venerdì 15 gennaio 2021

Cambia il modo di presentare i dati ed il Trentino schizza in alto nei contagi

Dopo due mesi di polemiche e discussioni, finalmente la Protezione Civile Nazionale oggi ha incominciato a pubblicare tutti i dati dei contagi, sia quelli verificati con i tamponi molecolari che quelli che sono stati identificati con i tamponi rapidi antigenici. 

La decisione arriva dopo che è stata sbloccata la circolare - a lungo rimasta invischiata tra le spire della burocrazia ministeriale - nella quale si chiariva che i positivi antigenici andavano contati assieme a quelli molecolari. Una decisione tardiva - meglio tardi che mai! - che ha permesso al Trentino di non includere nelle statistiche ufficiali una gran parte dei contagi registrati da inizio novembre in poi.

Il dato di oggi del Trentino (evidenziato con il rettangolo di colore rosso) mostra un numero particolarmente elevato di contagi, causato per circa la metà da positivi antigenici dei giorni scorsi che sono stati confermati con il tampone molecolare. Si tratta di casi che non erano stati segnalati in precedenza e che quindi giustamente sono stati messi nel conto.

Il bollettino di oggi della Protezione Civile Nazionale

D'ora in avanti non sarà più obbligatorio confermare con il tampone molecolare i positivi antigenici (il Trentino aveva smesso di farlo da tempo) e quindi sarà più facile confrontare il livello dei contagi tra diverse Regioni/PPAA. Notiamo che il dato di oggi del Trentino (362 contagi) se ri-scalato su base nazionale corrisponderebbe a circa 40.000 contagi complessivi, valore più che doppio rispetto ai 16.146 contagi riscontrati oggi. Si tratta ovviamente di un dato giornaliero che potrebbe avere un limitato significato statistico. Tra l'altro l'effetto dei casi "arretrati" dovrebbe andare ad esaurimento nell'arco di una decina di giorni  e solo allora i dati comunicati dalla Protezione Civile Nazionale dovrebbero tornare ad allinearsi al dato dei contagi veri. 

Il paradosso del Trentino è che dopo essere artificialmente apparso a lungo come una zona a bassa circolazione del virus, nei prossimi giorni rischia di ritrovarsi con livelli di contagi "inglesi". 

Il punto comunque più rilevante è quale sarà la modalità di comunicazione adottata dalla Provincia Autonoma di Trento nei confronti dell'Istituto Superiore di Sanità. I contagi li ritroveremo tutti anche tra i dati ISS?

Spero che la Provincia Autonoma di Trento vorrà chiarire al più presto le ragioni delle discrepanze che segnalo da tempo in questo blog. I dubbi generati da numeri incoerenti e mezze verità minano alla base la fiducia che i cittadini trentini hanno nei confronti delle Autorità politiche e sanitarie.


11 commenti:

  1. Buonasera prof. Bassi, io credo che la Magistratura dovrebbe verificare ciò che ha fatto l'attuale Giunta. Comunicare i numeri sbagliati ha permesso alla nostra provincia di restare sempre in fascia gialla e fare aumentare la circolazione del virus. Grazie per il suo lavoro.

    M. Raffaelli

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    1. Io non sono un esperto di questioni giuridiche e non sono in grado di eprimere un parere di merito.

      Aldilà dell'eventuale tintinnio di manette, la Giunta dovrebbe comunque far conoscre ai cittadini tutti i dati relativi all'epidemia e renderli disponibili in formato aperto per gli studiosi che volessero analizzarli.

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  2. Noto che oggi 16 gennaio i vecchi antigenici confermati con tampone molecolare sono spariti dal conto. A Roma sono stati comunicati solo 186 contagi.

    I tamponi positivi antigenici sono stati 128 (esattamente come ieri) pari a circa il 10% dei tamponi rapidi fatti.

    I tamponi positivi molecolari di persone che non avevano fatto il tampone rapido prima sono stati 58. A questi si aggiungono altri 68 molecolari che hanno confermato antigenici dei giorni precedenti che sono definitivamente spariti dai radar.

