venerdì 15 gennaio 2021

Il "giallo" dei contagi del Trentino spariti dai conteggi dell'ISS

Anche questa settimana, non sappiamo come, il Trentino è rimasto in zona gialla, unica isola felice in tutto il Nord Italia.

La mappa dei colori così come risulta dai dati diffusi oggi dal Ministero della Salute

Eppure i dati dei contagi che erano stati comunicati nei giorni scorsi non promettevano nulla di buono. Dal 4 al 10 gennaio scorso (periodo considerato nell'ultimo rapporto settimanale dell'ISS) il Trentino aveva registrato ben 2.118 contagi (somma di molecolari + antigenici - vecchi antigenici confermati con molecolari. Fonte: comunicati stampa della Provincia Autonoma di Trento). 

I contagi comunicati alla Protezione Civile Nazionale (somma dei soli tamponi molecolari positivi) ammontavano a 1.333 casi, chiara indicazione che il Trentino conferma con tampone molecolare solo una minima parte dei positivi antigenici. 

Se andiamo a vedere il numero dei contagi settimanali registrato dall'Istituto Superiore di Sanità troviamo soltanto 624 casi, meno di 1/3 dei casi veri

Confronto tra contagi veri (linea rossa), contagi segnalati alla Protezione Civile Nazionale (linea verde tratteggiata) e contagi segnalati all'Istituto Superiore di Sanità (linea nera) durante il periodo 13 dicembre - 10 gennaio. La discrepanza tra i contagi veri e quelli comunicati alla Protezione Civile Nazionale si spiega tenendo conto dei positivi antigenici che non sono stati confermati sollecitamente con il tampone molecolare.

Secondo l'ISS il Trentino risulta anche questa settimana tra i territori a più bassa circolazione del virus (solo Calabria, Sardegna e Toscana avrebbero fatto meglio), dato che stride pesantemente con quello dei ricoveri complessivi nei reparti Covid, dei nuovi ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Quale sia l'origine dei pochissimi contagi comunicati all'Istituto Superiore di Sanità (neppure i positivi verificati con il tampone molecolare) è un mistero su cui la Provincia Autonoma di Trento non si è mai degnata di fornire spiegazioni.

Percentuale di occupazione dei posti letto Covid ordinari negli ospedali trentini (linea blu) confrontata con la media nazionale (linea gialla). Fonte dati AGENAS

Percentuale di occupazione dei posti letto Covid in terapia intensiva negli ospedali trentini (linea blu) confrontata con la media nazionale (linea gialla). Fonte dati AGENAS

Nuovi ricoveri in terapia intensiva registrati nell'arco degli ultimi 7 giorni per ogni 100.000 abitanti. Il dato del Trentino (linea rossa) è nettamente superiore rispetto alla media nazionale (linea nera). Per confronto vengono mostrati i dati dell'Alto Adige (linea verde) e del Veneto (linea blu). Le barre d'errore verticali non indicano possibili errori nella raccolta dei dati, ma l'ordine di grandezza delle fluttuazioni statistiche che possiamo attenderci avendo a che fare con numeri assoluti abbastanza piccoli. Fonte dati: Protezione civile Nazionale

Decessi settimanali (x 100.000 abitanti) delle Regioni/PPAA italiane. Notate che il dato del Trentino (barra rossa) è molto maggiore rispetto alla media nazionale (barra verde). Il Trentino è l'unica zona "gialla" ad avere un livello di decessi superiore alla media nazionale. Lombardia, Sicilia e Alto Adige, tutti territori classificati come "zona rossa" hanno un livello di decessi nettamente inferiore rispetto a quello del Trentino. Questa situazione perdura ormai da molte settimane. Fonte dati: Protezione Civile Nazionale

Questa storia va avanti da mesi nella totale indifferenza delle Autorità ministeriali che dovrebbero controllare la consistenza dei dati forniti dal Trentino ed ha consentito al Trentino di rimanere sempre in zona gialla malgrado l'elevata circolazione del virus. 

Così vanno le cose nel Bel Paese: c'è sempre spazio per una interpretazione furbetta delle regole, utile per eludere i controlli. Poi il conto delle sofferenze e dei lutti lo pagano i cittadini trentini, ma la cosa non sembra preoccupare i nostri decisori politici.

7 commenti:

  1. Salve. Leggo da tempo con interesse il suo blog, e avevo una domanda da porle.
    Ogni giorno, per avere un'idea "mia" dell'effettivo andamento dei contagi in Trentino, valuto il numero di decessi in proporzione al valore nazionale, rapportato alla percentuale di popolazione trentina rispetto a quella nazionale. Le cifre che ottengo sono inquietanti. Mi chiedo, però, se come ragionamento "alla buona" abbia o meno un fondamento statistico.

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    1. Il livello dei decessi, rapportato al numero di abitanti, è senz'altro un affidabile indicatore. In particolare, i decessi dipendono dai contagi che sono avvenuti all'incirca due settimane prima.

