sabato 2 gennaio 2021

Irlanda vs Italia: il sorpasso

La variante inglese sta dilagando anche nella vicina Irlanda ed il Governo irlandese ha appena annunciato di aver introdotto un nuovo lockdown della durata di un mese. I dati dei contagi mostrano una forte risalita e, durante l'ultima settimana, l'Irlanda ha sorpassato il livello dei contagi italiani:

Fonte dati statistichecoronavirus.it

Non ci sono ancora dati consolidati rispetto all'aumento di contagiosità associata al nuovo ceppo inglese. Si parla di un aumento dell'indice di trasmissione del contagio R che potrebbe variare da 0.4 fino a 0,7, ma - al momento - mancano informazioni dettagliate. Tra le altre questioni - anch'esse tutte da verificare - sembrerebbe che il ceppo inglese produca un significativo aumento delle infezioni tra le persone più giovani. Se questo fosse vero, l'Irlanda con il suo indice di vecchiaia (63.3) che è il più basso d'Europa potrebbe essere particolarmente esposta al contagio.

Durante le ultime settimane il dato italiano mostra una sostanziale stabilizzazione dei nuovi contagi che non è un buon segno perché potrebbe semplicemente anticipare una imminente risalita. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, ma l'attenzione deve essere comunque massima.


5 commenti:

  1. Verso una nuova stretta

    Regno Unito travolto dal nuovo ceppo del Covid.
    Altro record di contagi: 58mila. Scuole chiuse a Londra

    La situazione appare sempre più fuori controllo. E c'è chi chiede lo stop alle lezioni in presenza in tutto il Paese

    Antonello Guerrera - repubblica.it

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  2. 2 tristi record per l’Italia
    (Ida Artiaco - fanpage.it)

    L’Italia ha chiuso il 2020 con un nuovo triste record: i morti Covid del mese di dicembre 2020 hanno superato quota 18mila, mai così tanti dall’inizio dell’emergenza sanitaria in una sola mensilità.

    A marzo 2020, nel pieno del primo lockdown per fermare la trasmissione dei contagi, ne erano stati poco più di 13mila, mentre ad aprile erano già aumentati a 15mila. Poi a novembre si era raggiunto il picco di oltre 17mila con lo tsunami della seconda ondata, ma il peggio è arrivato solo nell'ultimo mese dell'anno.

    Per quanto riguarda le vittime Covid, l'Italia ha anche ottenuto un triste record a livello europeo e mondiale: è il primo Paese in tutto il mondo per numero di decessi da Coronavirus ogni 100.000 abitanti.

    Secondo i dati della Johns Hopkins University, che monitora costantemente l’andamento della pandemia, con 111 decessi ogni 100.000 abitanti, il nostro Paese nella classifica dei 20 Paesi più colpiti dal Covid-19 precede la Spagna(104), il Regno Unito (99) e gli Stati Uniti (95).

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    1. I dati sui decessi Covid in Italia sono davvero tanti, ma non sono sicuro dell'affidabilità dei numeri forniti dagli altri Paesi. Alla fine quello che conta davvero è l'eccesso di mortalità associato alle ondate pandemiche che viene registrato a livello statistico.

      In un post precedente ho discusso il rapporto ISTAT che copre i primi 11 mesi dell'anno. Il dato definitivo lo sapremo tra un paio di mesi circa, ma dovrebbe corrispondere a circa 100-110.000 decessi in più rispetto alla media degli anni precedenti. Sono davvero tanti, considerato che la media degli anni precedenti corrispondeva a circa 650.000 decessi.

      I decessi "ufficiali" per Covid in Italia, nel 2020 sono stati 74.159, circa 1/3 in meno rispetto ai dati stimati da ISTAT.

      Tuttavia, se andiamo a vedere i numeri di altri Paesi le differenze possono essere ancora più marcate. Il caso della Russia è eclatante: le statistiche di fine 2020 elaborate dall'Ente di statistica russo hanno evidenziato un eccesso di decessi circa triplo rispetto ai decessi Covid ufficiali.

      Anche in Spagna si è registrata una situazione analoga. Pur senza valutare l'eccesso di decessi, soltanto la revisione dei criteri di classificazione dei decessi porterebbe ad un aumento del 60% del numero dei decessi Covid, facendo superare abbondantemente il dato italiano (pur avendo la Spagna solo circa 47 milioni di abitanti).

      Le tristi classifiche della Jonhs Hopkins sono basate sui dati dei decessi classificati ufficialmente come Covid, ma sono dati molto poco affidabili. Alcuni Paesi contano solo i decessi avvenuti negli ospedali, altri adottano criteri diversi per classificare le cause di morte ed altri ancora nascondono i dati veri per far apparire la situazione migliore rispetto a quanto non sia.

      In conclusione, il dato italiano è certamente molto pesante, ma personalmente non sono affatto sicuro che sia in assoluto il peggiore.

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  3. La Svizzera ammette: abbiamo sottovalutato il virus
    (Elisa Messina - corriere.it)

    «Tra luglio e settembre abbiamo sottovalutato la situazione. Pensavamo di poter tenere il virus sotto controllo» ma non è successo. È l’ammissione del neo presidente della Confederazione Svizzera, Guy Parmelin, di fronte a una seconda ondata che ha colpito duramente il paese. Entrato in carica il primo gennaio, Parmelin, in qualità di consigliere federale responsabile dell’economia, ha però svolto un ruolo importante nella gestione della crisi sanitaria sin dal suo inizio.

    Membro del partito populista di destra Udc, in un’intervista al quotidiano domenicale SonntagsBlick, ha spiegato che il coordinamento con i Cantoni, che si assumono la maggior parte delle responsabilità per la gestione della crisi sanitaria, «non è stato sempre facile» e che talvolta il Consiglio federale ha dovuto prendere in mano la situazione per coordinare la lotta contro la malattia.

    Il paese di 8,6 milioni di abitanti ha vissuto una prima ondata relativamente moderata rispetto alla violenza con cui la pandemia ha colpito i Paesi europei suoi vicini, ma dall’autunno è stato colpito da una seconda ondata molto forte, con una media di oltre 4.000 nuovi contagi e 100 morti al giorno.

    Le vaccinazioni sono iniziate in diversi Cantoni, ma a un ritmo ancora lento. E sono stati inoltre rilevati diversi casi di "variante inglese".

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  4. Allora sono messi proprio male ...

    ANSA-AFP) - DUBLINO, 06 GEN - A causa della pandemia le scuole in Irlanda saranno chiuse almeno fino a fine gennaio. Lo ha annunciato il premier irlandese, Micheal Martin.

    Le scuole in Irlanda chiuderanno per il resto del mese poiché uno "tsunami di infezione" minaccia di travolgere il servizio sanitario, ha detto il premier.

    "Dobbiamo semplicemente sopprimere questa ondata", ha aggiunto Martin rivolgendosi ai giornalisti a Dublino, annunciando una serie di nuove restrizioni anti Covid-19 (ANSA-AFP).

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