    Ma la cosa più interessante sarà vedere cosa comunicheranno questa settimana all'istituto Superiore di Sanità.

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  3. Come si può notare, con riferimento alla nostra Provincia, fra ieri e oggi si è pressoché dimezzato il valore relativo all'incremento dei casi totali: da 362 a 186. Dietro a questo dimezzamento c'è anche un cambio strategico di calcolo dei casi: il valore di ieri comprendeva tutti i positivi al molecolare più i positivi all'antigenico, mentre il valore di oggi comprende solo i nuovi positivi al molecolare più i postivi all'antigenico, quindi, i casi di conferma dell'antigenico positivo sono stati tolti e così scompaiono dai numeri ufficiali (senz'altro non si tratta di antigenici fatti il giorno prima). In sostanza, per coerenza con i dati di ieri, oggi avrebbero dovuto essere conteggiati ulteriori 68 casi.

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  4. Per contro, oggi la Provincia di Bolzano ha comunicato a Roma un valore, relativo all'incremento dei casi totali, che è superiore di 60 unità rispetto al valore del totale tutti i positivi al molecolare più i positivi all'antigenico che che si può desumere dal comunicato dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige (ci compensano a livello di regione!).

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  5. Interessanti oggi i commenti al sito dell’Adige che in un primo tempo titolava “Covid, altre 4 vittime in Trentino, I NUOVO CONTAGI A QUOTA 239; ieri 14 dimissioni ma 16 ricoverati”

    Stufa • 5 ore fa: Non capisco: perché nel totale vengono conteggiati i positivi al molecolare di conferma all'antigenico, se i positivi all'antigenico vengono già conteggiati?
    Far • 4 ore fa: Di nuovo come l'altro giorno, i “nuovi” sono 135. Gli ulteriori 104 sono conferme, quindi li avevate già contati nelle comunicazioni dei giorni scorsi, in quanto positivi all'antigenico. Siete letteralmente di coccio con queste statistiche.
    Marcello • 3 ore fa: Il titolo riporta che ci sono stati 239 positivi di cui 104 con molecolare che conferma il test rapido dei giorni scorsi. A mio parere è fuorviante considerare anche i 104 che probabilmente sono già stati conteggiati nei giorni precedenti.
    Paolo • 2 ore fa: Chiedo al giornale di rettificare il titolo errato e fuorviante rispetto al numero dei NUOVI casi

    Ora il titolo è stato corretto in “Covid, altre 4 vittime in Trentino, I NUOVO CONTAGI A QUOTA 135; ieri 14 dimissioni ma 16 ricoverati”.

    Credo che i dati forniti dalla PAT alla Protezione Civile, a ISS, nelle conferenze stampa, quelli sul sito di FBK, confrontati con quelli dei report settimanali ISS e quelli forniti dai Sindaci dovrebbero – dopo 11 mesi – avere una solidità quotidiana che al momento non si vede neanche con il binocolo.

    Il titolo del Suo blog, “I numeri al tempo del Coronavirus”, potrebbe essere letto come un auspicio, un wishful thinking: “Speriamo - a breve - di avere almeno i dati di partenza tutti, corretti e controllati, comunicati bene. Per poi procedere in modo analitico e sintetico; e poter fare il confronto con altre Regioni/PPAA”.

    Almeno in Trentino, dove c’è 1 e 1 sola fonte (in Veneto l’Azienda Zero deve accordare assemblare sommare i contributi di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Vicenza, Venezia - Città metropolitana).

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    1. Luca Andreazza - ildolomiti.it

      TRENTO. "Il rapporto contagi/tamponi è costantemente sotto il 10%, questo è importante". Questo il commento della presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per quanto riguarda l'aggiornamento della situazione epidemiologica sul territorio.

      "Migliora anche la situazione negli ospedali. Da alcuni giorni i nuovi ricoveri sono inferiori alle 20 unità, un altro dato positivo. Abbiamo registrato per circa un mese un dato molto pesante, intorno ai 30 nuovi pazienti ogni giorno".