      Il dato giornaliero può subire forti fluttuazioni, meglio fare il calcolo usando il dato settimanale che è più stabile.

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  2. Credo che 624 sia il numero dei soli casi sintomatici, che l'iss usa per il calcolo dell'Rt. Se si va a vedere l'indicatore 3.1 viene riportato sui 14gg un 2591 che è compatibile con i casi dichiarati dalla pat (certo, comunque bassi rispetto a quelli reali)

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    1. Non credo che questa sia la spiegazione.
      Tra i 21 indicatori ci sono due parametri che riguardano i contagi:
      3.1 casi riportati nelle ultime due settimane alla Protezione Civile
      3.4 casi riportati durante l'ultima settimana al Sistema di sorveglianza Integrata dell'ISS

      Basta confrontare i dati di Trentino ed Alto Adige per capire che c'è qualcosa che non va (ricordando sempre che i parametro 3.1 e 3.4 si riferiscono a periodi di tempo diversi).

      Alto Adige 3.1 = 2716; 3.4 = 1707
      Trentino 3.1 = 2595; 3.4 = 624

      Al Sistema di sorveglianza dell'ISS devono essere comunicati tutti i casi. Poi solo quelli con data di inizio sintomi certi vengono utilizzati per calcolare l'indice Rt, ma questa è un'altra storia.

      Come risulta dalla scheda specifica del Trentino, fino al 10 gennaio il Trentino aveva comunicato all'ISS 23942 casi, più o meno lo stesso numero comunicato alla Protezione Civile Nazionale. Ma se andiamo a vedere i casi comunicati durante la settimana analizzata dai rapporti ISS - almeno durante le ultime 4 settimane - i dati sono sempre molto inferiori rispetto a quelli comunicati nello stesso periodo alla Protezione Civile Nazionale.

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  3. To Use Somebody As A Mouthpiece (dire a nuora perché suocera intenda…)
    Davide Leveghi – ildolomiti.it

    L'Alto Adige, per volontà della Giunta provinciale, rimarrà GIALLO, a prescindere da quanto indicato da Roma.

    La nuova colorazione (ROSSA) ha colto di sorpresa Palazzo Widmann, che ha reagito con stizza e decisione, inviando una lettera a Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute e CTS, rivendicando dati ben diversi da quelli riportati nel monitoraggio settimanale ISS.

    L'Assessore alla Salute Thomas Widmann non ha risparmiato critiche al governo. “Sono molto sorpreso, deluso e arrabbiato, perché la burocrazia romana è molto lenta, sempre indietro, anche di settimane, e non accettano I DATI VERI che noi forniamo al CTS e al Ministero della Salute.

    Se si testa di più, è infatti chiaro che si hanno più positivi. Questo è da accettare, perché si potrebbero avere dei dati più bassi semplicemente senza testare. Noi abbiamo la situazione sotto controllo”.

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  4. Prendiamo la Tabella 5 riportata nell’ultima pagina dei report settimanale di Monitoraggio n. 34 e n. 35 relativa ai dati di incidenza.
    Qui sono riportati tra gli altri i casi segnalati ad ISS diagnosticati negli ultimi 7 giorni e negli ultimi 14 giorni.
    La somma dei casi rilevati negli ultimi 7 giorni nei due report n. 34 e n. 35 dovrebbe a mio modo di vedere quadrare ragionevolmente con i casi degli ultimi 14 giorni riportati nel report 35.
    La differenza a livello nazionale è pari a -5,25%.
    Per la Provincia Autonoma di Trento e per la Sardegna la differenza percentuale è molto superiore a quella delle altre regioni (vedasi tabella) ed a quella nazionale.
    Perché queste differenze? Il problema è a monte o a valle? Qualcosa non mi quadra.

    Diff % Regione/PA
    -28,79% Provincia Autonoma di Trento
    -14,36% Sardegna
    -9,45% Lazio
    -8,65% Calabria
    -8,35% Sicilia
    -7,66% Emilia-Romagna
    -6,78% Marche
    -5,95% Campania
    -5,02% Liguria
    -4,93% Piemonte
    -4,24% Veneto
    -3,41% Abruzzo
    -3,29% Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen
    -2,36% Umbria
    -2,35% Toscana
    -1,93% Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
    -0,78% Lombardia
    -0,76% Basilicata
    -0,50% Puglia
    -0,27% Molise
    -0,02% Friuli-Venezia Giulia

    -5,25% Italia

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  5. Il Veneto affronta con maggiore decisione i contagi a scuola

    Come riferisce il Corriere del Veneto, sono 200 le classi di elementari e medie sottoposte a quarantena in Veneto per positività di uno o più studenti, 4mila gli studenti.

    È l'effetto, ora che siamo a 10 giorni dopo la ripresa dopo le vacanze di Natale, dell'ordinanza della Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all'isolamento LE INTERE CLASSI in presenza anche di 1 solo contagio.

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