
Il Trentino dovrebbe mantenere la classificazione in zona gialla: "Tutti i dati ci lasciano supporre di riuscire a mantenere questa classificazione, ma l'ufficialità da parte dell'Istituto Superiore di Sanità e Ministero è attesa nel tardo pomeriggio di venerdì 29 gennaio".
Il miglioramento della situazione epidemiologica sembra mandare in archivio l'ipotesi di un'ordinanza per regolare l'afflusso di potenziali turisti nelle seconde case. Il presidente della Provincia nei giorni scorsi aveva più volte espresso la sua posizione a livello pubblico: "Se i turisti non si possono spostare fuori regione, non capisco perché lo stesso non debba valere per chi ha una seconda casa in Trentino – ha detto il governatore nella conferenza stampa del 22 gennaio, paventando possibili contagi causati dai proprietari giunti da regioni dove circola maggiormente il virus – serve prudenza".
La valutazione di piazza Dante viene portata avanti in base ai livelli di contagio delle realtà di prossimità. "Il Veneto - dice il presidente - dovrebbe passare in zona gialla, la Lombardia in zona gialla o arancione, l'Emilia Romagna potrebbe diventare zona gialla.
Alla luce di questo, ABBIAMO DESISTITO nel prevedere un'ordinanza sulle seconde case: non avremmo turisti dalle zone “rosse” e tutte le principali Regioni che interessano la Provincia per quanto riguarda questo movimento si avviano verso la zona “gialla”: un provvedimento a questo punto non avrebbe un proprio senso".
(NdC) Comincio a capire perché il direttore Faustini scrive di "Fugatti La Volpe":
Le mosse sono quelle di una vecchia volpe. Di uno che sarà anche stato catapultato alla presidenza della Provincia senza avere una concreta esperienza da amministratore alle spalle, ma che conosce bene riti e liturgie romane. In questi giorni torna dunque in auge il presidente a due facce: il Maurizio (di lotta) e il Fugatti (di governo).