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    2. Raccogliere i dati di una pandemia non è cosa semplice e gli errori sono sempre in agguato.

      Ciò premesso, ci sono cose che si potrebbero migliorare molto facilmente.

      I comunicati stampa della Provincia Autonoma di Trento, ad esempio, sono un esempio di presentazione dei dati confusa, disorganica e infarcita talvolta di commenti. Bisognerebbe mostrare i dati con una tabella chiara, con un formato sempre identico e lasciare commenti, raccomandazioni e "pistolotti presidenziali" separati rispetto ai dati.

      Mi pare una questione di buon senso e anche di "buone pratiche" giornalistiche. Basta vedere quello che fanno altre Regioni. Eppure tutti i giorni arrivano questi comunicati in cui si fa fatica a trovare i numeri giusti. Anch'io qualche volta mi sono sbagliato alla prima lettura e poi ho dovuto correggere i miei file.

      Vi assicuro che tenermi aggiornato sui dati del Trentino è un lavoro impegnativo, malgrado il mezzo secolo di esperienza che ho alle spalle nell'analisi dei dati.

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  6. Forse, riusciremo ad avere un dato più realistico sul numero giornaliero dei contagi quando si esaurirà il dato dei positivi al molecolare di conferma all'antigenico, a meno che la PAT non si ostini a volerli confermare (anche dopo settimane!), o a escogitare altre strategie.

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    1. Concordo, anch'io penso che bisognerà aspettare fine gennaio prima di avere dati un pochino più affidabili.

      Quanto a nuove possibili strategie elusorie che si potrebbero adottare qualche idea personalmente me la sono fatta, ma è troppo presto per parlarne.

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  7. Coronavirus, "La seconda fase è stata molto peggio della prima", la testimonianza di un'infermiera del Santa Chiara. "Chi non crede alla pericolosità del virus è un folle"

    Giuseppe Fin – ildolomiti.it - 21 gennaio 2021

    “Certo, abbiamo paura, ma pensiamo solo a salvare vite umane”. Da marzo ad oggi lo sforzo è sempre lo stesso, i pazienti continuano ad arrivare e sono gli infermieri e i medici in prima linea a doversene occupare. La pressione sugli ospedali continua ad essere forte così come lo è la pressione su chi ogni giorno in questi mesi ha messo a rischio la propria vita per aiutare gli altri.

    “Pensare che ci sono persone convinte che il Covid sia una cosa non grave o che pensano che addirittura non esista mi fa arrabbiare. E' una follia” spiega un'infermiera del Santa Chiara di Trento.

    “Non voglio che mettiate il mio nome, ma cercate di spiegare che ci si sono persone che stanno soffrendo tantissimo e persone che ce la stanno mettendo tutta per aiutare. La seconda fase non è meglio della prima” ci dice.

    Lei in questi mesi ha lavorato, si è presa anche il Covid e dopo essere guarita è tornata in prima linea ad aiutare i suoi colleghi. “E' davvero un nemico invisibile, un virus davvero maledetto” ci dice, mentre con le parole cerca di descriverci come sono stati questi mesi. Difficile farlo.

    “A livello organizzativo è andata abbastanza bene anche con la predisposizione dei posti in terapia intensiva perché si è riusciti – spiega - a mettere in campo una buona organizzazione, ma IN QUESTA SECONDA ONDATA abbiamo avuto davvero molta più gente infettata e ricoverata”.

    All’inizio erano quasi tutti anziani ma con il passare del tempo sono arrivati anche 50enni e 60enni, e anche persone con meno anni.

    Ed ora la situazione come è? “A Trento I POSTI LETTO SCARSEGGIANO ANCORA – ci dice – le difficoltà di dove mettere i pazienti ci sono, ma dobbiamo andare avanti. Per questo considero una follia chi pensa che il Covid sia poco grave o che addirittura non esista. Noi dobbiamo stringere i denti e lo devono fare tutti. Solo così riusciremo prima o poi a tornare ad una vita normale”.

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